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La Russia e l'occidente. «Non è mai stato così»

Fonte:
CulturaCattolica.it
Secondo le ultime inchieste del centro “Levada”, in Russia i sentimenti antioccidentali hanno raggiunto il massimo storico. Il numero dei russi che dichiararono ostili ai rapporti fra Russia e Usa, nel giro di un anno, sono aumentati di dieci volte. Nello stesso tempo è cresciuta l’apprensione all’interno della società: la crescita dell’apprensione si manifesta nel 50 % della popolazione. Su che cosa questo sia legato e quanto sia pericoloso lo spiega Karina Pipija.

D. Da che cosa nasce questa apprensione, e quanto sono legati fra loro i due problemi: la crescita dell’apprensione nella società e la crescita del sentimento antioccidentale?

R Secondo i nostri dati attualmente ogni due russi uno sente la crescita della apprensione nella società. Questa apprensione la popolazione la lega alla situazione economica del paese la quale diventa sempre peggiore. Proprio per questo il maggior numero di quelli che provano questa apprensione sono quei gruppi che noi, in modo condizionale, chiamiamo “poveri”. Questi sono i russi ai quali bastano i soldi soltanto per i prodotti del cibo. La compera di elettrodomestici, e ancor peggio, di automobili non è neppure pensabile. I soldi non bastano per arrivare alla fine del mese. Questa gente sperimenta duramente la crescita dei prezzi.

D. Chi fa parte di questo gruppo sociale?

R. In che modo fare la divisione? In questo caso dividiamo la popolazione nelle categorie “poveri”, “redito medio”, “agiati”, “ricchi”. Dividiamo gli abitanti a Mosca, nelle grandi città, città medie, e città piccole. E’ chiaro che il gruppo sociale più vulnerabile è quello dei poveri; sono persone dai 55 anni in su, cioè pensionati che vivono in città piccole. Questa è la categoria più vulnerabile.

D. Questa gente è anche quella più influenzata dalla propaganda?

R. Essi sono soprattutto influenzati dalla propaganda della televisione; secondariamente quando noi chiediamo sulle cause di questa situazione economica così malandata, le cause non vengono attribuite alla direzione politica del paese, ma alle sanzioni occidentali, alla fluttuazione della valuta e alla caduta dei prezzi del petrolio. Cioè “tutto il mondo è contri noi”, tutti fanno di tutto perché la nostra economia finisca male. Da questo punto di vista è naturale che crescano mentalità antioccidentali. In questo caso i paesi occidentali comprendono i paesi europei e gli USA: vengono accusati di tutti i peccati mortali, fra i quali i peccati contro la Russia. A questo è legato un sentimento estremo di antipatia contro gli americani. Nel gennaio di questo anno abbiamo notato le massime dimostrazioni di rapporto negativo contro gli Stati Uniti, l’Europa e l’Ucraina. A questo punto non si era mai giunti.

D. Che minaccia può esserci per il futuro?

R. La minaccia c’è già, non occorre minacciare nessun altro. Le persone non vogliono ascoltare nessun altro punto di vista. Cioè esiste una sola versione che trasmette la stampa della Federazione russa e che è accetta dalla maggior parte della popolazione russa. E’ avvenuto un cambiamento radicale: l’80% dei russi hanno dichiarato di guardare alla Cina con “molta” simpatia, o con simpatia. Cioè, sul piano della politica estera la coscienza dei russi è cambiata in modo assoluto; essi si sono completamente riorientati. I paesi occidentali non sono più considerati dei partner o paesi collaboratori nelle questioni dei problemi internazionali

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