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Gloria a te, o Guerra!

Fonte:
CulturaCattolica.it

Commento
Non abbiamo tradotto integralmente l’articolo del giornalista perché non ci interessava confutare le sue idee, già per se stesse facilmente condannabili, ma semplicemente far conoscere l’aria che tira, ingenua e pericolosa, sulla stampa protetta dall’attuale regime.
Fin da 1937, anche per i capi del comunismo era chiaro che l’ideologia marxista-leninista era definitivamente tramonta (Lo documenta il libro del professore universitario russo Bibikin, Novoe Nac’alo). Altrettanto documentata dallo stesso testo l’ansia dei capi del comunismo di trovare una ideologia capace di sostituire quella morta: La scelta non è stata facile, ma sulla scelta di Putin non c’è dubbio: lui ha scelto “l’ideologia “ della Chiesa Ortodossa Russa per essere sostegno al patriottismo imperialista. Anche i capi sostengono apertamente che il primo compito del partito è difendere la Chiesa ortodossa dagli attacchi che provengono dall’Occidente, mentre la moralità del comunismo viene equiparata a quella cristiana.
Indubbiamente certi meriti a Putin vanno riconosciuti. Ogni anno lo stato costruisce a sue spese più di mille chiese ortodosse. Dopo averne distrutte o adibite ad usi profani più del 95% è un bene che il comunismo aggiornato ripari il malfatto; ed altre cose positive si potrebbero elencare. Però non possiamo tacere che questo rapporto amichevole fra stato e chiesa non è senza pericoli. L’esaltazione di Stalin che appare assieme alla venerazioni delle icone, l’ultimo monumento a Stalin innalzato da pochi giorni davanti ad una casa dove Stalin aveva dormito per una notte, il sovietismo lodato anche sotto certi aspetti disumani, le vittime dimenticate, quando non sono perfino giustificate in nome della grandezza dello stato sono soltanto alcuni aspetti di una mentalità che tende a coinvolgere anche la Chiesa. Recentemente l’esaltazione della guerra non è semplicemente una ideologia alternativa per sostenere il potere sempre più infatuato dall’imperialismo, ma anche per creare un pericolo non soltanto per la Chiesa, ma per l’intera umanità: una terza guerra mondiale è in qualche modo già iniziata perché la maggioranza del popolo non sembra essere contraria. Non parliamo dell’ecumenismo (“Ascolta il cattolico e fa il contrario”). Con l’aria che tira papa Francesco potrebbe essere preso a sassate dalla popolazione esaltata dal nuovo patriottismo.


Articolo apparso su Gazeta 1.7.2015
L’autore è Sergej, Nikolaevic’ Makin giornalista

