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Il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito

Fonte:
CulturaCattolica.it

Leggiamo sul sito Ravenna e dintorni: «Un genitore ha riferito che all’open day di una scuola di paese è stato distribuito un pieghevole a firma dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia dal titolo “L'ora di religione”. Se ciò invece fosse confermato, da parte della scuola sarebbe una condotta discriminatoria, per il tentativo di indirizzare le famiglie».
Addirittura un consigliere comunale presenta un’interrogazione al sindaco per verificare se all’atto dell’iscrizione si sceglie di frequentare per l’anno successivo la religione cattolica.
Al consigliere scandalizzato noi consiglieremmo di informarsi prima di fare interrogazioni, perché l’alunno o la famiglia è proprio all’atto dell’iscrizione che deve scegliere se avvalersi o meno della religione cattolica.
Infatti la legge 121/85 recita: “Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento.
All’atto dell’iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell’autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione.”
Al consigliere così preoccupato ricordiamo che con sentenza numero 203 ha affermato con chiarezza che “…lo Stato è obbligato in forza dell’accordo con la Santa Sede, ad assicurare l’IRC. Per gli studenti e per le loro famiglie esso è facoltativo: solo l’esercizio del diritto di avvalersene crea l’obbligo scolastico di frequentarlo”.
Non può per nessun motivo essere sottoposto all’atto dell’iscrizione anche il modello della scelta di una delle attività alternative all’IRC. Infatti ancora una volta la Corta Costituzionale ha affermato con chiarezza “che dinanzi alla proposta dello stato alla comunità dei cittadini di far impartire nelle proprie scuole l’IRC, l’alternativa è tra un si e un no, tra una scelta positiva e una negativa: di avvalersi o non avvalersi”. (Cfr. sentenza della Corte Costituzionale numero 13 dell’11 gennaio 1991).
Quanto poi all’organizzazione scolastico siamo disposti a spiegare al consigliere “scandalizzato” come funzione la scuola in Italia.
Ci verrebbe da dire che il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito.

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