Iannaccone, Mario Arturo - Persecuzione
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Persecuzione è un libro la cui lettura risulta molto attuale. Sebbene riguardi gli avvenimenti intercorsi in Spagna ottant’anni fa’, sembrano indicare l’origine di quello che sta accadendo in Italia e nel mondo oggi. Siamo nel 1931 e dopo la dittatura militare di Primo de Rivera, dittatura consentita dal Re Alfonso, si instaura con un colpo di stato, simile al nostro avvenuto alle votazioni del secondo dopo guerra, la Repubblica, e il re è costretto ad abdicare e mandato in esilio. È già un gesto direzionato dagli intellettuali di stampo massonico, che si fanno forti dei voti delle grandi città, senza tenere in conto il parere delle sterminate campagne, dove ha vinto la Monarchia. È sempre questa élite intellettuale nella quale affluiscono tutte le altre frange irreligiose, socialisti, comunisti, anarchici e radicali, che incominciano ad associare prima la Monarchia, poi il capitalismo alla Chiesa cattolica. Con questi pretesti le tolgono sempre più libertà e diritti, ed arrivano ad affermare contro ogni evidenza, che la Spagna ha cessato di essere un paese cattolico, a detta di Manuel Azaña, uno dei principali registi dell’instaurazione della Repubblica. Si tende a cancellare, nella propaganda laicista, tutto l’operato, per quanto insufficiente, realizzato seguendo le indicazioni della Dottrina Sociale Cristiana, come l’apertura delle Cajas rurali da parte di parecchi parroci. E sacerdoti e laici impegnati nel sociale che aprirono sindacati misti, ossia dove si difendevano i diritti di padroni e operai, per non favorire la lotta di classe. I cattolici si interrogarono sempre, anche in queste circostanze, su quale fosse il modo migliore per aiutare i propri connazionali, anche arrivando alla fondazione di sindacati più simili a quelli socialisti, che nel frattempo avevano raccolto le adesione della maggior parte degli operai, anche cattolici. I detrattori della Chiesa però la accusavano sempre di essere arretrata, e che il degrado economico della Spagna fosse legato ad essa: questa era la scusa ufficiale per far chiudere istituti per l’istruzione e l’assistenza ai poveri ed ai malati, sciogliere Ordini, bruciare chiese e conventi e perpetrare le più atroci violenze a suo danno. Anche i giornali cattolici vennero censurati e ostacolati in tutti i modi e i rapporti con la Santa Sede furono sottoposti a limitazioni simili a quelle della Germania Nazista. I vescovi più audaci erano costretti all’esilio, quando non gli andava peggio. Il pregio di questo libro è di mettere in luce come tutta questa persecuzione non sia avvenuta nel bel mezzo della guerra civile, quando la condizione bellica potrebbe giustificare simili disordini, ma per un piano congiunto di intellettuali anticlericali di varia estrazione, spinti anche dalle potenze estere come l’URSS, che con l’instaurazione della Repubblica volevano cancellare la storia religiosa della Spagna. È la stessa cosa che un secolo e mezzo prima era successa in Francia con la Rivoluzione del 1789, proseguita poi in Italia con il Risorgimento, fino ad arrivare in Russia nel 1917 e infine in Spagna. Il sovvertimento dell’ordine costituito, dell’Ancient Regime, rappresentato dalla Chiesa agli occhi del mondo. Ora assistiamo al triste epilogo di tutte queste alzate di testa: in Francia l’1% di persone si professa cattolico e le chiese stanno chiuse perché bande di empi teppisti lanciano sassi contro le reliquie dei Santi. La teoria del gender impera e la Chiesa o collabora con i nuovi intellettuali al potere, snaturandosi, o viene zittita e tacciata di essere omofoba. I martiri poi dell’Asia e dell’Africa, uccisi dall’ISIS, ci ricordano i martiri che solo 80 anni fa bagnarono del loro sangue la terra di Spagna. Molto commuovente e istruttivo è l’inserto fotografico che ben rappresenta lo scherno e l’incoscienza con cui vennero profanati e distrutti oggetti sacri, esumati e bruciati corpi di religiosi, e distrutti interi centri storici, come ad Oviedo, che perse in un colpo solo 600000 libri tra i più antichi di Spagna, oltre la Camara Santa, che compare in foto. Sempre tra le foto c’è però anche una famosa di un prete ripreso qualche istante prima di essere fucilato: il suo sguardo mostra la tempra di tutto il popolo spagnolo, che sebbene oppresso, mantiene la grinta della Speranza. Questo sia un invito anche per noi.