Il genio maschile e il genio femminile
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Tra pochi giorni avremo ospite a Pavia la giornalista Costanza Miriano, autrice di due libretti agili, divertenti quanto profondi, che sono diventati subito dei bestseller: Sposati e sii sottomessa – pratica estrema per donne senza paura –; Sposala e muori per lei – uomini veri per donne senza paura –. Due titoli provocatori. Pochi ricordano la citazione di San Paolo, Efesini 5: “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo”, afferma l’apostolo rivolto alla comunità cristiana, “le donne ai loro mariti come al Signore, perché è l’uomo il capo della donna, come anche Cristo è il capo della Chiesa … Dunque, come la Chiesa è soggetta a Cristo, così devono esserlo le mogli ai loro mariti in tutto”. E conclude: “questo Mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”. Ogni malinteso è escluso se si guarda l’affermazione dall’ottica corretta, ma per noi moderni resta la provocazione. Provocazione che l’autrice non ha risparmiato neppure agli uomini, invitati a morire per le loro donne. Cosa di più lontano dal “mordi e fuggi” proposto oggi, ormai a qualunque età? La lettura dei due testi è consigliabile perché l’autrice non parla dal piedistallo di un’acquisita formazione in psicologia o in scienza dell’educazione, ma trae i suoi consigli da un’intensa pratica di vita, da una capacità –che è indubbiamente una dote conquistata con impegno –, di vivere l’ordinario della vita di madre di quattro figli che deve conciliare lavoro e menage familiare; di sposa che il successo, conseguente alla pubblicazione dei suoi libri, porta in giro per l’Italia –previo scrupoloso accordo con il marito che la sostituisce per l’occasione. Le cose più banali sono vissute da Costanza come un’avventura. Diceva Chesterton, non per nulla uno degli scrittori amati dall’autrice: “la vita è la più bella delle avventure ma solo l’avventuriero la scopre”. Spesso manca proprio lo spirito giusto di fronte alla vita, per cui l’ordinario diventa straordinario. La nostra tentazione più naturale è spesso quella di aspettare una grande occasione, un grande momento, dimenticandoci che Dio è più discreto e più profondo della nostra superficiale disattenzione che ha bisogno di shock. San Benedetto iniziò la vita monastica precisamente per rendere eroico il quotidiano e fare del quotidiano un vivere eroico . È ancora Chesterton a suggerire una saggia riflessione. “C’è un aspetto per il quale i matrimoni moderni falliscono quasi certamente: cercano di raggiungere uno scopo impossibile. Il desiderio di venerazione è profondo e insito nella natura umana, ma deve essere diretto a Dio. Avendo perso l’idea di Dio, molti uomini e donne iniziano la loro vita matrimoniale venerandosi l’un l’altro. E così arriva la disillusione. Nessun uomo può essere tutto per sua moglie e nessuna donna può essere tutto per il marito: solo il Dio infinito può essere tutto per l’uomo e per la donna che ha creato per Lui”. Un mistero grande che stenta sempre più a penetrare nelle pieghe di una quotidianità distratta. Soprattutto fatica a penetrare in una cultura banalizzata,come quella dominante, incapace di rispondere ai bisogni più profondi perchè ha perso la saggia consapevolezza che a certe domande l’uomo non saprà mai rispondere da solo in modo esauriente. Così preferisce censurare e proclamare la sola dimensione orizzontale dell’esistenza. A perderci è proprio “il genio maschile e il genio femminile”.
INCONTRO CON COSTANZA MIRIANO: il genio maschile e il genio femminile
6 maggio 2013 – ore 21.15
Aula del ’400 – Università degli studi di Pavia
Centro Culturale Giulio Bosco – Associazione “Studium Reset”