Condividi:

Luigi Preiti, un uomo come tanti

Fonte:
CulturaCattolica.it
Giuseppe Giangrande e Francesco Negri sono i due carabinieri feriti da Luigi Preiti a Palazzo Chigi

Giornata di sole a Roma, finalmente il Paese ha un Governo, che non fa contenti tutti, ma si spera metta da parte differenze e divergenze, per dare finalmente un po’ di ossigeno a questo Paese che sta per morire di asfissia.
Proprio mentre i ministri prestano giuramento, un uomo partito il giorno prima dalla Calabria, si presenta davanti a Palazzo Chigi e in un attimo si scatena il panico.
Spara, ferisce una donna incinta e due carabinieri, uno dei quali rischia di rimanere paralizzato, viene catturato e arrestato. E’ un folle, no, un terrorista, no, solo un uomo disperato, si sono affrettati a dire in molti.
Si chiama Luigi Preiti,49 anni, divorziato due volte, malato di videopoker, oberato dai debiti, disoccupato.
La moglie, il fratello, i vicini, tutti concordi nel descriverlo come una persona normale, non certo un folle, il fratello chiede scusa agli Italiani, ai carabinieri. Ma su FB e sui blog, in molti si apprestano a giustificarlo, certo ci sono due carabinieri feriti, ma l’uomo che ha sparato era disoccupato, come dargli torto, come non comprendere il suo gesto?
Voleva colpire i politici, colpevoli di ogni nefandezza e quindi anche delle sue sconfitte.
Siamo strani, poveri uomini perduti sul sentiero della vita. Da tempo abbiamo imparato a guardare alle brutture, a scovare il marcio, abbiamo perso la fiducia e la stima nelle persone, quelle a cui di volta in volta abbiamo dato il nostro voto, ma anche il collega, il vicino di casa. Il degrado vive in noi, così finiamo nel crederci migliori, forse incompresi, di certo giudici degli errori altrui, vediamo bene le responsabilità degli altri e siamo indulgenti con le nostre.
Papa Francesco invita i giovani ad avere coraggio, ad andare controcorrente, a spalancare la porta alla vita. Noi adulti spesso siamo i primi a non saper tenere il passo, abbiamo appaltato il nostro desiderio di felicità a chi non lo può esaudire.
Così il “povero” Luigi Preiti che ha pensato di prendere una pistola e di andare a sparare ai politici, e non trovandoli ha scaricato il caricatore della sua pistola su chi gli è capitato a tiro, diventa per molti solo una vittima.
Vittima della povertà, della disoccupazione e il gesto perde la sua gravità.
E all’improvviso, la colpa non è più di chi commette il reato, ma delle circostanze che hanno armato la mano.
Leggiamo sui giornali che al pm che lo ha interrogato, Luigi Preiti ha ripetuto d’essere un uomo che - non ha nulla da perdere. Dimenticando che ha un figlio di 11 anni e che un padre anche se separato, anche se disoccupato, è sempre un genitore, un educatore, uno che ha una responsabilità educativa sempre.
Eppure sui blog, c’è chi pensa che si tratti di “strategia della tensione” messa in atto dai servizi segreti. Chi si rammarica per la sua scarsa mira, se anziché i carabinieri le vittime fossero state politici il gesto poteva dirsi riuscito.
C'è chi lo giustifica, perché ha urlato ai carabinieri che lo hanno arrestato "uccidetemi" segno che voleva condividere la sorte con le sue vittime.
C’è persino chi vorrebbe inviargli dei soldi, non per aiutare un muratore disoccupato, ma per ricompensarlo per il gesto compiuto.
Così, in questo bagnomaria di relativismo, alla fine il male finisce per non essere giudicato, perché non si sa più cosa sia bene e cosa sia male, basta che ci sia una “scusa” un “movente buono” e finiamo per giustificare chi spara e dimenticare Giuseppe Giangrande e Francesco Negri i due carabinieri feriti da Luigi Preiti a Palazzo Chigi. Il primo è siciliano ma vive da anni a Prato. Il secondo è originario di Torre Annunziata Il più grave dei due è Giangrande, un uomo che stava svolgendo il suo lavoro, e che rischia di rimanere paralizzato. E c’è sua figlia, una ragazza di 23 anni, che tre mesi fa ha perso la madre e che ora si trova ad assistere il padre, gravemente ferito da un uomo che voleva sparare ai politici, ma anche no.

Questo contenuto è fornito da terze parti (www.youtube.com). Per visualizzare il video è necessaria l'accettazione dei cookie di YouTube.
Accetta cookie di Youtube
Potrai modificare in futuro la tua scelta cliccando "Gestione Cookies" a fondo pagina.
Per saperne di più Ti invitiamo a leggere la nostra cookie Policy.

Vai a "Ultime news"