Maria che scioglie i nodi
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Può sembrare paradossale attraversare la Svizzera e i suoi incantevoli boschi, percorrere una piccola lingua di terra austriaca e infine entrare in Germania diretti a Ausgburg solo per trovarsi in una piccola chiesa di fronte a un'antica tela dipinta. L'edificio vale la visita. È piccolo ma, come si dice, è un vero gioiello. Piccoli tesori in mostra ad ogni angolo. Pulito, accogliente, in perfetto ordine. Costruito a lato dell'imponente palazzo municipale, San Peter am Perlach si nota solo per l'alto campanile, svettante nel cielo coperto da grigie nuvole autunnali, foriere di pioggia. Volentieri entriamo nella chiesetta, nel silenzio accogliente e pacificante che sembra quasi venirci incontro per chiamarci a uno strano appuntamento. A destra dell'altare, in una piccola abside, è conservata una tela che rappresenta la Vergine Maria nell'atto di sciogliere un nastro. Alla destra della Vergine, un angelo le porge un nastro intricato che esce dalla mano sinistra sciolto dai nodi per essere raccolto, libero e liscio, da un altro angelo. Maria, con la luna sotto ai piedi, schiaccia il serpente che ha il corpo intricato in due grossi nodi. Ancora più in basso, la cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre. La tela venne realizzata verso la fine del 1600 su commissione di un prelato che ne dispose la collocazione in San Peter am Perlach. La storia e l'iconografia sono legate a una vicenda matrimoniale di cui fu protagonista un nobile locale, Wolfgang Langenmantel. Egli, su suggerimento di un amico padre gesuita, Jacob Rem, si rivolse alla Madonna, “Madre tre volte ammirabile” e i nodi del suo matrimonio con le difficoltà che lo attraversavano si sciolsero, prodigiosamente. La pacificazione tra i coniugi si manifestò anche in un segno: lo scioglimento dei nodi del nastro matrimoniale che, per usanza, veniva allora posto durante la celebrazione del rito matrimoniale sulle mani degli sposi, simbolo di un'unione invisibile che li legava. Intorno a questa vicenda e alla tela che la ricorda, si è diffusa una devozione che si rivolge a Maria come Colei che scioglie i nodi. E della sua diffusione è “complice” papa Francesco che, da cardinale negli anni '80, portò in Argentina alcune immagini del dipinto. Poi, come sempre accade, la storia va da sé, la devozione si è diffusa in tutto il mondo e Maria viene implorata come mediatrice nella risoluzione dei “casi” più difficili, materiali e morali, fisici e spirituali. Come insegnano i mistici, se si vuole ottenere una grazia, occorre consegnarla nelle mani di Maria perché sia Lei a presentarla a suo Figlio. E tutti abbiamo nodi da sciogliere, abbiamo bisogno che ci sia donata la vera libertà, quella che ci viene dall'essere figli di Dio. “Per te, Madonna, mia signora, innalzerò un segreto | altare nel profondo della mia afflizione, | e scaverò nell'angolo più nero del mio cuore, | lungi d'ogni affetto umano e da sguardi schernitori, | una nicchia d'azzurro smaltata e d'oro, | dove tu starai eretta, Statua, piena di stupore”, scriveva Baudelaire. Quella che il poeta chiama statua è, in realtà, una Presenza. Maria arriva dove nessun altro può arrivare. L'appuntamento in San Peter è con una Presenza viva che fa sentire il calore dell'accoglienza materna e la gioia dell'amore che dona. È la vittoria sul male che imbriglia la vita e intristisce. Come ha detto il Papa all'angelus:“Anche le potenze demoniache, ostili all’uomo, si arrestano impotenti di fronte all’intima unione d’amore tra Gesù e chi lo accoglie con fede. Questa realtà dell’amore fedele che Dio ha per ciascuno di noi ci aiuta ad affrontare con serenità e forza il cammino di ogni giorno, che a volte è spedito, a volte invece è lento e faticoso. Solo il peccato dell’uomo può interrompere questo legame; ma anche in questo caso Dio lo cercherà sempre, lo rincorrerà per ristabilire con lui un’unione che perdura anche dopo la morte, anzi, un’unione che nell’incontro finale con il Padre raggiunge il suo culmine”. Maria ci accompagna nel cammino verso il Padre e ci sostiene nel contrastare ciò che è di intralcio.