Un popolo si alza!
Abbiamo ricevuto questa lettera di Isabelle, che si aggiunge alle numerose notizie presenti sul nostro sito CulturaCattolica.it e che ci danno una visione più realistica di quanto sta succedendo in Francia. Impariamo da loro!!!- Curatore:
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Cari amici,
Per rispondere ai messaggi ricevuti da alcuni di voi, provo a raccontarvi cosa sta succedendo qui in Francia. Non sono sicura che i media in Italia, come i nostri, ne diano un’immagine giusta e completa.
Scusate in anticipo la lunghezza e l’italiano!
Come sapete, il governo, al potere da un anno, ha messo in atto la promessa del candidato Hollande di aprire il matrimonio e l’adozione alle coppie omosessuali. Questa legge è stata inizialmente chiamata «Mariage Pour Tous» (Matrimonio Per Tutti), cercando di nascondere il fatto che includesse anche l’adozione.
In effetti, mentre nei primi sondaggi sembrava che una maggioranza fosse a favore della legge, man mano che il dibattito si è fatto più deciso, questa percentuale è calata e, oggi, una maggioranza si dichiara contro l’adozione per coppie omosessuali.
Il dibattito è stato inizialmente totalmente soffocato dallo stato e i media: a sentirli, tutta la Francia era unita e entusiasta di questa legge; quando, lentamente e in particolare grazie ad internet, è diventato evidente che non era così, si è cercato di dire che chi si opponeva era un pugno di cattolici omofobi e fascisti (i tre insulti ormai più gravi della nostra società, quelli dai quali un uomo non si rialza)…
La manipolazione dell’informazione, così come la violenza della repressione contro le pretese violenze ha raggiunto livelli che pensavo impensabili in una democrazia come la nostra. Non mi estendo per non farla troppo lunga.
La legge è stata prima studiata e approvata davanti all’Assemblée Nationale (la prima camera), poi davanti al Senato (seconda camera; li, sembra che il voto, che è passato solamente a due voti, abbia avuto luogo in condizioni assurdi: in un momento inaspettato, a mano alzata, con partecipazione del presidente della camera che per tradizione si astiene…). Davanti al crescere della protesta, il calendario è stato poi accelerato perché il progetto di legge ritornasse immediatamente davanti all’Assemblée Nationale per il voto finale, che ha approvato la legge il 16 aprile. E’ in atto un ricorso davanti al Consiglio Costituzionale. Se anche questo valida il testo, sarà il presidente Hollande a decidere se pubblica i decreti per l’attuazione della legge – sembra che siano già pronti.
Siamo ovviamente molto addolorati e preoccupati sia dalla legge e dalle ideologie che la sostengono (gender, ecc), sia dall’atteggiamento dello stato. Ma se tutto questo ha permesso quello che stiamo vedendo nascere, penso che in fondo, ne valga la pena!
Subito dopo le elezioni, un collettivo, chiamato La Manif Pour Tous, si è formato per cercare di impedire la legge, informando la gente, contattando i deputati e il governo e organizzando manifestazioni di varie forme. E’ composto di varie associazione cattoliche, ma anche di associazioni di omossessuali opposti alla legge (sono tanti), di associazioni di sinistra, di musulmani…
Le prime manifestazioni di strada hanno riunito più di cento mila persone; ma il movimento si è rapidamente amplificato, nonostante il silenzio totale dei media; il 13 gennaio eravamo tra 800.000 e 1,2 milione, e altrettanto il 24 marzo. Solo da questa ultima data, i media hanno cominciato a prendere atto di quanto succedeva (probabilmente sentendosi anche più liberi rispetto a un governo che viene criticato sempre di più da tutte le parti), e hanno cominciato a rendere conto di questa reazione e a dare la parola a esponenti del collettivo – anche se si cerca molto spesso di ridicolizzarli in tutti i modi.
Un altra grande manifestazione si prepara per il 26 maggio.
Queste manifestazioni trascinano persone di tutti tipi (tante famiglie di tutta la Francia, che hanno fatto il sacrificio economico, logistico e di forze di venire ogni volta a Parigi, anziani, tantissimi giovani, omosessuali, ecc…) in un’atmosfera di festa e di pace determinata che stupisce tutti, dai giornalisti alla polizia.
