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Minoranza creativa

Autore:
Oliosi, don Gino
Fonte:
CulturaCattolica.it
Come salvaguardare democraticamente “i valori politicamente non negoziabili” attraverso “minoranze creative” in azione?

Nell’intervista del 26 settembre 2009 durante il volo verso la Repubblica Ceca Benedetto XVI risponde a questa domanda del giornalista: “Santità, La repubblica Ceca è un Paese molto secolarizzato in cui la Chiesa cattolica è una minoranza. In tale situazione, come può contribuire la Chiesa effettivamente al bene comune del Paese?”
«Direi – Benedetto XVI – che sono le minoranze creative che determinano il futuro, e in questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale. La Chiesa deve attualizzare, essere presente nel dibattito pubblico, nella nostra lotta per un concetto vero di libertà e di pace. Così, può contribuire in diversi settori. Direi che il primo è proprio il dialogo intellettuale tra agnostici e credenti. Ambedue hanno bisogno dell’altro: l’agnostico non può essere contento di non sapere se Dio esiste o no, ma deve essere in ricerca e sentire la grande eredità della fede; il cattolico non può accontentarsi di avere la fede, ma deve essere alla ricerca di Dio, ancora di più, e nel dialogo con gli altri ri-imparare Dio in modo più profondo. Questo è il primo livello: il grande dialogo intellettuale, etico ed umano. Poi, nel settore educativo, la Chiesa ha molto da fare e da dare, per quanto riguarda la formazione. In Italia parliamo del problema dell’emergenza educativa. E’ un problema comune a tutto l’Occidente: qui la Chiesa deve di nuovo attualizzare, concretizzare, aprire per il futuro la sua grande eredità. Un terzo settore è la “Caritas”. La Chiesa ha sempre avuto questo come segno della sua identità: quello di venire in aiuto ai poveri, di essere strumento di carità».

Con una maggioranza politica “abortion – friendly” a capo del Governo americano, una riforma sanitaria favorevole all’aborto sembrava un dato acquisito. Nessuno faceva affidamento sulla forza delle “minoranze creative” in azione nel Partito Democratico maggioritario e negli altri partiti. Ma il richiamo di Benedetto XVI nella recente visita nella Repubblica ceca ad agire come “minoranza creativa” nella sfera pubblica e da lui ribadito: “Direi che normalmente sono le minoranze creative che determinano il futuro, e in questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa (i pochi per i molti) che ha una eredità molto viva e attuale. La Chiesa deve attualizzare, essere presente nel dibattito pubblico, nella nostra lotta per un concetto di libertà e di pace”, per non assolutizzare la dimensione quantitativa della democrazia escludendo “valori non negoziabili”.
Sabato 7 novembre, il mondo ha potuto vedere una minoranza creativa in azione. L’approvazione di un emendamento diretto a vietare il finanziamento pubblico dell’aborto, nell’ambito della riforma, molto caldeggiata dai cattolici, sul sistema sanitario americano, ha rappresentato un elemento creativo nel dibattito politico.
L’approvazione dell’emendamento Stupak - dal nome del proponente Bart Stupak democratico, cattolico e membro dei Cavalieri di Colombo, con altri 64 democratici che si sono uniti a lui rompendo la disciplina di partito – dimostra quanto sia progredito il dibattito sull’aborto negli Stati Uniti.
Il tentativo di escludere l’aborto dalle prestazioni del servizio sanitario pubblico è stato portato avanti dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti, che ha esortato a sostenere in modo trasversale tra i partiti l’emendamento Stupak anche nell’ambito delle funzioni religiose delle chiese e il Paese, come un ineludibile argomento del dibattito sulla riforma. L’America sta diventando un Paese sempre più contrario all’impostazione sull’aborto ereditata dalla sentenza Roe contro Wade. Per costruire un futuro migliore con al centro della democrazia i “valori non negoziabili” è sufficiente che le minoranze creative in tutti i partiti agiscano moralmente in base ai propri convincimenti.

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