Donald Trump: L’Uomo della Rinascita Americana e il modello che l’Europa deve seguire

Abbiamo seguito il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Raccogliamo i suggerimenti di questo avvenimento seguendo le riflessioni di Luca Costa
Autore:
Luca Costa
Fonte:
CulturaCattolica.it ©
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Con un gesto che ha scosso il mondo, Donald Trump è tornato alla Casa Bianca per inaugurare il suo secondo mandato da Presidente degli Stati Uniti. Un’inaugurazione che non è stata solo una celebrazione, ma l’inizio di un’era di cambiamento radicale, con una serie di decreti che ridisegnano il futuro dell’America. E mentre l’Occidente guarda con curiosità - e forse con invidia - a ciò che sta accadendo dall’altra parte dell’Atlantico, l’Unione Europea deve prendere nota: questo è il momento per alzare la testa, abbandonare l’autolesionismo e seguire un modello vincente.

Il Green Deal? Meglio un “Deal” con il buon senso

Trump ha messo fine a ciò che ha definito “l’ideologia suicida del Green Deal”. Addio agli accordi di Parigi (che servono solo gli interessi cinesi). Le prime azioni esecutive del suo mandato includono il rilancio dei combustibili fossili, il supporto all’industria del petrolio e del gas, e la messa al bando delle politiche di decarbonizzazione che, secondo lui, “distruggono posti di lavoro e arricchiscono solo i burocrati di Davos.”
L’Europa, dal canto suo, continua a illudersi che pale eoliche e pannelli solari possano alimentare interi continenti. Questi simboli della “sostenibilità a tutti i costi” non solo devastano il paesaggio, ma mettono a rischio l’intera base industriale europea. È tempo che Bruxelles abbandoni le illusioni verdi e tomi a puntare su ciò che ha reso grande il Vecchio Continente: acciaio, manifattura e innovazione tecnologica al servizio dell’industria.

Sicurezza prima di tutto: stop all’immigrazione incontrollata

Trump non ha perso tempo a dichiarare un’emergenza nazionale per bloccare l’immigrazione irregolare. Ha rafforzato i confini, reintrodotto politiche che proteggono i lavoratori americani e dato priorità alla sicurezza nazionale.
L’Europa, invece, rimane prigioniera di un umanitarismo cieco che non fa distinzione tra necessità e opportunismo. Le coste italiane e greche sono diventate il punto d’ingresso di un flusso migratorio che spesso non rispetta né le leggi né le culture
locali. Se il modello di Trump ha dimostrato qualcosa, è che con la fermezza si possono proteggere le frontiere senza sacrificare i diritti umani essenziali.

Guerra alla “Woke-mania”

Forse l’azione più simbolica di Trump è stata la dichiarazione di guerra all’ideologia woke. Ha chiesto di smantellare i programmi di diversità obbligatoria e di tornare a una società meritocratica, dove contano le competenze e non le quote. Ha ordinato di eliminare ogni iniziativa governativa che alimenti divisioni basate su genere o razza.
L’Europa, da parte sua, è sempre più imbrigliata in dibattiti sterili su linguaggi inclusivi e regolamenti che complicano la vita di cittadini e aziende. Basta guardare l’assurda idea di cambiare il linguaggio burocratico per non “offendere” nessuno: un vezzo elitario che allontana ancora di più le istituzioni dai bisogni reali delle persone.

L’Europa deve svegliarsi

Trump sta guidando l’America fuori dalla palude del globalismo, e l’Europa deve fare lo stesso. Bisogna ripensare il futuro in termini pragmatici, non ideologici. Basta
V
Green Deal, basta migrazioni incontrollate, basta guerre culturali che dividono. E il momento di una leadership coraggiosa che guardi agli interessi dei cittadini.
Il vento è cambiato. L’Europa ha davanti a sé una scelta: restare in balia delle mode politiche o abbracciare un rinascimento pragmatico. Trump ci sta mostrando la strada. Sta a noi seguirla.

Luca Costa