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Fecondazione eterologa: come minare le fondamenta della società

Fonte:
CulturaCattolica.it

C’è ancora, da parte di molti, la convinzione che la fecondazione eterologa riguardi solo chi la fa. Si chiudono gli occhi e non si vede come la pratica dell’eterologa cambierà completamente il nostro modello di società, e sta cambiando definitivamente la visione di chi è il figlio e di chi sono i genitori, in una confusione di ruoli e relazioni incredibili.
Non possiamo parlare di casi sporadici e clamorosi, è la pratica stessa che induce e produce queste situazioni, se i “materiali” genetici vengono da 3 o 4 persone…e questa è l’eterologa, nulla sarà più come prima e il cambiamento sarà sistematico.
Tutto si trasformerà in oggetto di compravendita e verrà snaturato il concetto stesso della procreazione della vita umana. Tutti sanno per esempio che l’India è il nuovo centro mondiale della maternità in surrogato, meglio nota come “utero in affitto”; i prezzi bassi delle cliniche indiane hanno alimentato nel Paese un’industria della medicina dell’infertilità da 2,3 miliardi di dollari l’anno. Secondo le fonti del governo, ogni anno nascono da madri in affitto indiane più di 1500 bambini.
Le tecniche di fecondazione eterologa genereranno bambini con padri o madri biologici sconosciuti, magari con un padre biologico e la madre che l’ha partorito diversa da quella biologica e a sua volta diversa da quella che lo crescerà.
Un altro aspetto è il problema della selezione, inevitabile quando puoi scegliere dove prendere i gameti, come successo in Italia nel primo caso di eterologa dopo il via libera della Corte costituzionale. Subito il primo caso italiano pone tutti davanti a gravi interrogativi. La donatrice è stata selezionata in base a “gruppo sanguigno, colore degli occhi e dei capelli, carnagione, corporatura”, è chiaro che queste scelte rischiano addirittura di introdurre elementi razziali nella scelta, saranno tutti biondi con gli occhi azzurri? Difficile pensare ad una coppia italiana che selezionerà gameti da una persona di colore per esempio. Cosa dire poi del fatto che tutti noi dovremo sostenere le spese di queste pratiche, tra i 40-50mila euro considerando le basse percentuali di successo di queste tecniche.
Che dire poi dei casi di applicazione delle tecniche per single o per coppie omosessuali o lesbiche che senza eterologa non possono avere figli? Clamoroso il caso inglese in cui la nonna sarà anche la madre (partorirà lei il figlio del figlio).
Come vivranno i bambini nati da eterologa sapendo che non potranno mai conoscere i loro veri genitori? Saranno orfani di madre o padre vivente, perché i loro genitori saranno da qualche parte senza sapere nulla del figlio che hanno collaborato, in cambio di denaro, a procreare, visto che tutto è avvenuto in laboratorio e il termine procreare appare sempre più inadatto, come pure quello di genitore.
D’altronde anche il tribunale di Milano in una sentenza riguardante il caso di un coppia che ha “importato” un bambino nato da una gravidanza di utero in affitto in Ucraina ha assolto la coppia, dichiarando nella sentenza che per quanto riguarda l’Italia «il concetto di genitorialità» si fonda ormai «sull’assunzione di responsabilità» e non più sull’essere padre e madre naturali.
E’ questa la società verso cui vogliamo andare?

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