A Taiwan, la bellezza della “cultura della vita”
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L’Enciclica Evangelium Vitae afferma: «Ogni persona, proprio in virtù del mistero del Verbo di Dio fatto carne (cfr Gv 1, 14), è affidata alla cura materna della Chiesa. Pertanto, ogni minaccia alla dignità umana e alla vita colpisce il cuore stesso della Chiesa, colpisce il nucleo della sua fede nell’incarnazione redentrice del Figlio di Dio, la impegna nella sua missione di annunciare il Vangelo della vita attraverso tutti e ogni creatura (cfr. Mc 16, 15)» (EV. 3).
Il movimento per la vita a Taiwan è nato nel 2008, quando un gruppo di suore dell’Istituto dei Servi del Signore e della Vergine di Matara si è offerto di aiutare il vescovo John Baptist Lee a sensibilizzare sull’importanza di tutta la vita umana.
La proposta è stata subito accolta dal vescovo, che da quel momento ha sostenuto incondizionatamente tutte le iniziative del Santa Gianna Beretta Molla Pro-Life Center, l’unico luogo pubblico a Taiwan e in Cina che difende pubblicamente i diritti di ogni persona umana dal concepimento alla morte naturale.
Per conoscere la realtà dell’influenza della “cultura della morte” a Taiwan, dobbiamo presentare la realtà che è stata raggiunta dopo oltre 20 anni di leggi che minacciano la vita umana, tra cui la legge sull’aborto, l’eutanasia, il divorzio e una attuale proposta sull’identità di genere. A partire dal 2019, il cosiddetto “inverno demografico” è iniziato con più morti che nascite in tutto il paese. Sebbene la politica attuale incoraggi le coppie sposate ad avere più figli, la realtà quotidiana è che stanno facendo tutto il possibile per diminuire la popolazione e non aumentarla. I dati ufficiali sull’aborto raddoppiano o triplicano il numero di nascite all’anno, l’anno scorso abbiamo avuto solo 153.820 nascite, il resto dei bambini non poteva nascere...
Purtroppo, a causa di un elemento culturale di silenzio, la realtà dell’aborto e le sue conseguenze non vengono discusse pubblicamente. Le situazioni traumatiche che ogni donna attraversa prima della decisione e del successivo aborto si nascondono nel silenzio di una società fredda e insensibile, incapace di giustificare il continuo attacco alle famiglie creando una società sempre più malata.
Ecco perché presentiamo il movimento per la vita a Taiwan e in Asia come una “opzione per la vita”, mostrando attraverso varie attività annuali la bellezza della “cultura della vita” contro la disperazione che porta alla distruzione dell’essere umano in tutti le sue fasi.
Tra le attività annuali abbiamo diverse messe di ringraziamento e di intercessione, annualmente la Marcia per la Vita, il Concerto per la Vita, i 40 Giorni per la Vita, oltre a numerose pubblicazioni per aiutare il recupero della sindrome post-aborto, sostegno alle famiglie, castità e aiuto concreto per il matrimonio, presentazione delle nuove ideologie distruttive della famiglia, come l’ideologia di genere e numerosi talk online in cui diversi professionisti danno indicazioni per ricevere una formazione adeguata di fronte agli attacchi culturali attuali, adorazione al Santissimo Sacramento una volta al mese , e la promozione della pianificazione familiare naturale.
Tutte queste attività si basano sui documenti della Humanae Vitae e sulle Encicliche e scritti del Santo Padre San Giovanni Paolo II.
Grazie a Dio, il movimento pro-vita a Taiwan è stato abbracciato non solo dai cattolici ma anche da varie denominazioni protestanti e non, generando spontaneamente un’influenza in altri paesi asiatici e di lingua cinese come Giappone, Malesia, Hong Kong, Macao e gli Stati Uniti.
Chiediamo preghiere per i frutti di un così bell’apostolato nelle famiglie asiatiche e affidiamo la nostra preghiera e il nostro granello di sabbia all’opera di riconquista dell’Italia per il Cuore di Gesù Cristo, l’unico che dovrebbe regnare in tutte le famiglie del mondo.
In Santa Maria.
Suor Maria Fidelis SSVM
Missionaria in Taiwan ROC
15 giugno 2022