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Gender (d)istruzione: la barbarie presente

Autore:
Sr. Maddalena
Fonte:
CulturaCattolica.it
È fresco di stampa questo libro di Gianfranco Amato, il IV volume della collana di CulturaCattolica.it presso Fede & Cultura. La prefazione è di Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Dopo averlo letto non sarà più possibile dire «Io non lo sapevo». Riportiamo il commento di sr Maddalena all'immagine di copertina, da lei stessa realizzata.

Barre colore / Monoscopio o bandiera?

Le barre colore usate in copertina non rappresentano la bandiera "arcobaleno" che Gilbert Baker progettò per Festa della Libertà Gay di San Francisco del 1978; i cui colori attualmente sono utilizzati anche su oggetti diversi dalle bandiere a simboleggiare l'orgoglio LGBT, la comunità gay, la solidarietà o altri problemi.
Le otto barre verticali colorate – chiamate appunto barre colore – si riferiscono al monoscopio oggi più frequentemente usato per segnalare la presenza di un'emittente che non trasmette programmi; si tratta quindi di 8 barre verticali da non confondere con le 6 strisce orizzontali della famigerata bandiera.

Il monoscopio viene anche impiegato per la calibrazione delle apparecchiature, ad esempio per regolare in modo ottimale luminosità, contrasto, saturazione e sintonia di un televisore. Inoltre, contiene segnali generati appositamente per verificare la corretta ricezione dei segnali trasmessi.

Il profilo umano "asessuato" – non si distingue infatti se si tratta di una figura maschile o femminile, mancano inoltre i particolari del volto, ad es. gli occhi e i capelli – è associato alle apparecchiature che necessitano di una calibrazione, il cervello non è più in grado di ricevere correttamente il segnale a causa del caos e della confusione generati dalle nuove forme di indottrinamento che determinano quindi la perdita del segnale – no signal – come accade nelle emittenti televisive e causa la conseguente interruzione delle trasmissioni. L'uomo diventa così oggetto e vittima della nuova inculturazione: una sorta di manipolazione educativa, che opera in maniera funzionale al progetto di distruzione dell'umano.

Al Profilo umano si sovrappone la lavagna a simboleggiare la scuola, uno dei luoghi dell'educazione per eccellenza – dopo la famiglia –.
Si intravvede la mano di un bambino che con un gessetto rosa scrive sulla lavagna le prime tre lettere dell'alfabeto. Alquanto anomala la scelta del colore rosa del gesso da parte di un bambino!
Questo a significare l'appartenenza a uno dei due sessi dal punto di vista culturale e non biologico.
A rimarcare questo concetto di "gender" il simbolo del transgender sempre sul volto in corrispondenza dell'orecchio – e in sostituzione del medesimo –.
Dal 1990 sono cominciate ad apparire le prime modifiche dei simboli (basati sulla simbologia astrologica, Marte (♂) per i maschi e Venere (♀) per le femmine) per esprimere le varie “identità di genere”. Furono usate coppie di simboli di genere maschile e femminile e vennero così trasformati in simboli identificativi per gay e lesbiche. Due simboli maschili agganciati (⚣) forma un simbolo gay, mentre due simboli femminile intrecciati (⚢) formano un simbolo lesbico. Variazioni su questo tema vengono utilizzate per rappresentare gli asessuali (⚪), i bisessuali, i transessuali, e naturalmente gli eterosessuali (⚤). La versione più popolare dei simboli per identificare travestiti, transessuali e transgender, che consiste nell'incrocio di più simboli di genere, è un disegno di Holly Boswell; essa raffigura un cerchio con una freccia sporgente dalla parte superiore a destra, come per il simbolo maschile, una croce che sporge dal basso, come per il simbolo femminile, e una freccia barrata (combinazione tra croce e freccia) in alto a sinistra.

In copertina appare il simbolo transgender anche in riferimento alle Sacre Scritture, dove gli orecchini, vengono indossati da entrambi i sessi. Nel Libro dell'Esodo 32, Aronne fonde gli orecchini per farne il vitello d'oro. Il Deuteronomio 15,12-17 dispone la perforazione dell'orecchio per lo schiavo che sceglie di non venire liberato.

Le crepe dalla lavagna – dove bambini e giovani sono vittime di questa manipolazione educativa –si propagano anche sul profilo del volto umano asessuato, che progressivamente viene privato della sua identità. Anche sulle bande colorate del monoscopio si intravvedono delle crepe grigie – a significare l'assenza del colore – in previsione di uno schermo completamente nero incapace di ricevere il segnale per continuare le trasmissioni.

Sul monoscopio è il momento in cui appare la dicitura NO SIGNAL e anche il volto si immerge nel buio, è l'abisso e lascia una domanda...
La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà? (G. K. Chesterton).

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