L'antipolitica dei Grillini: anticipo del totalitarismo
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“Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.” (Lc. 17, 26ss)
Questo sembra essere il destino di chi sta di fronte alla realtà e non si accorge: periscono tutti. I Grillini come i concittadini di Noè e di Lot. Chissà che sia il segno della loro fine. Non è possibile concepire la politica come uno spazio autoreferenziale: la cosiddetta «antipolitica» è solo lo spazio per avventure totalitarie.
Quello di cui c’è bisogno è invece una educazione del popolo. E non la può fare lo Stato. Bisogna che la società nelle sue articolazioni intermedie si muova, la famiglia in primis. Chiediamo allo Stato che faccia una politica seria per garantire la libertà di educazione. Chiediamo alla Chiesa che ritrovi il suo protagonismo educativo. Chiediamo a chi opera nei mass-media di comunicare ciò che esalta l’uomo e la sua dignità. Non ne possiamo più di una informazione che deforma le coscienze, in particolare quelle dei giovani.
Se i Grillini vorranno continuare a vivere come ai tempi di Lot, facciano pure. Creperanno anche loro. Noi abbiamo un altro compito e altri principi.