“Egregio Presidente, desideriamo congratularci con Lei per il tentativo di rimettere in moto l’Italia e per il dinamismo da Lei impresso all’azione di governo, dopo anni di sostanziale immobilismo. Confidiamo che le riforme da Lei messe in atto in così breve tempo abbiano la forza di rendere più moderno ed efficiente il nostro caro Paese. Noi nonni ci auguriamo che i risultati di questo suo lavoro possano aprire finalmente ai nostri nipoti prospettive che il languore di questi ultimi anni sembra aver precluso. Ci permettiamo tuttavia di farle presente una preoccupazione, basata sulla nostra lunga e bella esperienza di vita. La preoccupazione è questa: le riforme da lei promosse rischiano di essere compromesse nel tempo da alcune iniziative che, stando alla stampa, lei non solo avallerebbe, ma nella sostanza promuove. Riteniamo che tali iniziative sconvolgerebbero l’antropologia di un intero popolo, che ha permesso all’Italia di essere, nei secoli, un faro per tutto il mondo quale creatrice di una cultura distintiva ed unica. Ciò indebolirebbe le certezze della nostra gente e senza certezze non si può costruire nulla di duraturo. Avrà certo compreso che ci riferiamo: 1)al fatto che nella recente riforma della Buona Scuola si è voluto indebitamente inserire un riferimento (esplicito) all’educazione gender in tutte le scuole italiane, che finirà con il confondere la mente di intere generazioni, a partire dall’età infantile; 2)al fatto che si vuole violare l’art.29 della Costituzione, dando un colpo micidiale all’istituzione familiare ed all’istituto dell’adozione; 3)al fatto che si vogliono annullare gli effetti dell’art. 21 della Costituzione, eliminando la libertà di opinione in un tema così delicato come quello relativo all’affettività ed al sesso. Senza volerlo, Lei metterebbe in atto un attacco all’educazione, alla famiglia ed alla libertà, che finirebbe con l’annullare gli effetti positivi delle Sue riforme. Sappiamo che Lei ama molto il grande Chesterton: noi siamo sicuri che se GKC fosse in vita, userebbe tutta la sua ironia e tutto il suo paradossale sarcasmo per condannare senza mezzi termini le iniziative sopra accennate, che egli vedeva come “derive impazzite”, concepite come “una persecuzione nei confronti dell’uomo comune”. La preghiamo: se vuole veramente passare alla storia del nostro fantastico Paese, salvi educazione, famiglia e libertà. In tal modo, farebbe fare uno storico passo in avanti all’Italia, senza cedere alle lobby di altre culture ed a sedicenti direttive europee, che tali non sono, perché nessuno ha dato la competenza giuridica all’Europa di occuparsi di famiglia. Evitare le “derive impazzite” sarebbe, in fondo, riaffermare un sano orgoglio nazionale, a cui Lei, spesso, fa riferimento. Siamo disponibili ad ogni chiarimento. Con i più cordiali saluti. per ASSOCIAZIONE NONNI 2.0 il presidente Dott. Pierluigi Ramorino (cell.3482464182) il vice presidente Avv. Giuseppe Zola (cell, 3355444817)
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