Figli di chi?
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Uno dei temi più scottanti dell’attualità riguarda il c.d “diritto al bambino”.
Di cosa si tratta?
Basta guardare alla Francia, dove il dibattito sulla “legge Taubiras” è rovente, milioni di persone sono scese in strada per manifestare contro l’insensato progetto del governo socialista di attribuire a coppie dello stesso sesso la possibilità di sposarsi e adottare un bambino. C’è molta carne al fuoco, potremmo dedicare intere biblioteche all’argomento. Tralasciando per il momento la questione del matrimonio, concentriamoci su quella dell’adozione. Occorre premettere le motivazioni di Hollande & Co; essi affermano: dal momento che le coppie formate da un uomo e da una donna possono adottare, allora è una discriminazione che quelle composte da persone dello stesso sesso non possano fare altrettanto.
Ora, i socialisti francesi (come quelli italiani mi sembra di capire) sembrano non tener conto di un dato fondamentale e sono convinto che ne tengano furbescamente nascosto uno ancora più importante.
Per prima cosa, sarebbe ora che finalmente capissero che non esiste alcun “diritto al bambino”.
Esistono invece (eccome!) i diritti del bambino. Nemmeno le coppie c.d eterosessuali hanno il diritto ad avere un figlio. Purtroppo, da sempre molti matrimoni non hanno questo dono. Perché i figli sono un dono di Dio, non un diritto dell’uomo. Sono un dono meraviglioso. Nel caso eventuale che i figli non arrivino, inoltre, non è affatto vero che esiste un “diritto all’adozione”, assolutamente no. L’adozione non è un diritto delle coppie eterosessuali, non è un diritto e fine. C’è un diritto del bambino ad avere la possibilità di un padre e una madre, che si traduce talvolta in una nuova famiglia che si sostituisce a quella perduta, una famiglia che deve avere come condizione, appunto, quella essere composta da un padre e da una madre. Perché è proprio questo il diritto più importante di ogni bambino, dopo quello di nascere ovviamente, il diritto a sapere chi è, il diritto a crescere potendosi autodeterminare circa la differenza sessuale tra i propri genitori. Il diritto a crescere con la consapevolezza di essere costituito per la metà da un messaggio maschile, e per l’altra metà da uno femminile.
Conoscere la nostra vera Costituzione (non quella cartastraccia che racconta Benigni in tv) significa sapere che siamo figli di Dio, significa sapere da chi e di cosa siamo costituiti, significa sapere chi e cosa siamo. Ognuno di noi ha strappato metà del proprio essere da una donna e metà da un uomo, e questo è sotto gli occhi di tutti, anche del più accanito degli atei o degli scettici, la realtà è questa e non cambierà mai.
Qualche intellettuale progressista-moderno afferma che tale diritto non è in pericolo per quei bambini che verrebbero adottati in un età dove questa consapevolezza è già maturata, e quindi l’adozione per gli omosessuali sarebbe solo un’opportunità di crescere nel benessere per bambini orfani e svantaggiati.
Peccato però che questi furbacchioni mentano su un punto fondamentale.
I paesi c.d ricchi, europei e non, non hanno praticamente più nessuno da adottare. Il Belgio, ad esempio, ha approvato la legge sull’adozione gay nel 2006, ma da allora nessun bambino belga è stato adottato, né da gay né da eterosessuali, perché bambini da adottare non ce ne sono. La stessa cosa vale per la quasi totalità degli altri stati UE. Inoltre, le nazioni extraeuropee dove invece ci sono bambini da adottare, al novanta per cento rifiutano categoricamente di concederli a coppie omosessuali.
Cosa significa questo?
Significa che i governi che puntano a creare artificialmente il “diritto al bambino” saranno poi costretti, per garantire l’effettivo esercizio di questo abominio giuridico, a permettere in sintesi: alle coppie formate da due donne di accedere alla fecondazione artificiale eterologa in maniera indiscriminata. Inoltre (pena urla e capricci da parte delle coppie di uomini), dovranno concedere il via libera ad un vero e proprio mercato dell’utero femminile, che sarà affittabile per le coppie di due maschi (vedi Elton John e David Furnish, che hanno noleggiato l’utero di una donna americana, il cantante ha poi dichiarato di recente: Un giorno quando il bambino comprenderà, mi prenderà per un pazzo scatenato) che letteralmente potranno comprarsi un bambino.
Ecco qual è l’obiettivo di questi progetti diabolici.
Ora, e finalmente arrivo al punto (ci ho messo un po’). In molti paesi dove questo delirio non è ancora legge, sono però già presenti diverse coppie omosessuali che si sono recate nei paesi che hanno già fatto il salto nel buio, e poi sono tornate in patria con un bambino.
Queste persone non sono i genitori di questi bambini. Nei casi “migliori” solo uno dei due lo è, ma ci sono situazioni, ad esempio, di due donne che stanno insieme e hanno avuto un bambino a testa con l’inseminazione artificiale. Bambini che stanno con due donne, privati del diritto di avere un padre, senza sapere chi sia questo padre, senza sapere chi sono e da dove provengono.
Uomini che cresceranno con la domanda: siamo figli di chi? Chi ha permesso che fossimo privati di un padre e una madre? Nessuno risponderà.
Con quale diritto questi adulti possono prendere questi bambini? Non ci sono problemi relativi alla patria potestà? Non vi sono evidenti violazioni dei diritti fondamentali?
Non esiste il diritto a prendersi un altro essere umano, è il peggiore degli arbitri che l’uomo può concepire, possedere un altro uomo.
Specialmente quando quest’altro uomo è un bambino.