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Fine del comunismo

Fonte:
CulturaCattolica.it

Il comunismo non c’è più, lo ha detto Cossutta.
Archiviate la falce e il martello, nel reparto cimeli del passato.

I comunisti non ci stanno. Perdere i loro simboli è come rinnegare il passato, si ribellano e dicono che il comunismo c’è, è vivo, e hanno ragione.

In Cina il comunismo c’è e si vede, lo subiscono i preti cattolici, i buddisti, quelli che non si sottomettono al regime, che pretendono di dire la loro o solo di pensarla a modo loro.

Cercano in tutti i modi farli diventare buoni comunisti, li fanno lavorare 18 ore il giorno, in quel modo si guadagnano un pasto e cercano la redenzione, se non si redimono li ammazzano e spediscono a casa la spesa per la pallottola.

Il comunismo c’è, caro Cossutta e sarebbe meglio per tutti che non fare finta che sia morto, ma darsi da fare perché muoia lasciando liberi gli uomini, di pensare, di parlare, di scrivere, di decidere con chi stare.

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