Pechino, Olimpiadi 2008 a che prezzo?
E’ di oggi la notizia diffusa dal bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi, che quest’anno alle olimpiadi di Pechino non sarà possibile portare, opuscoli, rosari, catenine con la croce.
E’ di oggi la notizia diffusa dal bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi, che quest’anno alle olimpiadi di Pechino non sarà possibile portare, opuscoli, rosari, catenine con la croce.
Tutti avvisati.
Non si dice nulla del segno della croce che qualche atleta fa prima della gara, speriamo non si rischi la squalifica.
Pechino arriviamo?
No, a questo punto bisogna che qualcuno alzi la testa.
Non basta dire “il crocifisso me lo metto in tasca”.
La Cina, dove i diritti delle donne non sono rispettati, dove i bambini sono fatti lavorare come schiavi per preparare i gadget per il grande evento olimpico, dove essere cristiani è “molto pericoloso” tanto per usare un eufemismo, la Cina che vuole coniugare comunismo e business, non può dettare legge in questo modo.
Lasciare che lo faccia è pericoloso, è un segnale di debolezza.
Eppure, ho il presentimento che i laicisti abbasseranno il capo, perderanno anche questa volta l’occasione di dimostrare con i fatti, che per stupire non basta erigere meraviglie architettoniche da mostrare al mondo, palazzi per lo sport che sembrano monumenti, stadi per il tiro a segno strabilianti.
Un grande paese, è grande quando gli uomini che lo abitano sono liberi, di vivere, di pensare, di scrivere, di pregare e di intraprendere opere. Perché solo un paese di uomini liberi diventa un grande paese.