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L'embrione e la Turco

Fonte:
CulturaCattolica.it

“E’ successo che, una volta tanto e da una tribuna in parte inaspettata, si sono chiamate le cose con il loro nome. E’ successo che è stata riconosciuta la condizione di essere umano allo stato embrionale a ciò che altri sognano di far diventare, prima possibile, materiale da laboratorio.”
Così in settimana Il Foglio commenta le affermazioni del ministro Livia Turco, intervistata dal settimanale Grazia, sulla possibilità di adottare quegli embrioni congelati e abbandonati.
“Possiamo pensare a rendere adottabili gli embrioni in esubero. Io riconosco dignità umana all’embrione… una donna che regala all’altra la possibilità di un figlio. È un gesto forte, e insieme un modo per stabilire un principio etico: non si possono manipolare, bisogna averne cura” queste le inequivocabili parole del ministro della Salute che altrettante reazioni ha scatenato tra gli alleati della coalizione governativa.
Tra tante quella di Marco Cappato che fa capire cosa gli è più indigesto: l’opposizione netta del ministro a qualsiasi tipo di manipolazione. Ecco il suo commento: «Spesso gli embrioni sovrannumerari non sono impiantabili… spero che il ministro si voglia anche porre il problema della donazione di quegli embrioni a fini di ricerca. Come associazione siamo a buon punto nell’organizzazione dell’esportazione di tali embrioni verso centri di altri Paesi, nei quali la ricerca scientifica non è vietata», invece sappiamo che l’embrione criconservato è sempre impiantabile, non ha alcuna “scadenza”.
Degna di nota anche l’ironia del senatore Bonadonna di Rifondazione, stupito che la Turco riconosca all’embrione, che lui chiama “entità”, la stessa dignità di un essere umano: si chiede se a breve si arriverà anche alla “borsa dell’ embrione”.
Sempre in tema di bioetica da Avvenire la nostra amica Assuntina Morresi lancia l’allarme
per i mancati finanziamenti alla ricerca scientifica: un bando che riguardava quelli importantissimi e improrogabili per progetti di interesse nazionale è stato bloccato dalla Corte
dei Conti. Non esagera dunque il neurobiologo Angelo Vescovi:«il sistema ricerca è al collasso».
Mancano solo i soldi per continuare ad ottenere quei risultati raggiunti dai ricercatori italiani “sorprendenti, già in via di applicazione, o con realistiche aspettative di ottenere successi concreti sull’uomo.” Stiamo parlando ovviamente di staminali adulte, questo aggettivo va sempre aggiunto proprio per distinguere gli impieghi reali o nell’immediato futuro rispetto alle possibilità che riguarda il remotissimo futuro delle embrionali.
Se certi fondi venissero finalmente stanziati infatti sarebbe possibile da subito, Vescovi dice “proprio domattina”, iniziare delle sperimentazioni “sulla sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla da estendere successivamente ad altre malattie devastanti del cervello”.
La morale è ovvia “Perché allora non finanziare generosamente tutto questo, anziché inseguire una chimera?”.

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