L'ignobile attacco a Benedetto, uomo di Dio. Grati della Sua risposta
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Siamo vicini a Papa Benedetto e fieri della sua testimonianza
Abbiamo imparato ad amare il Papa emerito e a rallegrarci della sua visita nella nostra Diocesi, ascoltando le sue parole di verità e di impegno, riconoscendo in lui un maestro perché mite testimone, fermo nell’insegnamento e capace di ascolto e di incontro.
Abbiamo seguito un magistero capace di dare ragioni alla fede, e correzione al cammino personale.
Abbiamo condiviso la sua diagnosi quando, nella s. Messa Pro eligendo pontifice ci ha ricordato: «Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.»
Ora questo grande uomo che Dio ci ha donato come pastore per la nostra fede è ignobilmente e ingiustamente attaccato con accuse infamanti, senza prove, solo per quell’odium fidei che sembra essere il paradigma di tanto pensiero contemporaneo.
Noi, che abbiamo imparato ad amare la Chiesa e i suoi pastori, vogliamo esprimere al s. Padre emerito tutta la nostra stima, la nostra amicizia e il nostro rispetto, per difendere la visibilità della Chiesa come è stata voluta dal suo Fondatore, senza cedere ai ricatti mondani, senza accodarci alle schiere di coloro che sono i maestri del sospetto, imitatori della tentazione satanica nel giardino dell’Eden.
E a coloro che vorrebbero una Chiesa dai connotati cambiati, sappiamo soltanto ripetere che non ci piegheremo, saremo con il Papa emerito Benedetto a rivendicare la Libertas Ecclesiae e l’annuncio di quella fede che sa educare ogni uomo a una misura alta.
La verginità per il Regno e il celibato sacerdotale non sono alla radice dei mali di cui si vorrebbe in qualche modo connivente papa Benedetto, bensì la garanzia di un rispetto di ogni persona e di ogni fanciullo o giovane che ci sono affidati.
Ben altra è purtroppo la radice del male, e questo grande uomo, in tutto il suo magistero, ce lo ha insegnato.