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Per uscirne...

Fonte:
CulturaCattolica.it
New York, Madrid, Londra. Siamo in guerra

Una guerra che in molti fingiamo di non vedere nella speranza che fugga da noi e dalla nostra vita e da quella dei nostri cari.
Una guerra subdola, che colpisce gente inerme che svolge i gesti di tutti i giorni, prende l'autobus o il treno, si reca sul posto di lavoro, o a scuola.

Si sbagliano, o mentono sapendo di mentire, coloro che credono che questa sia una guerra di poveri contro i ricchi, chi ha fatto saltare le torri gemelle aveva studiato, viaggiato e vissuto negli agi della borghesia e così i terroristi che hanno colpito Londra, sono ragazzi che i vicini di casa descrivono come cortesi, amanti del criket, sudditi perfetti di Sua Maestà.
Ed invece quei bravi ragazzi una mattina sono usciti ed hanno eseguito degli ordini, hanno messo in pratica quanto imparato nei campi di addestramento di Al Quaida.
Seminando morte e orrore, e come è risaputo la morte non guarda in faccia nessuno, né l'età, né la religione, né il colore della pelle o il paese d'origine, così tra i morti vi sono cristiani e mussulmani, inglesi, egiziani, italiani.

La nostra società occidentale non è una società perfetta, ma è proprio grazie alle nostre conquiste di democrazia e libertà che sono costate la vita di molti, che i terroristi possono infiltrarsi e pugnalarci al cuore, è grazie alla nostra imperfetta libertà che molti anelano ad entrare a far parte di questa società, che sarà pure ingiusta, ma offre ai suoi cittadini garanzie che nei paesi mussulmani non sono riconosciute, offre alle donne possibilità che nei paesi mussulmani sono loro negate.

Fa ben sperare il segnale dato dai mussulmani moderati che sono usciti allo scoperto manifestando il loro dissenso. Sappiamo quanto questo gesto sia difficile per chi appartiene ad una tradizione dove l'integrazione in un altro paese è spesso vista come un tradimento, come ci spiega Camille Eid in un articolo apparso su Avvenire:
L'integrazione vista alla luce della sharia diventa una cosa orrenda: «L'integrazione significa rinunciare a una parte della cultura e civiltà islamica per adottare quella dell'Occidente. Ma l'islam non ammette la frammentazione. Lo si accetta integralmente. Dice il Corano: Integrarsi significa conformarsi allo stile di vita occidentale e imitare i costumi degli infedeli. Tutto ciò è haram, illecito».

Parrebbe non esserci soluzione, ma è per questo che la speranza passa per un lavoro culturale ed educativo che aiuti una vera integrazione, che non è tolleranza dell'altro, ma conoscenza e rispetto delle differenze. Un rispetto che non può e non deve essere unilaterale, non può passare per la negazione delle proprie radici, siano esse islamiche o cristiane.

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