La sfida di "Barabba"
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La sera del 27 ottobre 2013, presso il teatro del Parco a Bordighera (IM), la compagnia teatrale amatoriale “Il portico di Salomone” ha rappresentato, davanti al vescovo della diocesi Alberto Maria Careggio e ad un folto pubblico di spettatori, “Barabba”, il dramma in due atti di Par Lagerkvist, per la regia di Marina Maffei. La serata è stata organizzata a favore di AVSI.
Non era la prima volta che i giovani del “Portico” si cimentavano in questa impegnativa impresa. Sei mesi fa, la “prima” dello spettacolo, avvenuta a Chiavari, era stata all’altezza delle aspettative, suscitando in tutta la diocesi interesse per l’opera rappresentata e curiosità nei confronti di quei 24 giovani rapallesi, sfidati dallo stesso Lagervist che non credeva che il suo dramma potesse fare una buona riuscita sulla scena, “a meno che non fosse recitato molto semplicemente, con biblica semplicità, come una leggenda”. Appunto quello che, anche l’altra sera a Bordighera, è avvenuto.
Tutto è iniziato da un desiderio e da un’intuizione.
Il desiderio: quello di partecipare, in modo creativo e dignitosamente culturale, alla riflessione sull’esperienza della fede, in questo anno di grazia particolare indetto da Benedetto XVI.
L’intuizione: un’alleanza tra la fede e il senso religioso in cui tutti gli uomini potessero riconoscersi.
Nel lavoro sulla sceneggiatura originale dell’autore, abbiamo fatto una scoperta esistenziale: l’irrequietezza di Barabba, quella tensione a capire che cosa fosse accaduto e chi fosse quel Figlio dell’Uomo, la sua umanità ferita non è solo di chi vorrebbe credere, ma è la stessa nostra, ed è quella che ci permette di essere cristiani.
Ci piace pensare che l’autore svedese sia lieto di aver visto dal Paradiso la sua opera, rappresentata “con biblica semplicità”.