Giudicando in genere la Chiesa ortodossa ho trovato l’idea nazionale da lungo tempo ricercata. Meglio, non ho trovato, ma scopeto come un’icona miracolosa. L’attesa e le difficoltà si sono dimostrate la via per raggiungere la cosa sacra. Ci fu un tempo in cui la gerarchia era tormentata dal dubbio: fratelli ci comportiamo rettamente se, insieme al potere laico, ci inchiniamo al 9 maggio (data della vittoria della “Grande Guerra Patriottica”) al “Fuoco eterno”. Non proviene forse dal diavolo questa fiamma strappata da sotto terra? Ma i nostri vescovi hanno ricordato le prole dell’apostolo Paolo: “Il nostro Dio è un fuoco divoratore” (Ebr. 12,29). Per giunta: se un principale prodotto di esportazione della santa Rus’ è il gas naturale non può essere impuro un fornello a gas.
Si torturavano nel giudicare gli avvenimenti 1941-1945. Nel giugno 2009 il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia nel monastero Sretenskij di Mosca dichiarò che la Grande Guerra Patriottica fu un castigo divino come punizione del terribile peccato dell’allontanamento da Dio di tutto il popolo, per la profanazione delle cose sacre, per i sacrilegi e lo scherno nei confronti della Chiesa. La reazione della società a simili dichiarazioni fu dura, “la voce del popolo è voce di Dio”. I gerarchi fecero delle deduzioni filosofico-teologiche proseguirono le ricerche, infatti è stato detto: “Cercate e troverete” e infatti trovarono.
Aiutarono i giubilei 1912-2012; 1915- 2014; 1945-2015. Furono di aiuto le domande in televisione durante le quali si è reso chiaro che i russi. Fra i cittadini, consideravano eminenti non gli scrittori, non gli scienziati e neppure i mercanti, ma soprattutto i condottieri in guerra. Uno dei più grandi personaggi della storia patria fu riconosciuto il compagno Stalin. A fatica si è riusciti ad innalzare il calice dei secoli in onore del santo e benedetto principe Aleksandr Nevskij.
Eureka! La nostra idea nazionale: la Grande guerra che purifica e consolida…
Il 17 giugno2015 il protoierej Vsevolod C’aplin, presidente del reparto sinodale per i reciproci rapporti fra Chiesa e stato, pronunciò alla radio parole d’oro; diciamo meglio parole d’argento, in quanto la parola è argento, il silenzio invece è d’oro.
“Se la società vive in condizioni di relativa pace, di tranquillità, di sazietà per un decennio, ventennio, trentennio essa può invecchiare laicamente. Spiegò il religioso dalla bocca argentea. Nessuno è disposto a morire per il mercato, per la democrazia, ma per la società, se è necessario, si può morire. Non esiste una pace duratura, oggi la pace lunga, grazie a Dio non ci sarà. Io dico “grazie a Dio”: La società che sia troppo sazia, troppo tranquilla, di una vita confortevole è una società abbandonata da Dio, è una società che non può vivere a lungo…Occorre vivere diversamente…
Non a caso l’Apocalisse profetizza la guerra. Non si può prevedere un cristianesimo pacifico e una fine ella storia mondiale senza sofferenze. In alto avviene lo stesso che in basso. In alto gli angeli combattono contro gli angeli di satana. In tutte le sfere del cosmo infuria un elemento focoso e si fa la guerra. E nel mondo Cristo non ha portato la pace, ma la spada. E proprio qui sta la profonda antinomia del cristianesimo. Il cristianesimo non può rispondere al male con il male, ma il cristianesimo è guerra …
La guerra mondiale è un grande smascheramento della falsità della vita fiacca e borghese. Ci sono guerre che vengono mandate dalla Provvidenza per indurre i popoli a far memoria, perché si posano approfondire, rianimarsi … Lo scopo della vita dei popoli non è star bene, il benessere, ma la creatività dei valori, l’eroismo, il tragico, il superamento di ogni destino storico. Nel Vangelo è detto che bisogna temere maggiormente coloro he possono uccidere lanima che quelli che uccidono il corpo… E’ molto caratteristico che a temere di più le guerre sono i positivisti per i quali la cosa principale è che l’uomo possa vivere bene sulla terra …
Ascolta il cattolico e fa il contrario.
Il nostro presidente Vladimir Putin, in ogni occasione opportuna, afferma che una Grande guerra in Europa non è inevitabile ed è contrario all’idea che una Terza Guerra mondiale si debba considerare una peste. Il protoierej C’aplin predica tranquillamente la guerra. Ditemi; l’Apocalisse di Giovanni il teologo pensate che sia contraria a loro due? Mentre si oppone a Giovanni XXIII, quando nel 1963 il Pontefice fece uscire l’enciclica Pacem in terris?
E’ significativo l’intervento di Vsevolod C’aplin dopo la visita di Vladimir Putin in Vaticano (10 giugno 2015). Allora il Papa offrì al Presidente una medaglia che figurava l’angelo della pace. In questo caso che le parole di C’aplin sono una chiara indicazione di fare il contrario di quello che dicono i cattolici …

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