San Giuseppe. Capo della Santa Famiglia

Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità...
Autore:
Andrea Mondinelli
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Capo della Santa Famiglia
Il grande cattolico inglese G.K. Chesterton scriveva che è il paradosso della storia che ogni generazione sia convertita dal santo che più la contraddice [1] dal santo che ne è agli antipodi. In una società caciarona, che sfugge alle proprie responsabilità, amante del lusso, San Giuseppe è veramente il santo evocato da Chesterton. La figura dello sposo di Maria Santissima, padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo, risplende ancora di più proprio nel periodo natalizio. È ottima cosa, dunque, conoscere e venerare questo glorioso santo.
È essenziale riflettere sulla missione che Dio gli aveva affidato: capo della Santa Famiglia, solerte difensore di Cristo e custode purissimo della Vergine Maria. Colpisce che l’autorità della Sacra Famiglia fosse affidata a lui: «Egli di fronte a sé contemplava la SS.ma Vergine, migliore, più santa, più eccelsa di lui; un sovrano rispetto gli faceva venerare in lei la Regina degli angeli e degli uomini, la Madre del suo Dio. Eppure egli rimaneva e operava al suo posto di capo della Santa Famiglia, né veniva meno ad alcuno degli obblighi che un tal titolo gli imponeva» [2].
San Giuseppe non era il padre putativo di Gesù per salvare le apparenze verso la società del tempo, ma per svolgere i doveri di padre di cui l’umanità di Cristo aveva necessità. Mi colpisce, come marito e padre di famiglia, il suo ruolo di custode: la custodia serve a proteggere qualcosa di molto prezioso. Per San Giuseppe il gioiello purissimo era Maria Santissima Madre di Dio, per noi mariti la perla preziosa è la nostra sposa e la sua maternità. La virtù cardinale essenziale per questo alto compito è la fortezza (San Giuseppe fortissimo è uno dei suoi titoli principali [3]) per affrontare le necessità della vita terrena e la Fortezza, come dono dello Spirito Santo, per custodire la propria fede, quella dei nostri cari e conseguire la vita eterna.
L’autorità di San Giuseppe, necessaria per compiere la sua missione, deriva direttamente da Dio Padre. «Il nome di padre si conviene a Dio soltanto, e Dio lo ha in qualche modo donato ai mortali per dimostrare non solo la riverenza in cui il padre deve essere tenuto, ma l’autorità suprema che egli deve esercitare nella stessa famiglia» [4]. Tra gli uomini, coloro che chiamiamo con il bel nome di padre lo devono ad una delega di Dio: essi possiedono la paternità unicamente per partecipazione a quella di Dio, in essa trovano il loro modello ed in San Giuseppe il loro patrono. «La generazione, e quindi la paternità, si trova in Dio prima di trovarsi nelle creature» [5].
Il padre di famiglia deve continuamente ricordarsi che la sua paternità non gli appartiene, poiché è solo un riflesso di quella dell’Altissimo; per riuscirci deve essere sempre alla presenza di Dio, deve averlo sempre davanti a sé. Solo così, con le sue virtù, la sua parola ed il suo comportamento potrà ispirare il rispetto e riflettere qualcosa della bellezza del Padre eterno nell’esercizio della sua autorità a cui è chiamato da Dio. Quale modello più esemplare di San Giuseppe per i padri di famiglia [6]?
Nel piano di Dio, come il Santo Padre è al timone della Chiesa, così a quello della famiglia c’è il padre: entrambi, il Papa ed il papà, vicari dell’autorità di Dio. In qualsiasi società, il male più pernicioso, quello veramente rivoluzionario, è rappresentato dall’anarchia, che vuole eliminare Dio. Dobbiamo ricordare sempre che «Ogni autorità viene da Dio» [7]. Senza autorità si perde il senso delle cose: un papà negligente infligge un duro colpo alla famiglia, un padre assente la distrugge; senza il Papa la Chiesa non si regge in piedi.
Siccome la famiglia è la cellula della società, l’attacco alla paternità distrugge il civile consorzio. In effetti, mai come oggi, la paternità è stata così vilipesa e calunniata al punto da essere considerata il nemico da abbattere per ottenere le magnifiche sorti e progressive. E non può che essere così: l’attacco alla paternità è quello all’ordine voluto da Dio. Ci sarà modo di approfondire l’argomento in un prossimo numero di Luce gentile.
Torniamo a San Giuseppe. La Chiesa è sotto attacco, la famiglia è quasi completamente distrutta: abbiamo assoluto bisogno della protezione di San Giuseppe, Patrono della Chiesa e modello dei padri di famiglia.
Quanto sia necessaria l’intercessione di San Giuseppe lo sa bene la Santa Chiesa; come ci ricorda l’Abate di Solesmes Dom Prosper Guéranger [9]: «Nel Communicantes, come nel Confiteor, non si menziona san Giuseppe, perché la devozione a questo Santo benedetto è riservata agli ultimi tempi» [10]. Ebbene, il nome di san Giuseppe è stato inserito nel Canone della Messa nel 1962... [11]

Rivolgiamoci a lui con tenerezza e venerazione, mettiamo la nostra vita e le nostre famiglie sotto il suo Sacro Manto. Possiamo farlo ricorrendo alla bellissima devozione detta proprio del Sacro Manto [12]; preghiamo al termine del Santo Rosario la preghiera “A te, o Beato Giuseppe” posta in calce all’enciclica di Papa Leone XIII Quamquam pluries [13] interamente dedicata alla devozione al santo.

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
«A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua Santissima Sposa.
Deh! per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità: e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché sul tuo esempio, e mercé il tuo soccorso, possiamo vivere virtuosamente, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Così sia».

Note

1 G.K. Chesterton, San Tommaso d’Aquino
2 Pio XII, Discorso Quando alcuni giorni, agli sposi novelli, 10 settembre 1941 citato in “Il padre di famiglia” di P. Jean Dominique OP – edizioni Piane
3 http://www.graziesangiuseppe.it/preghiere/litanie-a-san-giuseppe
4 Discorso del Santo Padre Pio X al Comitato centrale direttivo della lega nazionale tra i padri di famiglia
https://www.vatican.va/content/pius-x/it/speeches/documents/hf_p-x_spe_19071028_lega-padri-famiglia.html
5 San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I, q. 33, a.2.
6 https://www.radiospada.org/2021/03/san-giuseppe-modello-dei-padri-un-discorso-di-pio-xii/
7 Rm 13,1
8 Con il decreto Quemadmodum Deus, Pio IX proclamava S. Giuseppe patrono della Chiesa universale – 8 dicembre 1870
9 Prosper-Louis-Pascal Guéranger (1805 – 1875) fu un abate del priorato benedettino di Solesmes e fondatore della Congregazione di Francia dell'Ordine di San Benedetto. https://www.santiebeati.it/dettaglio/94488
10 LA SANTA MESSA Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa secondo alcune note raccolte dalle conferenze di Dom Prosper Guéranger, Abate di Solesmes.
11 Decreto De S. Ioseph nomine Canoni Messae inserendo del 13 novembre 1962. Cfr. Acta Apostolicae Sedis LIV(1962), p. 873.
12 Facilmente reperibile in internet https://www.preghiamo.org/sacro-manto-san-giuseppe-preghiera-grazie.php
13 https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15081889_quamquam-pluries.html