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“Andate, e trasformate tutta la Terra in un colossale talk show”

Fonte:
CulturaCattolica.it
«Uno osserva le bacheche delle parrocchie e delle scuole cattoliche, delle congregazioni religiose e delle curie, e le scopre tappezzate di cicli di conferenze tenute da filosofi atei, rabbini capi, pastori valdesi, teologi luterani, pretesse anglicane, imam musulmani. Il tutto condito da filosofi, teologi e sacerdoti formalmente cattolici, ma espressioni di una teologia che perfino Martin Lutero redivivo non esiterebbe a considerare eretica. E’ come se il mandato di Cristo agli apostoli fosse stato: “Andate, e trasformate tutta la Terra in un colossale talk show”».
(Gnocchi - M. Palmaro, Cattivi maestri)

Saranno una sessantina di milioni, gli abitanti d’Italia? A spanne, direi di sì. Bene. Greenaccord, associazione ambientalista, promuove a Trento il X Forum dell’Informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato e su 60 milioni di persone residenti nel nostro Paese non trova di meglio, per la relazione inaugurale, che farla tenere a Mario Tozzi. Che sarà anche «noto divulgatore scientifico, ricercatore presso l’Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria», come ricorda Famiglia cristiana in un lungo articolo a firma di Luciano Scalettari, ma di cattolico, da offrire ad un Forum cattolico, non ha proprio nulla.
O accettiamo che si svuotino le parole del loro significato (pratica peraltro gettonatissima, specie tra i cattolici adulti) o ditemi voi, in una “tre giorni” dal titolo «Il Creato e le vie di comunicazione vecchie e nuove: cammini, incroci e reti a partire dalle Dolomiti», cosa può aver detto del «creato» uno che dichiaratamente non crede nel Creatore. Mah!
Insomma: non si sono spente le polemiche per la relazione – senza contraddittorio – della filosofa Marzano al Festival biblico, e ci risiamo. Forum sedicente “cattolico” e microfono a chi cattolico non è, né pensa di diventarlo. A chi, in passato, non ha mai risparmiato bordate alla Chiesa. Masochismo? Senso di inferiorità rispetto al pensiero dominante?
Certo – si dirà – non serve essere cattolici per parlare dell’ambiente, dei suoi problemi, della sua salvaguardia: basta un “tecnico”. Vero. Non si capisce allora perché chiamare un Forum “cattolico”. Delle due l’una.
Possibile che non si sia trovato in nessun angolo d’Italia (e/o del mondo, dato che l’appuntamento si pregia di essere “internazionale”) un geologo, biologo, scienziato… che potesse aprire la “tre giorni” allontanandosi magari dal luogocomunismo vegetarian-arcobaleno, per ricordare ai partecipanti qual è la ragione per cui un cattolico è tenuto a prendersi cura del creato?
Pensare che, senza scervellarsi, gli organizzatori avrebbero avuto la pappa pronta, sfornata appena qualche giorno prima da quel Papa Francesco che si incensa a parole, ma è evidente che non si segue nei fatti.
Non una volta, tante, il Papa è intervenuto su questioni legate al creato. Una per tutte, il 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, organizzata dalle Nazioni Unite.



Se quelli di Greenaccord avessero dato una sbirciata alle parole di Papa Francesco, avrebbero letto che «stiamo perdendo l’atteggiamento dello stupore, della contemplazione, dell’ascolto della creazione; e così non riusciamo più a leggervi quello che Benedetto XVI chiama il “ritmo della storia d’amore di Dio con l’uomo”. Perché avviene questo? Perché pensiamo e viviamo in modo orizzontale, ci siamo allontanati da Dio, non leggiamo i suoi segni».
Secondo voi, poteva, l’ateo Mario Tozzi, aiutare i partecipanti al Forum, a ritrovare «il ritmo della storia di amore di Dio con l’uomo»?
Ma non è finita. Nel suo discorso del 5 giugno, il Papa così proseguiva: «Il “coltivare e custodire” non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato, riguarda anche i rapporti umani. I Papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all’ecologia ambientale. Noi stiamo vivendo un momento di crisi; lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto lo vediamo nell’uomo. La persona umana è in pericolo: questo è certo, la persona umana oggi è in pericolo, ecco l’urgenza dell’ecologia umana! E’ il pericolo più grave perché la causa del problema non è superficiale, ma profonda: non è solo una questione di economia, ma di etica e di antropologia. La Chiesa l’ha sottolineato più volte».
Già. «Questione di etica e di antropologia». E allora, volete sapere la chicca? Durante la “tre-giorni” trentina è stato anche assegnato il Premio “Sentinella del Creato”: un riconoscimento voluto da Greenaccord in collaborazione con l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) e la Fisc (Federazione dei Settimanali Cattolici), con l’obiettivo di offrire un riconoscimento a quanti si sono distinti nella comunicazione ambientale. Sette premi, di cui uno a Maria Grazia Cucinotta. Sì, la madrina del Palermo Gay Pride. Questa la motivazione: «Inedita voce della Regina Tara nel cartone animato “Epic”, per aver accettato di lanciare un messaggio forte nei confronti dell’umanità e della natura che deve essere protetta ma anche contemplata e vissuta. E per l’invito pressante a non rincorrere solo il denaro o il successo, ma a testimoniare, anche nei confronti delle giovani generazioni, i valori per i quali vale la pena di vivere, come i sentimenti veri, le emozioni e tutto quello che la corsa di oggi e la vita virtuale non possono dare».
In piena crisi antropologica (ne ha parlato e ne parla insistentemente il Papa, non io!) la Cucinotta, in prima fila al Pride, avrebbe testimoniato «anche nei confronti delle giovani generazioni, i valori per i quali vale la pena di vivere, come i sentimenti veri». Valori e sentimenti così in linea con la Parola, la Tradizione, il Magistero, che la stampa cattolica ha pensato bene (!) di assegnarle il premio “Sentinella del Creato”. No comment.

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