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2021 02 03 PAKISTAN - Nazir Gill, infermiera cristiana, accusata di blasfemia e picchiata

Fonte:
CulturaCattolica.it

Inizio: accusata, picchiata, arrestata e rilasciata.

PAKISTAN - Nazir Gill, infermiera cristiana, accusata di blasfemia e picchiata (arrestata e rilasciata)

“Tabitha Nazir Gill, donna cristiana 30enne, nota per aver cantato inni Gospel in urdu, la lingua nazione del Pakistan, è stata accusata di aver commesso blasfemia il 28 gennaio; presa in consegna dalla polizia, è stata rilasciata dagli agenti dopo l’indagine. “La polizia non ha rintracciato nulla che dica che la donna abbia commesso una blasfemia”: è quanto racconta all’Agenzia Fides Nasir Raza, attivista cristiano per i diritti umani, coinvolto nel caso, avvenuto a Karachi, nel Sud del Pakistan.
Nasir Raza, che è anche Presidente del “Comitato nazionale per la pace e per l’armonia interreligiosa” nella provincia del Sindh, informa: “Tabitha Nazir Gill, che lavora professionalmente come infermiera presso il Sobhraj Maternity Hospital nella città di Karachi, è stata accusata dai suoi colleghi, con i quali lavora da 9 anni”. Raza aggiunge: “Tabitha, preoccupata, ha chiesto ai suoi fratelli e sorelle cristiani di pregare per lei dicendo: sono in una situazione difficile, i musulmani nel mio ospedale muovono delle accuse contro di me; in seguito siamo venuti a sapere che era stata accusata di blasfemia”.
Nasir Raza prosegue: “Hanno percosso Tabitha, sin dalla mattina, affermando che aveva pronunciato una bestemmia contro l’islam. Tabitha era tenuta legata con funi, torturata e rinchiusa in una stanza. Appena siamo venuti a conoscenza di questo, ci siamo rivolti immediatamente agli agenti di sicurezza della Polizia per chiedere un intervento sulla vicenda e proteggere la donna cristiana. Nei video che alcuni presenti ci hanno inoltrato per informare del caso e chiedere la protezione della donna, si vedono le infermiere ed il personale dell’ospedale picchiare Tabitha Gill; la donna negava ogni addebito”.
La vicenda per ora ha avuto un buon esito: gli agenti di polizia hanno preso in custodia Tabitha e, dopo aver svolto un’indagine, l’hanno rilasciata, consegnandola ai suoi familiari, che si sono trasferiti in un luogo sconosciuto per la sua protezione “.
(Agenzia Fides 29/1/2021)

Proteste spingono ad accusarla.

PAKISTAN - Dietro-front della polizia: denunciata per blasfemia la donna cristiana di Karachi

Con un clamoroso dietro-front, la polizia ha registrato il caso n. 74/21 contro la donna cristiana Tabitha Nazir Gill, secondo l’articolo 295 C del Codice penale pakistano, cioè per “aver usato commenti dispregiativi pronunciati o scritti, direttamente o indirettamente, che offendono il nome di Maometto o degli altri profeti”. Si tratta di uno degli articoli della famigerata legge di blasfemia che fa tante vittime in Pakistan e che viene di frequente abusata e tirata in ballo per vendette personali.
Come riferito ieri dall’Agenzia Fides (vedi Fides 29/1/2021) dopo aver indagato sul caso, i funzionari di polizia della stazione di polizia di Aram Bagh, hanno rilasciato la donna senza formalizzare alcuna accusa. Nel pomeriggio del 29 gennaio, una folla si è radunata davanti all’ufficio di polizia protestando per il rilascio della donna e facendo pressioni per la sua incriminazione: i funzionari di polizia hanno dunque registrato la denuncia a carico della donna. Secondo il First Information Report (FIR), registrato presso la stazione di polizia, firmato e depositato da Saba Wasi, una delle infermiere musulmane dell’ospedale, Tabitha è accusata di aver pronunciato commenti dispregiativi contro i profeti Adamo, Abramo e Maometto e di aver proclamato il nome di Gesù ai pazienti.
P. Nazir John, Cappellano dei Medici cristiani dell’Arcidiocesi di Karachi, parlando a Fides ha detto: “Sono molto triste nel sapere dell’incidente accaduto con Tabitha. La conosco personalmente, è donna dalla profonda fede, e ama cantare inni religiosi. Ho visto i video in cui la percuotono e la torturano per spingerla a confessare il reato a scrivere delle scuse. Sinceramente non credo alle accuse mosse contro di lei: non credo che, da persona dedita e responsabile, possa ver ferito i sentimenti religiosi altrui; inoltre, nella professione infermieristica, ha sempre lavorato senza alcuna discriminazione di credo e casta”.
Il caso si presenta come l’ennesima strumentalizzazione della legge di blasfemia dato che tutto sembra sgorgato da un litigio avvenuto tra le infermiere in ospedale. Alcuni musulmani lo riconoscono e difendono Tabitha. Un’infermiera musulmana che lavora con Tabitha Gill, nel suo messaggio inviato a Fides, nota: “Condanno le brutali torture inflitte da personale ospedaliero, visitatori e pazienti, contro Tabitha; non ci sono prove che abbia usato commenti dispregiativi su qualcuno. M vi sono i filmati in cui si vede bene che è stata torturata e picchiata in ospedale”. Aggiunge: “Siamo tutti esseri umani uguali, lavoro da anni con infermiere cristiane e non ho mai visto alcuna di loro compiere atti irresponsabili. Secondo la nostra professione, prestiamo giuramento di servire l’umanità, senza alcuna distinzione, né discriminazione religiosa”.
Rana Mehboob Ali, un uomo musulmano presente nel nosocomio, condivide i suoi pensieri con Fides: “Quando i funzionari di polizia hanno indagato sulla questione e non hanno ritenuto colpevole la donna cristiana, allo stesso tempo ho anche fatto appello ai funzionari del governo affinché prendano atto dell’incidente. Quanti calpestano i diritti individuali e si fanno giustizia da soli dovrebbero essere puniti; l’accusa di blasfemia non può essere decisa da semplici individui, per possono agire per ragioni personali, né registrata sull’onda di una protesta popolare. Dobbiamo lasciare che i cittadini delle minoranze religiose vivano in pace in Pakistan”.
(AG-PA) (Agenzia Fides 30/1/2021)

Ma questa volta altri musulmani la difendono:

PAKISTAN - Leader religiosi islamici difendono l’infermiera cristiana accusata di blasfemia

Karachi (Agenzia Fides) - “A nessuno deve essere permesso di farsi giustizia da sé, né di abusare delle leggi sulla blasfemia. Tutte le organizzazioni religiose e i leader hanno condannato le torture inflitte all’infermiera cristiana in ospedale. Il Governo del Pakistan non tollererà questi abusi”: come appreso dall’Agenzia Fides, è quanto ha dichiarato Hafiz Tahir Mehmood Ashrafi, assistente speciale del Primo Ministro per l’armonia religiosa. Hafiz Tahir Mehmood Ashrafi, religioso musulmano a capo del Consiglio degli Ulema del Pakistan, ha espresso indignazione e dolore per il trattamento violento riservato a Tabitha Nazir Gill, donna cristiana accusata di blasfemia il 28 gennaio mentre lavorava al Sobhraj Maternity Hospital, e ha promesso una attenta indagine sull’incidente, per scandagliare ogni abuso.
(AG-PA) (Agenzia Fides 2/2/2021)

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