Il silenzio “sugli” innocenti
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Leggendo la straordinaria vita di Don Giussani, ho trovato questa citazione. Si tratta del “manifesto dei giovani cinesi” che, a Tien An Men, hanno sacrificato le loro vite per l’ideale. Ideale per loro ancora misterioso, Giussani diceva: “senza volto e senza tu”, ma certo un impeto per cui noi non possiamo essere da meno.
«Nei giorni migliori della giovinezza dobbiamo lasciare dietro di noi tutte le cose belle e buone e solo Dio sa quanto malvolentieri e con quanta riluttanza lo facciamo. Ma il nostro paese è arrivato ad un punto cruciale. Il potere politico domina su tutto, i burocrati sono corrotti. E’ un momento di vita o di morte per la nazione. Tutti voi che avete una coscienza ascoltate le nostre grida. Benché le nostre spalle siano ancora giovani ed esili, benché la morte sia per noi un fardello troppo pesante, noi dobbiamo andare, perché la storia ce lo chiede.
Quale sorta di crimine stiamo commettendo? Stiamo provocando un tumulto? Cerchiamo solo la verità, e veniamo per questo picchiati.
La democrazia è un ideale della vita umana come la libertà, il diritto. Ora, per ottenerli dobbiamo sacrificare le nostre giovani vite. E’ questo l’orgoglio della nazione cinese! Non vogliamo morire, vogliamo vivere; non vogliamo morire, vogliamo studiare. Abbiamo una sola speranza: che questo permetta a tutti di vivere in modo migliore. Abbiamo una sola preghiera: non dimenticate che non è assolutamente la morte quello per cui stiamo lottando».
Che dire, allora, di fronte allo scempio umano perpetrato sotto i nostri occhi, nel silenzio agghiacciante (forse complice?) dei mass-media, dei responsabili della cosa pubblica, e, purtroppo, anche di tanti, troppi uomini di chiesa?
Leggiamo allora il comunicato dei Giuristi per la Vita:
«I Giuristi per la Vita esprimono profondo sdegno per lo scandalo che ha colpito il prestigioso University Hospital of Wales di Cardiff, ove centinaia di donne che avrebbero voluto partorire, sono state indotte ad abortire feti sani a causa di diagnosi errate. Una simile strage, che difficilmente riesce ad essere derubricata a semplice imperizia medica, è frutto di un’impostazione ideologica abortista che si ostina a non voler riconoscer nel concepito un essere umano.
L’inchiesta seguita ad un denuncia sporta al Public Services Ombudsman for Wales ha rivelato dati agghiaccianti. Si è scoperto, infatti, che presso lo stesso University Hospital of Wales si applica fin dal 2006 un protocollo ormai superato dalle nuove linee guida emanate dal Royal College of Obstetricians and Gynaecologists per prevenire i margini di errori diagnostici degli aborti spontanei nel primo stadio della gravidanza. A causa di tale protocollo non aggiornato sono state praticate centinaia di diagnosi errate con conseguente aborto di feti sani.
Di fronte a vicende come queste appare sempre più evidente come l’uomo moderno abbia perso il senso della ragione. Quando si giunge a teorizzare l’idea che l’embrione non sia altro che un mero grumo di cellule, di cui potersi disfare con assoluta nonchalance, allora tutto diventa possibile e accettabile. Anche la storia di ordinaria follia accaduta all’University Hospital of Wales».
Di fronte a questa nuova strage degli innocenti per quanto tempo staremo ancora zitti? Questo silenzio sugli innocenti e tragica e colpevole connivenza!
Non basta certo da denuncia, ma sappiamo, per esperienza, che tacere di fronte al male e collaborazione con esso.
Indichiamo, allora, anche tutti quei luoghi umani che danno ospitalità al cuore, che sono segno di speranza! Spesso le nostre pagine su CulturaCattolica.it ci aiutano in questo grido di difesa della vita e della sua dignità.
Non crogioliamoci nel nostro quieto vivere, non fuggiamo davanti alle circostanze per non essere vigliacchi nel nostro impegno.