Né omofobia né femminicidio. Per Battiato!
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(Battiato, Centro di gravità permanente)

E’ da un po’ che ci penso e, pur sapendo di andare controcorrente (evviva!), ora prendo fiato e lo dico. Combattere l'«omofobia» e combattere il «femminicidio» è una cretinata. Parcellizzare la realtà, distinguere tra un’offesa e l’altra, una violenza e l’altra ci fa perdere di vista l’essenziale. Questa logica dell’orticello ci farà affogare nel mare del relativismo. E rasenta il ridicolo.
Un esempio? Le esternazioni di Battiato, il cantantautore-guru prestato alla politica.
Come si saprà, nel bel mezzo di un incontro istituzionale al Parlamento europeo, ieri se ne è uscito così: «Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino».
Che succede? Succede che siccome Battiato piace alla gauche radical chic, piace alle vetero neo e post femministe, queste, in prima battuta, lasciano correre. Poi, pressate, pensano bene di gridare allo scandalo. Ma non per l’offesa – no! Per il… lessico sessista. Sì, avete capito bene. Le troie sono maiale femmine e non va bene (non si capisce se perché si offendono le maiale o perché il sostantivo «troie» è femminile plurale). Ergo, per le femministe che contano il problema non è che Battiato ha offeso pesantemente delle persone e dei ruoli istituzionali, ma che l’offesa ha riguardato troppo poca gente. Perché non «gli uomini in giro in Parlamento che farebbero di tutto…»? E già che ci siamo: perché non «i gay, i trans, i bisex, i giovani, i vecchi in giro in Parlamento che farebbero di tutto»? Infierisca Battiato, la prego, infierisca! O tutti o nessuno. E, mi raccomando: occhio alle quote rosa, alla par condicio e al lessico di genere. Soprattutto al lessico.
Vale lo stesso per l’omofobia e per il femminicidio. Insegno al liceo e capita – purtroppo – di venire a conoscenza di fenomeni di bullismo. Perché dovrebbe essere più grave prendersela con un gay o una lesbica, piuttosto che con il secchione di turno, l’handicappato di turno, la grassa di turno, il brufoloso di turno? Perché la violenza su una donna dovrebbe essere considerata più grave della violenza su un bambino o un anziano?
In famiglia e a scuola si torni ad insegnare il valore della persona sempre, della vita umana sempre. Senza distinguo (sì, la solita storia dei «principi non negoziabili»). Perché, in fondo in fondo, ha proprio ragione Battiato, che – l’uscita infelice di ieri lo dimostra – ancora non l’ha trovato, il «centro di gravità permanente». Abbiamo proprio bisogno di quello. Senza, si riduce l’essere umano, che «vale» a volte sì e a volte no. E succede quel che ogni giorno è drammaticamente sotto i nostri occhi.