Spero che ci sia chiasso!
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«Come conseguenza della Giornata della Gioventù: spero che ci sia chiasso.» E facciamolo questo chiasso! Facciamo sapere a tutti che il Vangelo ci chiama alla verità; che il progetto che sta prendendo piede in Italia e nel mondo vuole ridurre al silenzio l'umanità. Gesù ci chiede di gridare sui tetti quello che ci ha annunciato. Prendiamo il coraggio di testimoniare la fede e la cultura nuova che ne nasce. Sappiamo dire «pane al pane e vino al vino». Abbiamo un Papa che non si nasconde; non facciamo il ”frullato” dei suoi insegnamenti. In questa epoca così descritta anni fa da un filosofo:
«Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico. In verità, che cosa potrebbe essere più razionale della soppressione dell’individualità nel corso della meccanizzazione di attività socialmente necessarie ma faticose; della concentrazione di imprese individuali in società per azioni più efficaci e più produttive; della regolazione della libera concorrenza tra soggetti economici non egualmente attrezzati; della limitazione di prerogative e sovranità nazionali che impediscono l’organizzazione internazionale delle risorse. Che questo ordine tecnologico comporti pure un coordinamento politico ed intellettuale è uno sviluppo che si può rimpiangere, ma che è tuttavia promettente.
I diritti e le libertà che furono fattori d’importanza vitale alle origini e nelle prime fasi della società industriale cedono il passo ad una fase più avanzata di questa: essi vanno perdendo il contenuto e il fondamento logico tradizionali. Le libertà di pensiero, di parola e di coscienza erano idee essenzialmente critiche, al pari della libera iniziativa che servivano a promuovere e a proteggere, intese com’erano a sostituire una cultura materiale e intellettuale obsolescente con una più produttiva e razionale. Una volta istituzionalizzati, questi diritti e libertà condivisero il fato della società di cui erano divenuti parte integrante. La realizzazione elimina le premesse.»
E noi abbiamo di più di Marcuse: abbiamo una storia, una Chiesa, dei pastori, una Dottrina Sociale che ci sostengono nel cammino. Abbiamo la testimonianza dei santi e il loro aiuto certo. E allora?
Pastori, sostenete il cammino dei giovani, non lasciate solo il Papa, in mano a giornalisti senza scrupoli, a una scuola e a una politica senza anima. Pastori, siate alla testa di questa novità della fede che ci è chiesta! Ridiamo alla Chiesa il suo impeto di protagonista di quella novità che il cuore dell'uomo attende e che i giovani sognano. Non abbiamo a nasconderci e a fuggire davanti al martirio. «Ci è affidato un compito che non possiamo disertare».