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100 mila studenti in piazza: perché?

Autore:
Mereghetti, Gianni
Riportiamo questa lettera di Gianni Mereghetti al Direttore di Scuola Oggi, per contribuire al dialogo sulla educazione e sulla scuola.

Carissimo direttore,
100 mila studenti in piazza, tanto da indurre qualcuno a credere che quella del 12 ottobre 2007 sia “la manifestazione più grande degli ultimi anni”, 100 mila studenti in piazza, ognuno con il suo motivo, chi per andare contro Fioroni, chi per fermare Formigoni, chi con la bandiera del biennio unico, chi con una scritta contro il Papa, chi gridando il suo “vaffa”, chi prendendone le distanze. Ciò che importa dopo una caotica giornata come questa non è perché siano scesi in piazza, ma che lo abbiano fatto, ci penserà poi qualcun altro a tirare le fila di una manifestazione del tutto priva di ragioni. Per questo è grave ciò che è successo il 12 ottobre, non che gli studenti abbiano manifestato, ma che gli organizzatori abbiano lasciato pensare ad ogni studente che si stesse manifestando per il motivo che gli frullava in testa. Così nelle piazze italiane in realtà è accaduta un’unica cosa, la rinuncia alla ragione per affermare una squallida e strumentale logica di consenso. Di fronte a tanto vuoto non c’è altro se non l’impegno a vivere la scuola come luogo in cui cercare ciò che corrisponda al vero e al bello che urge dentro il cuore. Questo impegno quotidiano, fino a rendere i corsi di recupero occasione per imparare di più, è più reale dei 100 mila che sono scesi in piazza per tutto, cioè per nulla, portativi da una strumentale pratica del consenso. Non sarà un’idea di scuola più giusta a rispondere alle urla scomposte di quei centomila, sarà invece qualcuno così impegnato con la sua umanità da aprire uno spiraglio di realtà dentro le aule scolastiche.
Gianni Mereghetti
Abbiategrasso

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