Chissà se il «Telefono Azzurro»...
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Non è sempre interessante seguire twitter: spesso si ripetono le notizie in maniera quasi ossessiva, e spesso manca l’approfondimento. E il dialogo a volte si ferma a poche battute, mentre certe questioni richiederebbero un incontro tra uomini appassionati. È pur vero che in internet ci sono molti altri modi di comunicare, e quindi il consiglio è di saperli usare tutti.
Spesso si incontrano suggerimenti, che invitano a una riflessione, a un confronto. A volte si hanno notizie o collegamenti che aprono a un lavoro, e si creano possibilità di legami, o comunicazione di giudizi…
Quando poi si toccano certi argomenti su cui è in corso una lunga discussione, capita anche di incontrare tweet che – dimenticando rispetto e comprensione – sono incitamento all’odio e al disprezzo di chi ha posizioni differenti. Al punto che a volte si preferisce bloccare chi usa tale strumento in maniera comunque impropria.
Recentemente mi è capitato di vedere segnalato un video postato su Youtube, che mi ha provocato ad un giudizio sull’opportunità (ma credo anche sulla legittimità) di ospitare tale filmato. Ho poi scoperto, come dico alla fine, che sono più di due anni che questo video è presente in rete. E questo porta a riflettere anche sulla persistenza di tanti contenuti, sui canali strani che portano a conoscere certi fenomeni, sulla strana «memoria» che caratterizza internet, sulle interazioni imprevedibili ma reali che fanno sì che un certo fenomeno abbia ripercussioni inaspettate e non programmabili, sul fatto che un contenuto – se pubblicato – vive di una sua vita propria, portando frutti (buoni o velenosi) senza che ce ne si renda conto. Che grave responsabilità che abbiamo, allora. E di cui non ci rendiamo conto.
Di che si tratta? Si vedono dei bambini guidati da un adulto che cantano una volgare canzone contro Berlusconi. Una frase, per dare l’idea (oltre al titolo «Bambini cantano Berlusconi Faccia di Merda! Da vedere assolutamente !!»): «Fai la cacca in una mano e poi datti una sberla». Mi sono chiesto se questa non fosse la versione telematica della «pedofilia»: dell’uso dei minori per un proprio calcolo immorale. Oh, certo, mi si dirà che questo è uno scherzo, che uso paroloni troppo grossi, che in fondo non c’è stata violenza, e i bimbi sono stati rispettati «sessualmente». Vero, verissimo, ma si tratta allora di quello che Wikipedia chiama «Abuso minorile». Sentite: «L'abuso minorile, o abuso sui minori, è un comportamento posto in essere da parte di adulti nei confronti di minorenni che consiste nel cagionare un danno biologico, morale o giuridico. Le forme più frequenti di abuso sui minori sono: somatico (o fisico), psicologico (o emozionale), sessuale e incuria.
Non sempre le distinzioni categoriali tra casi di abuso fisico, sessuale, psicologico e trascuratezza rispecchiano una realtà che spesso si presenta come molto complessa: è così possibile parlare di “forme miste” di abuso (ad es. ogni abuso fisico o sessuale implica anche un abuso psicologico). L’abuso all’infanzia può essere definito come “qualsiasi comportamento, volontario o involontario, da parte di adulti (parenti, tutori, conoscenti o estranei) che danneggi in modo grave lo sviluppo psicofisico e/o psicosessuale del bambino. Abuso è tutto ciò che impedisce la crescita armonica del minore, non rispettando i suoi bisogni e non proteggendolo sul piano fisico e psichico. Vi rientrano, dunque, non soltanto comportamenti di tipo commissivo, entro i quali vanno annoverati maltrattamenti di ordine fisico, sessuale o psicologico, ma anche di tipo omissivo, legati cioè all’incapacità più o meno accentuata, da parte dei genitori, di fornire cure adeguate a livello materiale ed emotivo al proprio figlio”».
Chiamate voi questo fatto come volete. Credo anche che – vista la fattispecie del filmato, che mostra i minori in quel modo – si potrebbe configurare qualche forma di reato.
In ogni caso, gli adulti che usano i bambini in questo modo sono da considerare feccia dell’umanità. Per loro Gesù ha avuto parole terribili: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare». Cominciamo almeno a non dare visibilità e pubblicità a questi personaggi. In un’epoca in cui si vuole tutelare ogni forma di offesa alle persone per il loro orientamento sessuale, proviamo a difendere i piccoli degli uomini per la loro fragilità infantile.
Proverò a scrivere a «Telefono Azzurro»: chissà se si potrà ottenere qualcosa!
P.S.: Ho scoperto poi che il video è da due anni in rete, che in molti si sono allarmati e sono insorti contro questo scempio dei bambini operato dal «produttore» [di che?] Gianni Tirelli… e che non è cambiato nulla. Impunità assoluta! Alla faccia della solerzia dei magistrati che sanno reagire e creare nuove forme di diritto (creativo ?) quando a loro interessa, per ideologia o pubblicità! E se poi avrete la pazienza (e lo stomaco) di leggere le autoassoluzioni degli autori, vi accorgerete che:
1. Affermano di non parlare di Berlusconi
2. I bambini non sono stati usati. Sono figli loro e… si sono divertiti a fare quello spettacolino.
3. Le reazioni sono state per lo più volgari (ne mettono una serie che – certo – non brilla per educazione o correttezza), ma molti hanno apprezzato.
…E altre amenità… A pensarci bene, forse il suggerimento che danno al misterioso personaggio, il «Cavaliere nano», andrebbe bene proprio per loro!