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"El País", quotidiano spagnolo, rivela i rapporti tra Chávez e la guerriglia colombiana

Fonte:
CulturaCattolica.it
I giornali italiani non hanno detto niente o quasi sulla relazione che ha presentato l'Interpol lo scorso 15 maggio sui computer portatili di Raul Reyes, capo delle FARC ucciso a marzo scorso dalle forze armate della Colombia.
"El País", quotidiano spagnolo, venuto in possesso di documenti estratti dal pc di Reyes, rivela che il presidente venezuelano Hugo Chávez ha finanziato e armato la guerriglia colombiana, e ha chiesto di addestrare gruppi fedeli al chavismo nella lotta armata.

Ecco la traduzione di una parte dell'articolo in spagnolo del quotidiano “El Paìs”: "Nel novembre 2007, Hugo Chávez riceveva a Caracas Luciano Marín, alias Iván Márquez, dirigente delle FARC. Il motivo: promuovere l'accordo umanitario con la Colombia per scambiare 44 sequestrati per 500 guerriglieri prigionieri. Questo fatto è stato pubblico. Ma c'è stata un'altra riunione segreta. In essa il presidente venezuelano "ha approvato, senza titubare, la richiesta" di 300 milioni di dollari [194 milioni di euro] fatta dalla guerriglia marxista. Inoltre è stato disegnato un piano per ricevere nella regione venezuelana del (fiume, ndt) Orinoco, l'armamento inviato alle FARC da due trafficanti australiani ed è stato messo in moto un meccanismo di coordinamento tra la guerriglia e l'Esercito venezuelano, al più alto livello. Così racconta lo stesso Iván ai suoi compagni del "Secretriado" delle FARC, in una mail del 12 novembre 2007. Il messaggio è in uno dei computer di Raúl Reyes, numero due della guerriglia morto lo scorso 1º marzo nell'attacco colombiano contro il suo accampamento in Ecuador. Bogotá ha chiesto alla Interpol di attestare l'autenticità dei computer"..."Quella riunione nel palazzo di Miraflores (palazzo presidenziale di Caracas, ndt) ha reso ufficiale una relazione che si era sviluppata dall'anno 2000 con intermediari e nella quale si era concretizzata la somministrazione di armi in cambio dell'allenamento prestato dalle FARC ai membri del Partito Comunista e altri gruppi fedeli al chavismo nei loro accampamenti in suolo venezuelano". Due uomini molto vicini a Chávez, sino alla data, sono alla testa dei contatti: il generale Hugo Carvajal, capo della Intelligenza Militare e il capitano Ramón Rodríguez Chacín, attuale ministro dell' Interno."...."Chávez considera il suo ruolo di mediatore come "un affare di proiezione geopolitica di trascendenza", nelle parole del suo ministro dell' Interno. In effetti, un successo in quel campo (per esempio, la liberazione di Ingrid Betancourt) rafforzerebbe la sua immagine internazionale e nazionale. C'è in gioco il referendum sulla riforma costituzionale (che ha perso a dicembre 2007) e il suo ruolo come leader continentale. La guerriglia lo sa e se ne approfitta: utilizza lo scambio come un ombrello per ottenere da Chávez non solo proiezione internazionale e l'esclusione dalla lista di organizzazioni terroristiche della UE, ma fondi e armi per il "Piano Strategico", che non è altro che la rotta per la presa del potere.
"Le FARC utilizzano Chávez", dicono fonti colombiane. A febbraio 2008, nel corso di una riunione segreta a Barinas (Venezuela, ndt), Chávez (che appare già nella posta con lo pseudonimo di Ángel) assicura di avere pronti i primi 50 milioni di dollari. "Ci ha offerto la possibilità di un affare in cui noi riceveremo una quotaparte di greggio da commercializzare all'estero, cosa che ci lascerà un sugoso utile", scrivono Iván e Ricardo. Il dirigente di PDVSA [la compagnia petrolifera statale] é presente. Chávez si mostra esultante. Gli organizza un appuntamento con autorità della Bielorussia per ottenere armi nel mercato nero. E offre di pagare con i fondi di PDVSA gli avvocati di Simón Trinidad, comandante delle FARC processato in USA per sequestro e narcotraffico. Venti giorni dopo l'Esercito colombiano attacca l’accampamento di Raúl Reyes."

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