Vita non degna d'essere vissuta? No, degnissima!!!
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(E. Montale, I limoni)

Mentre avanza la cultura di morte di adulti che, presi dall’euforia dell’autodeterminazione, si sentono padroni della vita propria ed anche altrui, mentre si fa strada a balzelloni la fabbrica dei bambini io-sono-come-tu-mi-vuoi, Sara, sedici anni, ieri mi ha chiesto se poteva rubare qualche minuto alla lezione e mostrare un video. Sara lo sa che con me si può, perché le finestre dell’aula sono spalancate sul mondo, e la vita c’entra sempre con quel che studiamo sui libri.
E così in classe ha fatto irruzione Tony Melendez, nicaraguense, nato senza arti superiori. Una bella famiglia alle spalle ed ora una moglie, Lynn, e due figli adottati. Ci ha detto che si può. Che la vita vale la pena con e senza braccia. E che ciascuno di noi ha molto da dare.
Lo guardiamo mentre sale in auto e guida, o canta e suona la chitarra con i piedi, in un incontro con Giovanni Paolo II. Ed è stupefacente vedere cosa riesce a fare con gli arti inferiori. No, è stupefacente lui.
C’entra con I Promessi Sposi che stiamo leggendo in classe in questi giorni? Sì. Perché questo giovane uomo ha fatto irruzione nella quotidianità di Sara e poi nella nostra come la Provvidenza, nel romanzo, ha parlato al cuore dell’Innominato con la voce di Lucia e gli ha fatto sentire l’abbraccio misericordioso di Dio attraverso la stretta del cardinale Borromeo.
Guardiamo il video e ascoltiamo la sua storia e intanto penso che molti dei politici che si stan sgolando per la campagna elettorale l’avrebbero detto “vita non degna”. A sentir loro non sarebbe mai nato. Gli avrebbero risparmiato con la morte la sofferenza della vita.
Melendez non è un politico, non è un tecnico, non parla di sondaggi, di tasse, di esodati. Va dritto al cuore ed è impossibile cambiare canale. Non è un imbonitore e non annacqua la realtà. L’ha detto che la vita è difficile, che la strada è in salita. Lo guardi e sai che non mente. Ma ha aggiunto che la vita, ogni vita vale sempre la pena, e ha dato – lui sì! – ragioni di speranza. Che vengono prima delle soluzioni per la crisi economica. Prima del problema della disoccupazione.
Nel tedio di quest’inverno, che è inverno del cuore, oggi, giornata della vita, sarà bene ripeterlo. Il grado di civiltà di un popolo sta nella capacità di guardare negli occhi tutti i Tony Melendez d’Italia e del mondo, senza eliminarli facendoci credere che sono un problema. La loro vita, ogni vita, vale più dello spread.
Me l’han ricordato i ragazzi, e io ai ragazzi credo.