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Il dinamismo nuovo dell'Amore

Fonte:
CulturaCattolica.it
Partecipazione alla santa Messa, adorazione Eucaristica prolungata rischiano di rimanere gesti inefficaci, devozionali se non sono accompagnati e seguiti da un’adesione sincera e profonda a Cristo, alla sua Chiesa, alle sue proposte educative, specie quelle che ci derivano dal Magistero…

Sacramento della carità, la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l'amore più grande, quello che spinge a dare la vita per i propri amici (Gv 15,13). Gesù, infatti, li amò fino alla fine (Gv 13,1) (1)

L'Eucaristia è il Mistero di un Dio che ha preso così seriamente l'amicizia da dare se stesso liberamente e con umiltà all'uomo, per sempre.
Questo, in sintesi, lo straordinario incipit dell'esortazione apostolica postsinodale di Benedetto XVI presentata in Vaticano dal Card Scola. I mass media, nel divulgare i contenuti dell'enciclica si sono attardati ancora una volta sugli aspetti normativi (non di rado grossolanamente politicizzati) della stessa, senza considerare la radice da cui la riflessione del Papa parte.

Cristo non ci ha dato delle cose, ci ha dato se stesso. Di questo gesto semplice e radicale si nutre la fede del credente: quello vero, quello non ideologizzato. Dentro a questo gesto il credente vive e, conseguentemente a questo gesto, opera scelte religiose, morali, politiche e sociali.

Da qui derivano le annotazioni sul comportamento da tenere rispetto alle coppie divorziate, o rispetto alle scelte politiche su questioni che toccano la radice ultima della fede e della morale. Senza questo punto di partenza non si può comprendere appieno il pensiero del Papa e, implicitamente, della Chiesa tutta.

Attraverso il Sacramento eucaristico Gesù coinvolge i fedeli nella sua stessa ora; in tal modo Egli ci mostra il legame che ha voluto tra sé e noi, tra la sua persona e la Chiesa. Infatti, Cristo stesso nel sacrificio della croce ha generato la Chiesa come sua sposa e suo corpo (14).
Il credente, ricevendo l'Eucaristia, entra nel Mistero di quell'ora che l'ha generato. In tal modo la misura della sua risposta non potrà essere meno totale, né lo sguardo sull'Eucaristia potrà essere meno profondo di quello che Cristo stesso ha avuto.
Già l'apostolo affermava: Dio ha dato la vita per noi e, dunque noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Se Cristo ha fatto questo per noi, cioè ha voluto rimanere con noi nel segno grande di un amore dato, senza calcoli e riserve, come potremo ricevere questo dono senza impegnarci in un dono radicale di noi stessi al popolo, alla storia in cui siamo inseriti?

Lo stupore per il dono che Dio ci ha fatto in Cristo imprime alla nostra esistenza un dinamismo nuovo impegnandoci ad essere testimoni del suo amore. Diveniamo testimoni quando, attraverso le nostre azioni, parole e modo di essere, un Altro appare e si comunica (85)
Essere testimoni è semplicemente questo: un Altro appare in noi e appare non perché lo si vuole far apparire con gesti calcolati e vuoti, ma perché traspare dalla misura alta della vita.
Il legame tra l'Eucaristia e la vita quotidiana si gioca qui. Partecipazione alla santa Messa, adorazione Eucaristica prolungata rischiano di rimanere gesti inefficaci, devozionali se non sono accompagnati e seguiti da un'adesione sincera e profonda a Cristo, alla sua Chiesa, alle sue proposte educative, specie quelle che ci derivano dal Magistero.
Aderire pienamente, appartenere nutre la fede, educa a credere, vivere e celebrare il Mistero. Solo da questa adesione capace di posporre se stessi le proprie idee le proprie opinioni nasce la missione. Perchè solo un'adesione così educa la coscienza e ci rende trasparenza di quel Mistero che già per grazia ci avvolge.

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