Ieri, tra le varie testimonianze durante una manifestazione locale, un omosessuale che, fino a qualche settimana fa militava nella LGBT (Fédération Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, che è all’origine della legge; uno dei principali esponenti ne è Pierre Bergé, convivente per anni dello stilista Yves Saint Laurent, uno degli uomini più ricchi di Francia e… finanziatore della campagna elettorale di Hollande) a favore della legge; dice di aver incontrato omossessuali del collettivo opposti alla legge, di aver discusso con loro, e di essersi sentito compreso e accolto come da nessuna parte… ha cambiato idea e campo di battaglia!
Inoltre, dalla settimana dell’approvazione in Parlamento, sono nati a Parigi movimenti spontanei, che si stanno espandendo in tutto il paese e all’estero:
1) Delle mamme, che si sono chiamate les Mères Veilleuses, per gruppo di 10, si danno il turno ogni 24 ore per “veiller” (vigilare) in posti significativi nelle varie città: in modo pacifico, incontrano chi vuole per spiegare le loro ragioni. Numerosissime testimonianze di persone che vengono a ringraziarle, portando loro coperte, cibo, ecc, o persone che vengono a discutere o insultarle, e ripartono dopo lunghe conversazioni, magari non convinte ma colpite e commosse da quello che hanno visto. Dei giornalisti venuti per un Reportage si fermano più di due ore…
2) Gli «Hommen» imitano – a contrario – le Femen nelle loro azioni a sorpresa e messe in scena.
3) Ma soprattutto i «Veilleurs»: sono un gruppo di giovani ragazzi che, davanti alle violenze nate dopo alcune delle manifestazioni nei giorni dell’approvazione della legge, hanno voluto esprimere anche la loro disapprovazione, ma in modo pacifico: ogni sera da tre settimane, si trovano in un posto bello di Parigi (il loro slogan è la frase di Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo»!), per «Veiller» (vigilare): si siedono per terra davanti a candele, indifferenti a pioggia e freddo, e ascoltano poesie, riflessioni di autori, canti lirici, brani di musica (il tutto dal vivo), intercalati da canti sottovoce e momenti di silenzio, o riflessioni scritte da loro o fatte da invitati sulla situazione attuale e la legge. La prima sera, erano una cinquantina, dopo una settimana 5000 (anche grazie alla «pubblicità» che li hanno fatti li arresti violenti totalmente assurdi delle prime sere, che oggi non hanno più luogo); attualmente, si danno il turno e sono qualche centinaio ogni sera a Parigi, ma anche in tante città del paese, e all’estero (compreso Milano, dove c’è stato al meno una Veglia!). All’origine dell’iniziativa, due giovani, Alix et Axel (fratelli e sorella???), che non vogliono essere conosciuti e intervistati dai media, e che assomigliano stranamente (almeno Axel) ai fratelli Scholl della Rosa Bianca…
Alcuni degli numerosissimi autori citati: Hugo, Aragon, Eluard, Desnos, Péguy, Rostand, Racine, Sofocle, Toqueville, Camus, Ronchi, Popieluszko, Dostoiesvki, Jaurès, Mac Arthur, Saint Exupéry, Gramsci, Havel, Soljenitsin, ecc… Tra i film citati: Hannah Arendt, Cristiadas…
Incuriosita e desiderosa di capire veramente chi erano, ho partecipato ieri alla loro veglia. Ho visto dei ragazzi giovanissimi (la maggior parte sembra attorno ai 20 anni), con dei leader di una maturità e di una determinazione stupefacente. Siamo stati seduti per due ore nella modalità che ho descritto. Il posto (Avenue de Breteuil) era nuovo, e sembra che la polizia che finora ha controllato da molto vicini questi incontri non ci aveva trovati. Poi, ci siamo alzati, e incamminati, sempre con candele e canti, verso una destinazione sconosciuta (i responsabili sono coscienti che queste manifestazioni rischiano di attrare i pro- e contro legge che cercano le risse e sono quindi molto cauti, perché le informazioni circolano immediatamente sulle reti sociali): abbiamo scoperto dopo che l’obiettivo era la Place Vendôme, dove si trova il palazzo di giustizia.
Erano le 23.30, tanti «Veilleurs» erano già andati a casa, e eravamo ormai circa 200. Dopo qualche centinaia di metri, siamo arrivati sugli Invalides, dove ha avuto luogo la maggior parte delle Veglie precedenti… li ci aspettavano i Gendarmes! Abbiamo visto correre su di noi centinaia di militari super armati, con casco e scudo, e nel giro di qualche secondo eravamo accerchiati da un muro. Una scena surrealista, se si pensa alla tranquillità del gruppo che avevano di fronte!
