Gesù non dice: “Tutto è perdonato”. Egli dice: “Tutto è compiuto!”
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Una bella meditazione del cardinale Albert Decourtay è impressa nella nostra memoria. Gli attentati del 7,8 e 9 gennaio 2015 a Parigi, le manifestazioni di domenica 11, ovunque in Francia, le angosce e le speranze espresse in seguito a queste giornate così intense, ed inoltre, i recentissimi tragici fatti del 14 e 15 febbraio, mi fanno desiderare di prolungare tale testo, se non è una indelicatezza … o un rischio troppo grande! Può essere anche un modo di iniziare la Quaresima e proseguire verso i giorni della Passione.
Prova che questa pagina era ispirata, la sua introduzione e la sua conclusione non hanno affatto bisogno d’essere modificate:
“[Gesù] vede sempre in colui o in colei che incontra un luogo di speranza, una promessa vivente, uno straordinario possibile, una persona chiamata, nonostante i suoi limiti, i suoi peccati e, talvolta, i suoi crimini, ad un avvenire completamente nuovo. Gli accade pure di scorgervi qualche segreta meraviglia la cui contemplazione lo porta al rendimento di grazie.” |
Non dice: “Tutto è perdonato”. Egli dice: “Tutto è compiuto!” (Gv 19,30)
Non dice neppure: “Tutto è perdonabile”. Egli dice: “Qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata” ( Mt 12,31)
Egli non ride dell’offesa che si infligge agli altri o a Lui stesso, Egli dice: “ Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Egli non dice: “Tutto è colpa dell’altro”. Egli dice: “ Perdona a noi i nostri debiti, come noi li perdoniamo ai nostri debitori” (Lc 11,4)
Egli non dice: “ Siamo presi da una spirale di violenza”. Egli dice: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46), poi aggiunge: “Padre, nelle Tue mani, affido il mio spirito” (Lc 23,46).
Egli non grida: “Vendetta!”. Egli dice di perdonare “fino a settanta volte sette” (Mt 18,22).
Egli non dice: “ La nostra risposta sarà terribile!” Egli dice: “Amate i vostri nemici(…) benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano “ (Lc 6, 27-28).
Egli non dice: “Se la sono cercata!” Egli dice “Pensate che questi Galilei fossero più peccatori di tutti gli altri Galilei per aver subito una tale sorte? No, io vi dico” (Lc 13, 2-3).
Egli non dice: “Non è che un delinquente!”, Egli dice al condannato che muore al suo fianco: “Oggi sarai con me in Paradiso” (Lc 23,43)
Non condanna solo l’omicidio, ma tutto ciò che vi conduce: “Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: «Stupido», dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: «Pazzo», sarà destinato al fuoco della Geènna. (Mt 5,22 )
Egli non dice: “Non sono che degli irresponsabili”. Mettendo la donna adultera davanti alla sue responsabilità, Egli dice: “Va’ e, d’ora in poi, non peccare più” (Gv 8,11).
Egli non dice: “È una società che ha perso i suoi punti di riferimento”. Egli dona la regola d’oro: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12)
Egli non dice: “Fai come te la senti”. Al Getsemani, dice: “Non come voglio io, ma come vuoi Tu” (Mt 26,39). E qualche giorno più tardi, resuscitato, dice a Pietro: “Tu, seguimi” (Gv 21,19).
Egli non dice: “Non c’è più nessuno che ha il senso dei valori, della famiglia!”. Nel momento del suo sconforto più grande, mostra i volti del figlio e della Madre: “Donna, ecco tuo figlio … Ecco la tua madre” (Gv 19, 26-27).
Egli non sottovaluta la tragedia dei perseguitati, dice a Saulo: “Io sono Gesù che tu perseguiti!” (At 9,5)
Non dice che il cammino è facile, ma prepara i suoi discepoli alla prova: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno … a causa mia” ( Mt 5,11).
Prima di Charlie, prima ancora che l’uomo cerchi la sua identità, dice: “Prima che Abramo fosse, Io sono” (Gv 8,58).
Non cessa di dirci chi Egli è:
“Io sono la Via, la Verità, la Vita”
“Io sono la Risurrezione e la Vita”, “la luce del mondo”, “il pane vivo …”
“Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.”
“Gesù non ha mai detto: ‘Non c’è niente di buono in quello lì, in quella là, in questo ambiente sociale …’ Ai nostri giorni, non avrebbe mai detto: ‘Non è altro che un integralista, un modernista, un comunista, un fascista, un miscredente, un bigotto, (un umorista, un giudeo, un copto…).’ Per Lui, gli altri, chiunque siano, qualunque sia il loro stato sociale, la loro reputazione, sono sempre degli esseri amati da Dio. Mai uomo ha rispettato gli altri come Questo Uomo. Egli è unico. Egli è il Figlio unico, Colui che fa brillare il sole sui buoni e sui cattivi. Signore Gesù abbi pietà di noi, poveri peccatori!” |
Dato che il Regno dei cieli appartiene ai bambini e a coloro che gli assomigliano, conservaci dei cuori da bambini, felici di vedere il Tuo volto, di ascoltare la Tua Parola, d’accogliere la Tua luce, la Tua Vita e la Tua Risurrezione. A immagine del Figlio unico che esclama nel bel mezzo del Vangelo: “Ti rendo grazie, Padre, Signore del cielo e della terra …” (Lc 10,21).
Philippe Card. Barbarin
16 febbraio 2015
(Traduzione di don Pierre Laurent Cabantous)