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I delitti del BarLume

Fonte:
CulturaCattolica.it
“Nella religione come nella vita ci sono troppe contraddizioni..."

L’altra sera stavo guardando su Sky “I delitti del BarLume”, la fiction tratta dai libri di Marco Malvaldi con protagonista il proprietario di un bar ed i suoi anziani ma arzilli clienti, alle prese con due casi su cui indagare.
Tra battute in toscano e indagini senza scene cruente, contavo di rilassarmi, ma non si può mai star tranquilli.
A certo punto una donna in coma veniva ‘aiutata a morire’ dal fratello.
I vecchietti si insospettiscono, e se qualcuno l'avesse uccisa per prendersi l'eredità? La polizia indaga.
Il fratello della defunta è un sacerdote e dopo il funerale della sorella scompare.
Lo rintracciano, ha lasciato l’abito talare, è stato lui a praticare l'eutanasia (mai nominata nel film, s'intende) poi, si è ritirato in missione in un paese povero dell’Africa, con i soldi dell’eredità sta facendo del bene.
Il caso è risolto.
Il colpevole graziato dalla giustizia umana: “Nella religione come nella vita ci sono troppe contraddizioni e a volte per fare il bene bisogna fare il male. Lei metterebbe in prigione una persona che ha fatto la cosa giusta?” “Certo che no”
Ecco servito, tra una battuta e l’altra il vangelo del giorno d’oggi. Dove sono gli uomini a decidere quale vita è degna d’essere vissuta, dove far del male per una - buona causa – è perdonato, fate attenzione, perché se nella religione ci son troppe contraddizioni, io son certa che gli uomini nel mettere a posto le cose che Dio secondo loro ha lasciato in disordine faranno solo danni. Poi ci chiediamo come mai il mondo va a rotoli, non sarà che ci siamo messi in testa di far meglio di Domine Dio e i risultati si vedono?

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