Gramellini e Cerasa contro il cardinale Parolin?
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Oggi 27 maggio 2015, ascoltando l’ultima parte della rassegna stampa di Radio1, poco prima delle 6, ho sentito nella voce della lettrice, di solito asettica e controllata, una venatura di agitazione mentre leggeva le due reprimende di Claudio Cerasa de Il Foglio e di Massimo Gramellini de La Stampa, al cardinale Parolin, per aver osato dire che la legalizzazione da parte degli stati del matrimonio tra due persone dello stesso sesso è una “sconfitta per l’umanità”, mentre i due giornalisti parlano di grave limitazione della libertà.
Non mi è dato di sapere se l’agitazione nella voce della lettrice derivasse dal fatto che condividesse una delle due posizioni, ma qui certamente siamo di fronte a una rivoluzione antropologica che dimostra quanto si possa essere accecati dall’ideologia. “Libertà, libertà, quanti delitti si sono compiuti in tuo nome”, ricorda un detto molto realista! A cominciare dalle ghigliottine della Rivoluzione Francese, pronte per chi non si allineava al pensiero dominante di allora; proseguendo con i lager e i gulag, messi in funzione da altri due regimi totalitari del secolo scorso per ogni tipo di dissidenza da altre due sanguinarie ideologie!
Insomma, oggi, chi osa affermare che con l’aborto di stato si uccidono - legalmente, per carità! - più di 100mila esseri umani ogni anno, solo in Italia, e che la vera famiglia - da cui, fino a prova contraria, siamo tutti nati, è quella formata da un uomo e una donna, sarebbe reo di infrangere sempre questo “sacro e moderno tabù” della libertà di fare tutto quello che si vuole, tranne maltrattare gli animali, e infrangere altri divieti della nuova religione umanitaria.
Come sappiamo, c’è un passo del Vangelo che parla di “guide cieche”. Ma ai nuovi sapienti e intelligenti e “vedenti” ormai non interessa più quella Parola! Davvero si sta avverando quanto diceva 100 anni fa Gilbert Chesterton: “Tempo verrà in cui dovremo batterci per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”!
Ma questi miei ragionamenti sono, secondo la nuova scienza dei diritti, quelli di un “retrogrado e oscurantista”. Certo, anche questa nuova “conquista di libertà” sarà concessa, data la potenza di persuasione che ci viene dai potenti “pulpiti” della nuova religione, ma dai frutti, sicuramente amari, vedremo chi ha visto giusto”.