Perché invitare il Papa? - Lettera ai parlamentari Pd, M5S, Sel
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di Paolo Flores d’Arcais e Barbara Spinelli | Ops, ecco la versione originale, di sconosciuti |
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Cari parlamentari della coalizione Pd-Sel e del M5S, | Cari «sapienti», la cui intelligenza è profonda e infinita, da far pensare che «ne sapete una più del diavolo», |
abbiamo avuto notizia che il presidente della Camera ha intenzione di invitare Papa Francesco in Parlamento, e sappiamo che tra voi ne state discutendo, specie nel Movimento 5 Stelle. Personalmente non abbiamo nulla contro la proposta di Laura Boldrini: in una democrazia forte, capace di darsi da sola le leggi che consentono ai cittadini di convivere accettando le rispettive diversità, la visita del capo della Chiesa romana nell’agorà che è il Parlamento non è certo cosa da far tremare le vene e i polsi. Il Pontefice è capo di uno Stato, non esattamente uguale agli altri capi nel mondo ma con identici diritti e doveri. | state sempre attenti a ciò che accade, sempre come i «mastini della laicità» sapete dare ordini ai poveri e sprovveduti politici. È proprio vero, ci vuole la società civile a fare capire a chi ci comanda quali sono i padroni a cui obbedire. Non la Chiesa (col suo capo) ma gli «intelligenti» di turno. Che non hanno paura delle «diversità», anzi, le coltivano (ma sono altre diversità che a loro interessano…). |
Non è dunque la visita del Pontefice a fare problema. La questione, centrale, è un’altra: la nostra democrazia possiede oggi quella forza, quell’auto-nomia (questo significa darsi le proprie leggi senza bisogno di stampelle esterne), quella vasta e plurale rappresentatività che, sole, neutralizzano gli effetti negativi di un invito di Papa Francesco a Montecitorio? | Per noi – i forti e saggi – non c’è problema, si sa. Come peraltro si sa che il popolo è bue, e quindi va educato da chi se ne intende, da chi sa come stanno realmente le cose. Se noi siamo come il forte Ulisse, che sa resistere alle lusinghe della maga Circe, al canto delle Sirene, il popolo è bene che si turi le orecchie, potrebbe capire dove sta la verità… e allora sarebbero guai. E se non sa turarsele da solo, provvedete voi alla bisogna. Noi sappiamo infischiarcene delle lusinghe che ci vengono da fuori. Siamo i veri «duri e puri». |
Nelle presenti circostanze non lo crediamo, e per questo vi chiediamo di rinviare la visita a tempi più maturi, cioè più laici. Non parliamo della cittadinanza che si è appena espressa sul volto politico che deve avere l’Italia. Se c’è un motivo per cui, subito dopo le elezioni, tanti di noi hanno avuto l’impressione di sentire attorno a sé un nuovo clima, è proprio in ragione di un’indifferenza ormai diffusa a dogmi e prescrizioni che si esprimono oltre-Tevere. Il cattolicesimo politico, che ha dominato l’Italia dal dopoguerra, esce dalle urne con le ossa rotte. | C’è una cosa buona che il popolo bue ha saputo fare (evidentemente sapendo dare – finalmente – la ragione a noi, coscienza critica della società, avanguardie del bene della civiltà): ha tolto di mezzo le pastoie clericali che impedivano alla ragione «laica» di trionfare. «Gled, aria nuova in cucina» si diceva tempo fa. «Micro(cefalo)Mega(sciocchezze), aria nuova nel mondo della politica e della cultura, senza invasioni di campo da parte dei clericali (solo noi possiamo invadere – pardon, illuminare – le coscienze del popolo)». |
A modo suo, seguendo vie più contorte, gli italiani stanno imboccando la strada già percorsa all’inizio del ’900 dalla Francia, e più di recente nella cattolicissima Spagna. Quel che la Chiesa esige dalla società ha un peso sempre minore sulla vita quotidiana dei cittadini: una parte di essi non smette certo di credere, ma non obbedisce più a quello che sembra diventato il pensiero dominante, se non l’ossessione, della Chiesa. Un pensiero quasi esclusivamente incentrato sulla questione della nascita e della morte dell’individuo, e peggio: sui nove mesi che precedono la sua vita e sui giorni, i mesi, gli anni che seguono la sua morte fisica, non artificialmente rinviata. Su questi temi i cittadini hanno ormai proprie idee e usanze. Non è stata la Chiesa a dir loro: «Non abbiate paura»? Ecco: non hanno più paura di finire all’inferno se vivono il sesso e l’amore e la morte come detta loro la coscienza, sapendo che non nuoceranno alle altrui scelte e alle altrui esistenze. | Noi guardiamo con desiderio di imitazione alla «laica » Francia, che ci insegna a multare il popolo ignorante che gira con oscene magliette che mostrano – ohibò – una famigliola fatta di un papà e di una mamma e di due figlioletti! Guardiamo alla superiorità di un governo che sa infischiarsene di un popolo che manifesta il proprio dissenso dalle leggi imposte dalla politica degli intelligenti! Guardiamo finalmente alle tette delle Femen, che ci hanno fatto capire che sesso è bello, che mostrarsi nude è gratificante e ottiene più che altri metodi in–civili. Abbiamo fatto tanto colle copertine sguaiate di Espresso e Panorama, ora la nuova forma di protesta è più incisiva e gratuita. Possiamo competere col Berlusca quanto a voyeurismo, ma finalmente nessuno ci bacchetterà! E vadano all’inferno i preti e compagnia bella. Noi non abbiamo paura! Anzi, imitiamo l’Olanda, per cui la pedofilia è vergognosa se compiuta dai pretacci, ma affermazione di libertà e gioia di vivere se noi – gli intelligenti – la possiamo compiere senza gli oscurantistici divieti della Chiesa (che, si sa, è solo invidiosa della nostra libertà). |
