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Il vero «cattolico adulto»

Fonte:
CulturaCattolica.it
In allegato trovate il testo integrale della Prolusione del Card. Bagnasco

1. Tanti sono i modi di dare le notizie: spesso purtroppo sembra che debbano confermare i propri pregiudizi, o condurre a leggere la realtà secondo schemi prefissati. Questo è molte volte il taglio con cui si affrontano gli argomenti legati alla Chiesa, e così chi legge non riesce a capire di che cosa si tratti veramente, e ha l’impressione che nulla di nuovo possa accadere. Più che notizie ed approfondimenti, sembrano esorcismi, tali da allontanare da una vera comprensione e da confermare il lettore nelle proprie prese di posizione.
2. Ho letto con attenzione la Prolusione del Card. Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI del 21 settembre 2009, e mi ha subito colpito la caratteristica specifica: una fede che diventa cultura, capace di giudicare la realtà, dando le ragioni, invitando ad un confronto, suggerendo piste di approfondimento non scontate. Una fede «conveniente» all’umano, una fede «adulta», capace di andare al fondo della realtà, cattolica in quanto capace di non censurare nulla (sia affrontando tutti gli argomenti, sia leggendoli in tutta la loro complessità). Una fede soprattutto che sa leggere negli interventi del Magistero della Chiesa non una serie di pie esortazioni, ma la loro vera natura di fede che sa dare le ragioni, e di una ragione allargata per la fede che si pone nel mondo in tutta la sua stupefacente bellezza e comprensività.
3. C’è una vastità di orizzonti e di problematiche che chiede un ascolto serio ed approfondito. E che suggerisce di guardare con simpatia e senza schemi tutto quanto viene affermato: non si può cercare la conferma di quanto già pensato, non si può credere che le affermazioni importanti siano quelle riguardanti ciò che ci aspettiamo nel particolare momento che viviamo, non si può avere come unico metro di giudizio la risposta alle questioni (prevalentemente politiche) che riteniamo giusto affrontare. Quindi non basta leggere il discorso del Card. Bagnasco guardando solamente al caso Avvenire-Boffo, all’unità d’Italia e alle posizioni di Bossi, ecc. È necessario scoprire la logica di fondo, e leggere tutte le implicazioni, cogliendone i fattori fondamentali. È questo il vero servizio dell’informazione (troppo spesso sembra che voglia evitare agli uomini la fatica di ragionare con la propria testa, l’impegno di comprendere).
4. Mi pare si possano sottolineare alcune questioni da non dimenticare:
• La Caritas in veritate indica all’uomo d’oggi la prospettiva di una società in cui la fede diventa autentica risorsa per l’uomo, indicando che quanto insegnato da Gesù e proposto dalla Chiesa contribuisce al vero bene di tutti. In questo senso essere cristiani significa essere protagonisti di un cammino nella edificazione di una autentica civiltà per l’uomo. La logica del dono non è una aggiunta «pia», «devota» alla vita, una raccomandazione sterile e velleitaria, ma costituisce l’unica vera forma di cultura, economia e politica.
• Quando la Chiesa si pone nel mondo affermando tutta la sua integralità, fino alla centralità del sacerdozio, rende un vero servizio all’uomo. L’Anno sacerdotale può così contribuire alla edificazione di un mondo più umano.
• Non possiamo nascondere di essere di fronte ad un progetto globalmente anticristiano (e quindi realmente antiumano) che nelle sue articolazioni crea una società inadeguata. Pensiamo alla riflessione sul nichilismo, alla logica negatrice della vita (RU 486), agli attacchi all’Insegnamento della Religione Cattolica nella scuola, ritenuto fonte di discriminazione, anziché fattore di cultura e di libertà…
• In questo senso la Emergenza educativa ci coglie come autentici protagonisti nella costruzione di quella civiltà della verità e dell’amore che costituisce il grande obiettivo di ogni uomo «di buona volontà»: chissà se la vittoria sugli schemi, sugli schieramenti e sui pregiudizi sarà il frutto di questo tempo!

Preleva la Prolusione del Card. Bagnasco
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