Per la felicità: "fate inversione a U"
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Che faccia ha il male? Che occhi ha un assassino?
Il male ha la faccia della gente qualunque, gli occhi del buon padre di famiglia, del ragioniere che incontri al bar, del vicino di casa un po’ schivo.
Muore una ragazza di appena diciotto anni. La trovano nuda, abbandonata in un campo di periferia. Quel corpo senza vita, porta a galla l'ambigua vita di un uomo qualunque, un uomo che sino a ieri potevi descrivere come il ragioniere della porta accanto.
In realtà, il tranquillo padre di famiglia ama i giochi sadomaso, organizza incontri con le escort conosciute in chat, approfittando dell'assenza della moglie in vacanza con la figlia.
Uno dei suoi “giochi” finisce male, la ragazza muore e il seguito della storia raccontata dai quotidiani è surreale, priva della pietà che si riserva anche alla morte di un animale.
La moglie e la bimba rientrano a casa, forse avrà dato un bacio alla moglie, preso in braccio la figlia, si sarà informato su come è andato il fine settimana, chissà. Poche ore dopo è arrestato e confessa.
La foto della ragazza mostra una giovane molto bella, forse dimostra qualche anno di più dei diciotto appena compiuti, la sua strada, la sua storia, l'hanno portata a vendersi su una chat a perdere quello sguardo pieno di speranza che a diciotto anni dovrebbe essere quasi un diritto
Ho pensato ai miei amici sacerdoti che sono cappellani nelle carceri, a coloro che nelle carceri fanno volontariato, ho pensato che loro non hanno mai perso la fiducia nell'uomo, nel bene che alberga in qualche angolo del cuore, anche di chi ha commesso le più squallide atrocità.
Pensavo che io no, non potrei, io non sono abbastanza forte, non ho abbastanza fede per stare davanti a quegli uomini con misericordia.
Penso a quella figlia, che come tutti i bambini ha riposto la sua fiducia in quel papà, in quello che per lei è ancora l’eroe buono e invincibile che le tiene la mano e l’accompagna nel mondo.
Stavo riflettendo su questo, quando mi sono venuti in mente quei due ragazzi che hanno rischiato la loro vita per estrarre dall’auto incendiata una coppia che altrimenti sarebbe morta carbonizzata, poi, ho aperto il giornale e ho visto la foto di Eleonora Cantamessa, medico ginecologo, che è tornata sui suoi passi per prendersi cura di un uomo a terra ferito a causa delle percosse dei suoi connazionali, l’auto della banda rivale è piombata su di loro e li ha uccisi. Così ho pensato che anche gli eroi, hanno la faccia dei ragazzi della porta accanto, dei nostri figli che fanno fatica a studiare la matematica, o a rispettare le regole, ma che imparano da come noi amiamo. Hanno la faccia sorridente di una donna medico per vocazione. Ho pensato che il bene e il male a volte hanno un confine dettato dal nostro peccato, dal far prevalere sul bene quel desiderio di felicità e di piacere riposto in quella che pare la strada più semplice, più breve.
In fondo vogliamo tutti essere felici, è la strada che percorriamo per raggiungere il paese della felicità che a volte è sbagliata
e non diamo retta a quel ‘ tom tom’ che dice: “se possibile fate inversione a U” sino a quando un don Mario, un don Marco, una delle tante persone che incontriamo sulla nostra strada, non ci aiuta a capire che c'è una misericordia che permette all'uomo di cambiare strada, che fare - inversione a U - è possibile.