Un suggerimento a partire da «Dio abita in Toscana» di Antonio Socci

Capita spesso di domandarci – tra docenti – quali mete scegliere per i cosiddetti Viaggi di istruzione. Leggendo questo libro mi è venuta una idea, da verificare, se volete
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Leggendo il libro di Antonio Socci Dio abita in Toscana. Viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale, mi è sorto un pensiero, una intuizione, che credo possa essere di aiuto ai tanti docenti che seguono il sito CulturaCattolica.it, in particolare gli insegnanti di religione cattolica. Quando insegnavo, ricordo che spesso mi capitava di proporre alcune mete per le cosiddette gite scolastiche. E spesso (quasi sempre, a dire il vero) la meta proposta (e da me accompagnata) era Siena.
Ecco, leggendo Socci mi pare che spieghi bene le ragioni di questa scelta, allora per me intuita, e qui, nel suo libro, spiegata e motivata.

Cito dalla presentazione in seconda e terza di copertina: “«Abbiamo forse smarrito la ragione profonda per cui davvero ci interessiamo al patrimonio culturale e alla storia dell’arte: la forza di liberazione con cui apre i nostri occhi e il nostro cuore a una dimensione “altra”.»
Così scriveva Tomaso Montanari, e da qui prende le mosse questo libro, che rappresenta prima di tutto l’omaggio di un toscano alla bellezza della propria regione, una terra considerata l’«Italia dell’Italia». Una terra, potremmo dire, in cui tutto è un’espressione della fede cristiana del popolo: non solo i capolavori dei tanti artisti che vi sono nati o che nei secoli l’hanno amata, anche i muri delle città e perfino le vigne e i cipressi che ammiriamo nella sua inconfondibile campagna.
Antonio Socci ci accompagna alla scoperta di un luogo magico abitato da mistici, poeti, pensatori, mercanti, artisti, banchieri, artigiani e contadini: quei «maledetti toscani» così rissosi, ma tutti, santi e peccatori, con la stessa fede (e lo stesso stupore) di fronte a Dio che si è fatto carne ed è «venuto ad abitare in mezzo a noi». E con la stessa tenerezza verso la Madre di Dio. Con una guida d’eccezione, passeggeremo fra le vie di Firenze, Pisa, Lucca e Siena, andando alla ricerca del lato più autentico della Grande Bellezza, troppo spesso trasformata in un immenso emporio delle meraviglie, in un luna park preso d’assalto da centinaia di turisti. Al contrario, nelle pagine di questo libro, che sono passi di un pellegrinaggio, ci sarà concesso il tempo di osservare, contemplare, ascoltare, toccare e assaporare,
come si fa con un buon vino.
E il nostro cammino non si fermerà alle città d’arte: viaggeremo dalla Maremma alle Alpi Apuane; da Certaldo, il paese di Boccaccio, a Vinci, dov’è nato Leonardo; ci affacceremo sull’ondulato mare di colline della Val d’Orcia e percorreremo i mistici crinali appenninici del Casentino e del Pratomagno, che narrano storie di eremiti, di api e di miele, di silenzi immensi e foreste misteriose.”

Credo che suggerire il viaggio d’istruzione in Toscana, con l’aiuto di questo libro, possa dare la possibilità di un cammino culturale appassionante e creativo, capace di ritrovare quelle radici che, fatte carne, mura, arte… potranno ridare ai giovani a noi affidati quel respiro che a volte le nostre parole non riescono a suscitare.

A me piace ricordare quello che ha detto tempo fa il grande Giovanni Paolo II: «Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta» (Discorso ai partecipanti al Congresso Nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale). Quello che Socci ci testimonia nelle pagine di questo suo appassionato e appassionante libro è l’accadimento del pensiero di Giovanni Paolo II. E il comunicarlo ai giovani di oggi, in maniera avvincente, è un compito sicuramente gratificante.
Buon lavoro e… buona lettura!