I leader del gruppo hanno chiesto di poter andare al Ministero come erano intenzionati, ma davanti al rifiuto, ci hanno immediatamente detto di sederci e che la «Veglia» sarebbe andata avanti li, sul marciapiede. Abbiamo ripreso letture e canti. La «guardia» davanti a noi è rimasta tutto il tempo, in piedi, ma hanno presto ridotto il numero, varie compagnie di Gendarmes alternandosi ogni venti minuti davanti a noi.
Regolarmente, i leader ricordavano che ognuno poteva andarsene quando voleva, pensando in particolare ai suoi impegni del giorno dopo, e consultavano il gruppo per sapere se andare avanti. C’era poca gente in giro a quell’ora, ma chi passava si fermava a chiedere chi fossero questi ragazzi seduti e sorvegliati dalla polizia. Qualcuno applaudiva e incoraggiava. Verso l’una e mezza, i CRS (la polizia anti sommosse) ha dato il cambio ai Gendarmes, che se ne sono andati. Questi, partendo, ci hanno salutato silenziosamente da ognuno dei numerosi camion che ci passavano davanti. Durante la lettura del testo di Mac Arthur sulla giovinezza, abbiamo visto un poliziotto recitarlo a memoria insieme al lettore.
Io sono andata via verso le 2, ma un gruppo di una cinquantina è andato avanti fino alle 7 questa mattina.
Non so cosa succederà nei prossimi tempi, come si evolverà. Sicuramente il governo spera che l’approvazione definitiva della legge stroncherà queste varie manifestazioni. Può darsi che abbia ragione. Oppure no.
Comunque non potrà togliere il fatto che si è alzato un popolo, per dire «io», testimoniando di una diversità di mentalità e di cultura ormai indecifrabile dall’intelligentsia al potere, ma disposto a tutto per non farsi omologare, per rimanere se stesso. Ieri, durante la Veglia, uno degli interventi diceva che il 68 ha formato la cultura, la mentalità e la classe dirigente fino ad oggi. E domandava: chissà se la primavera 2013 formerà quelle degli anni a venire?
Aggiungo una cosa personale: spesso ci interroghiamo nel movimento, qui, sul significato della nostra presenza, così piccola e in apparenza poco feconda. Anche in questa circostanza, la Sua vittoria non ha la forma che ci saremmo imaginati (fallimento della legge), ma si dimostra ancora più imprevedibile, umana («Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo») e potente.
Oggi, in questo istante, mi sembra che il nostro compito nell’esser stati messi qui sia di testimoniare quello che vediamo: «cio’ che i nostri occhi hanno visto, i nostri orecchi hanno udito…».
Isabelle
Per chi volesse approfondire, ecco alcuni link (ovviamente in francese, anche se almeno alcune video si capiscono anche senza audio…)
Siti:
Il sito del collettivo «La Manif pour Tous»: http://www.lamanifpourtous.fr/fr/
Il sito Homovox, che raccoglie filmati di interviste a numerosi omosessuali opposti al matrimonio gay a nome della famiglia: http://www.homovox.com/
Il blog dei Veilleurs, con alcuni dei testi letti durante le Veglie: http://lestextesdesveilleurs.blogspot.fr/
Il sito delle Mères Veilleuses: http://www.meresveilleuses.com/
Video:
Filmato di una delle prime veglie, in cui si vede l’arresto assurdo di ragazzi mentre cantano: http://www.dailymotion.com/video/xz5emt_les-veilleurs-de-la-famille_news#.UYe-v0prjSg
Alcune momenti di altre Veglie: http://www.youtube.com/watch?v=yLW0csJpBGA (riassuntiva della piccola storia del movimento fino al 21 aprile) http://www.dailymotion.com/video/xz5emt_les-veilleurs-de-la-famille_news#.UYe-v0prjSg (con marcia al ministero della famiglia)
Filmato che spiega l’apparente falsificazione da parte della questura di foto della manifestazione del 24 marzo: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=bljFh_r5imc (questa informazione è ancora da verificare, anche se tanti elementi sembrano confermarla, ma per ora i media e il governo non sembrano aver voglia di fare la luce su queste interrogazioni).
E in Italia…:
Pagine Facebook italiane del collettivo La Manif pour tous: https://www.facebook.com/romelamanifpourtous; http://www.facebook.com/pages/La-Manif-Pour-Tous-%C3%A0-Milan/445995675489385