L’Assunzione come festa del destino

L’Assunzione celebra la glorificazione anche fisica di Maria. Dio anticipa in lei la condizione escatologica che si compirà per i giusti alla fine della storia. Maria segue il destino del Figlio. “Non poteva vedere la corruzione della morte colei che aveva generato il Signore della vita” (Pio XII per la proclamazione del dogma). Cristo, dunque, alla destra del Padre, Maria alla destra del Figlio. Colui che regna, colei che regna: Re e regina uniti in un solo destino di vita piena.
La dormitio virginis. La morte sonno, non la morte fine. Addormentarsi in Dio per ridestarsi in lui anima e corpo. Privilegio e destino. Destino e pedagogia. Le ragioni del privilegio:
Ella fu la dimora di Dio. Cristo è la dimora eccelsa di Dio. Il Verbo si fece carne e vanne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 4). Ma in quanto madre di Gesù, anche Maria divenne dimora di Dio perché in lei si formò l’umanità del Cristo.
Ella portò nel suo grembo per nove mesi il Figlio di Dio, Dio stesso; il Salvatore, la gloria del Padre, il mistero stesso della salvezza donata agli uomini, l’uomo del Calvario, della croce, della risurrezione, dell’Ascensione al cielo.
Ella è l’arca della nuova alleanza. L’arca che contiene le tavole della legge nuova. Nel suo grembo crebbe infatti l’autore della nuova legge, la legge della nuova ed eterna alleanza con Dio. Col suo “sì”, Maria generò il “sì” definitivo di Dio all’uomo e il “sì” altrettanto definitivo dell’uomo a Dio. Per questo, ella è il tempio della nuova alleanza.
Ma perché al destino di Maria si leghi il nostro destino e la vita abbia per noi meta e compimento, sia dunque gestita nella gioia, è necessario che noi impariamo a fare nostre le sue stesse attitudini.
La donna dell’ascolto … La religione cristiana, religione dell’ascolto. “Ascolta, Israele”… “Ascoltate: il seminatore …”.
La donna della motivazione: azione, reazione, motivazione: dalla motivazione la capacità di assentire al bene e di dissentire dal male …
La donna delle virtù teologali praticate …
La donna della disponibilità disposta …
La donna della mediazione …
La donna della festa possibile e necessaria, contro il dramma di una vigilia senza prospettive.
In realtà, l’esperienza umana è un’esperienza sempre vigiliare.
Manca sempre qualcosa …
Fiamma e guizzi di fumo …
Melodia e rumore in agguato …
Da ogni sguardo amichevole filtra una lontananza che immalinconisce …
Da ogni parola filtra il rischio di una non possibile comunicazione totale. Qualcosa resta altrove di ciò che vorremmo e non possiamo dire …
Come Maria, ogni battezzato:
Non si limita a dare una parte della propria vita. Fare ed essere sono per il cristiano una sola cosa né il giorno esaurisce mai la propria adesione di fede.
Serve la dignità della persona secondo lo schema evangelico per cui v’è un rapporto necessario tra verità e libertà.
Vive la disponibilità come espressione di una disposizione cui si educa giorno dopo giorno.
La formazione permanente forma alla disposizione. Una disponibilità non disposta è sospetta e controproducente.
Nicola Incampo
Responsabile Regionale per l’IRC e la Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata