Annunciare a tutti lo stupore del Risorto
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"Tutto il fatto cristiano – che oggi ancora è attuale e rilevante – trova la sua origine nella proclamazione di una notizia: è l'annuncio, risuonato in Gerusalemme la mattina di Pasqua dell'anno 30, che da allora non si è più spento nella storia del mondo. Questo annuncio si compendia in una sola parola greca, che è il nucleo originario della nostra fede: eghérthe, cioè: "si è ridestato", "è risorto"... un uomo, morto sulla croce fuori delle mura di Gerusalemme, al terzo giorno è risuscitato e oggi è vivo" (G. Biffi, Io credo, Jaca Book 1980).
Quell'ultimo minuto del film "The Passion" si è impresso potentemente in ognuno di noi: dalla tenebra silenziosa del sepolcro una grande pietra rotola via, e in un bagliore più vivido della luce del sole il Risorto si alza dal suo giaciglio, il corpo martoriato ritornato splendido, ma le piaghe gloriose, le piaghe dell'Amore incancellabili e aperte. Da allora, dalla iniziale incredulità dei discepoli, un grido di vittoria percorre il mondo: la "Buona Notizia" che il male è stato distrutto, l'ultimo nemico è stato sottomesso. Questo annuncio percuote anche noi, oggi, nel dramma delle nostre esistenze individuali e nella confusione della situazione del mondo: l'unica novità vera è avvenuta, "Tutto è compiuto".
Di fronte a questo annuncio, oggi come duemila anni fa, il mondo si divide, a riprova del fatto che è sempre la nostra libertà ad essere in gioco; è l'esperienza di San Paolo sull'Areopago:
"Quando intesero parlare di resurrezione dei morti, alcuni risero, altri dissero: 'Di questo ti ascolteremo un'altra volta'. Così Paolo si ritirò di mezzo a loro. Alcuni però si unirono a lui e credettero, fra i quali Dionigi l'Areopagita, una donna di nome Damaride ed altri con loro" (Atti 17, 32-34).
Ma oggi, oggi dove è possibile vedere la vittoria di Cristo?
"Il popolo cristiano è l'avvenimento riconosciuto, è questo avvenimento riconosciuto da coloro che lo incontrano; l'insieme delle persone investite da questo avvenimento forma il popolo nuovo, e perciò questo popolo documenta la vittoria di Cristo nel tempo. La nostra esistenza nuova, l'unità unica generata da Lui è segno della Sua vittoria. Il nuovo popolo è la dimostrazione, l'evidenza di Cristo risorto, della Sua vittoria, perché la vittoria è questa attrattiva potente della Sua presenza, questa bellezza imponente che ci attira ogni volta, che ci fa, che ci attacca. Perciò non basta un ricordo del passato per spiegare il popolo cristiano: occorre Cristo vivo, che oggi risponde alle esigenze del tuo cuore e del mio cuore, che ci consente di riconoscerlo ogni istante". (J. Carron, La vittoria di Cristo è il popolo cristiano, agosto 2004).
Quello che noi siamo, la nostra compagnia cristiana, il nostro popolo, sorge continuamente dall'avvenimento della Sua presenza vittoriosa, non dalla nostra capacità di stare insieme.
E questa compagnia pellegrina nell'avventura terrena, incontra, affronta, si scontra con i mille problemi, con le mille circostanze che l'esperienza umana porta con sé.
Con grande gioia il giorno di Pasqua di questo anno 2006 festeggiamo i 5 anni del sito di CulturaCattolica.it (erede di quello sull'Insegnamento della Religione Cattolica, iniziato nel 1995). Di strada ne abbiamo fatta tanta, e di amici ne abbiamo incontrati moltissimi.
Siamo nati per documentare la consapevolezza che «una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta» [Giovanni Paolo II, 16 Gennaio 1982], affascinati dalla indimenticabile figura di Giovanni Paolo II, dalla sua passione per Cristo, per la Chiesa e quindi per l'uomo, per ogni uomo, certi che «se non c'è spazio [in Internet] per Cristo, non c'è spazio per l'uomo». Siamo anche figli di quella esperienza di fede per cui, come ci ha ricordato il nostro grande maestro don Giussani, Cristo è il centro del cosmo e della storia, quel Gesù Cristo che ha dato origine al Cristianesimo, per cui «all'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva». [Deus Caritas est, Introduzione]
In questi anni grazie a Dio la nostra opera ha assunto dimensioni inaspettate: solo nell'ultimo anno le pagine visitate sono state oltre 2 milioni; la redazione si è ampliata fino a contare oltre venti amici, mentre sempre più numerosi e prestigiosi sono i collaboratori. La trama degli incontri e la ricchezza delle iniziative (dalle tavole rotonde alle visite guidate a luoghi d'arte al DVD sull'Ultima Cena, Il Codice dell'Amore) fa ormai di CulturaCattolica.it un centro di cultura a 360 gradi, connesso amichevolmente con decine di altri siti e blog in una rete sempre più vasta. La resurrezione di Cristo costituisce la sorgente e il fondamento del nostro lavoro, così come la gloria di Cristo ne costituisce l'obiettivo. Per il bene dei nostri fratelli uomini.