Referendum: è a rischio la democrazia
- Curatore:
- Fonte:
La forza della democrazia è che riconosce che è necessario un potere perché la società viva, e che il potere non può essere conquistato dal più forte. La forza della democrazia è che la libertà personale viene investita della responsabilità di rinunciare a costruire una società a propria misura per cercare il bene comune. La forza della democrazia è che ognuno può scegliere chi delegare a servire e costruire il bene comune.
Il limite della democrazia è che presuppone che ciascuno di noi sia adulto e maturo.
Tanto adulto e tanto maturo.
Ma basta vivere davvero in mezzo alla gente per accorgersi che non è così.
Per questo in Italia non sono ammessi referendum su vari argomenti, per esempio le tasse.
Vi immaginate se dovessimo andare a votare per un referendum abrogativo delle tasse?
Non credo ci sarebbe problema di quorum e di esito.
L'esempio dei referendum sul trattato Europeo è chiarissimo.
Infatti i governanti stanno cercando il modo di andare avanti infischiandosene dei risultati.
Perché (e lo dicono chiaramente) la maggioranza ha votato emotivamente, per protesta, per paura…
Cioè: se l'esito del referendum non è quello sperato, il popolo è immaturo ed emotivo; viceversa la gente ha capito e ha alto senso civico!
La democrazia non è assemblearismo selvaggio. Non è come una riunione di condominio: se c'è la maggioranza si può votare e deliberare…
Basterebbe solo questo per decidere di non andare a votare il referendum abrogativo della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita (chiamiamola così, ma è la famosa fecondazione artificiale).
Per dieci anni una commissione mista ha lavorato analizzando l'intera legislazione mondiale sul tema, ascoltando esperti, valutando risultati, tenendo conto dei complessi risvolti etici, giuridici e morali (mi piacerebbe sentire se almeno le persone che andranno a votare conoscono la differenza tra un problema etico e uno morale, perché non sono sinonimi!)… ma tutto questo, testimoniato da posizioni tra i politici diverse dagli schieramenti, potrà essere sottoposto al voto popolare: vittoria?
Credo sinceramente che in realtà è un pericolo per la democrazia.
Perché la maggioranza non determina la verità, il bene, il giusto, il buono.
Allora la legge deve essere applicata e poi cambiata: se e dove lo potrà ponderare un nutrito gruppo di persone che noi paghiamo perché facciano le leggi.
Perché ci scandalizziamo se una madre ammalata uccide il figlio di cinque mesi, e non ci scandalizziamo di multinazionali dei farmaci che sperano di fare esperimenti sugli embrioni perché ci sono troppi soldi in gioco? Ci sono leggi che proibiscono esperimenti sugli animali: ma l'embrione non è un uomo e non è un animale. Poveretto!
Posso uccidere mio figlio fino al sesto mese di gravidanza, o volerlo a tutti i costi tanto da non badare a come lo ottengo?
Ma un bambino è tale se lo voglio ed è una "cosa" se non lo voglio?
Su tutto questo, le urla che strappano voti emotivi sono davvero pericolose.
Non c'entra la fede: è un problema di ragione e di democrazia.
Una battuta allora anche sulla Chiesa: è ragionevole chiedere di astenersi ed è ragionevole aiutare tutti coloro che lo desiderano a capire, a farsi un retto giudizio di coscienza.
Ma come la mettiamo con tutti quei preti e parroci che invece di seguire la Chiesa non parlano, non aiutano le coscienze o peggio dicono il contrario di ciò che i Vescovi e il Papa dicono?
Io mi aspetto che i Vescovi ricordino ai preti che sono stati ordinati per formare l'unico popolo di Dio. È accettabile per la gerarchia che in ogni Parrocchia si senta nelle prediche domenicali un Vangelo modellato sull'ultimo contorcimento mentale del prete celebrante? La sana fede da trasmettere e da far vivere nella gioia, è l'unico scopo dell'esistenza di un prete.
Inutile lamentarsi dei laici. Potrebbe accadere nella Chiesa ciò che accade ovunque: andiamo ed ascoltiamo coloro che dicono quello che noi vogliamo sentirci dire.