Non così il ceto politico e i governi italiani. Questi sì che hanno paura, sempre, di offendere il Vaticano. Usano la Chiesa per farsi forti, e ne sono usati. Se la Chiesa si è permessa a partire dal 2002 di parlare di «valori non negoziabili» – un’assurdità inconcepibile nelle democrazie, che conoscono principi fondanti e non scale di valori che pongono sul piedistallo più alto alcuni massimi valori, degradandone altri – è perché non ha trovato quel «muro di separazione tra Stato e Chiesa» invocato da Jefferson nel 1802. Il muro difende la natura a-confessionale della sfera pubblica, ne custodisce la pluralità. La Chiesa ha fatto male a se stessa, facendo propria lungo un decennio e più la linea di Ruini o Fisichella. Brandendo i valori non negoziabili è entrata nel gioco politico come un qualunque partito, o lobby. Lobby tanto più dura, perché dopo la defezione di Madrid Roma è divenuta l’ultimo baluardo europeo del Vaticano. Risultato: in Italia non abbiamo i matrimoni gay, né le unioni civiche dei francesi, né leggi sul testamento biologico o sulle cellule staminali. | Politici, imparate da Grillo, invitate alla liberazione del popolo con i bastoni, non badate a chi vi invita a coerenza (loro, poi, i più immorali di tutti!). Abbiamo imparato che tutto si può negoziare (anzi, ce ne viene in tasca un notevole guadagno, e senza scrupoli). Facciamo affari con gli aborti, colle varie pillole (del giorno dopo, prima, di quando ci pare…). Una società senza valori è una società dei più forti, che usa le ideologie per sostenersi (e non ci importa che il buon vecchio Marx ci potrebbe smascherare. Abbiamo imparato la lezione). Gay è bello, abbiamo il diritto al figlio, comunque. Chi se ne frega dei diritti dei figli. Ci sarà sempre qualcuno pronto a difendere le nostre (i clericali le chiamano aberranti) tesi. Che più nessuno ci parli di Eluana, facendoci sentire in colpa della sua morte (che abbiamo procurato e difeso, voluta noi, manipolando la sua presunta volontà). Abbiamo il diritto a morire quando ci pare. E poi, chi oserebbe accusarci: noi ci commoviamo e facciamo campagne per i cuccioli dei panda e per tutti i poveri beagle martiri della «nostra» salute! |
Il nostro ceto politico è privo di cultura laica. Vero è che la nostra Costituzione, come quella francese, non contiene riferimenti a Dio: lo dobbiamo a Cavour, all’idea di una «libera Chiesa in libero Stato». Ma egualmente vero è che l’articolo 7 delle Costituzione lega tuttora l’Italia ai Patti lateranensi negoziati da Mussolini. Il nuovo Concordato del 1984 abolisce la nozione delle Religione di Stato, ma moltiplica aiuti finanziari alla Chiesa che Papa Francesco, oggi, vorrebbe più povera. | Oh, che bello potere avere dalla nostra papa Francesco. Come ci va di farlo passare per un pauperista che rinuncia ai beni della chiesa (ma noi vorremmo che rinunciasse al bene che è la Chiesa – ma non preoccupiamoci, abbiamo un impero comunicativo, e tutti pensano che sia in mano loro, dei clericali che ormai non contano proprio più nulla. Anzi, che, così divisi, fanno sempre il nostro gioco). |
Contrariamente a quello che alcuni di voi sembrano pensare, non si tratta a nostro parere di invitare in Parlamento altre religioni, o gli atei. Si tratta di consolidare uno spazio pubblico nel quale le confessioni non entrino (il Papa rappresenta uno Stato), pur essendo tutte ammesse e attive nella vita cittadina. Si tratta di approvare le leggi ritenute giuste dagli italiani, anche se il Vaticano le disapprova. Devono cambiare l’Italia politica e anche la Chiesa, prima che il Pontefice parli, in nome del suo Stato, alle Camere. | Laici, laici, laici. Cioè padroni di noi e della coscienza del popolo. E che nessuno osi pensare che ci interessano le altre religioni. Non si è capito? Per noi laicità vuol dire che non ci sia altro spazio che per noi. Che la Chiesa – e quel Dio che la Bonino che noi auspicheremmo Presidente della Repubblica si permette di bestemmiare pubblicamente – stia nel suo recinto. Per ora concediamo che le sacrestie si riempiano di devoti – sempre meno. Per ora ci basta che non esprimano giudizi su ciò che a noi preme. Per ora basta che non mobilitino la gente per mostrare il gulag che stiamo preparando. |
Diamo tempo al tempo, vediamo se queste mutazioni verranno. Vi invitiamo ad aver fretta su tutto (sulle leggi che moralizzino e laicizzino la politica, sulla giustizia sociale), tranne che sull’invito di Papa Francesco in Parlamento | Vi ordiniamo – pardon, invitiamo – a obbedire ai nostri diktat. Se volete avere ancora il nostro consenso. Altrimenti sapremo cercare altri interlocutori. A noi bastano gli schiavi, non ci vanno i «liberi pensatori». |
(7 aprile 2013) | (7 aprile 2013) |