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A chi interessano le «questioni eticamente sensibili»?

Fonte:
CulturaCattolica.it
«La nostra attenzione intende concentrarsi, in particolare, su un altro genere di attentati, concernenti la vita nascente e terminale, che presentano caratteri nuovi rispetto al passato e sollevano problemi di singolare gravità per il fatto che tendono a perdere, nella coscienza collettiva, il carattere di “delitto” e ad assumere paradossalmente quello del “diritto”… Tali attentati colpiscono la vita umana in situazioni di massima precarietà, quando è priva di ogni capacità di difesa».
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae)

«Scarso appeal hanno le cosiddette questioni eticamente sensibili», scrive Annachiara Valle nell’articolo su Famiglia Cristiana, dal titolo “Cattolici, la priorità è il lavoro”. Nel pezzo si fa riferimento a un sondaggio condotto da Swg per conto dei Cristiano sociali e si sciorinano i dati sulle priorità della politica secondo i cattolici.
Mentre Famiglia Cristiana dà i numeri, e poiché non li commenta non capisci se è indifferente (il relativismo insegna così), se soffre di acusia rispetto al magistero della Chiesa, o è rassegnata di fronte all’appiattirsi vero o presunto dei cattolici sul pensiero del mondo, ieri, al Convegno per la vita promosso a Verona, si è formalmente costituita l’associazione “Giuristi per la vita”, presieduta dall’avvocato Gianfranco Amato. Un gruppo di operatori del diritto che si propone come una sorta di “soccorso rosso” pro-life, per difendere i diritti legati alla vita nelle sedi in cui esso viene interpretato e applicato. Una task force che si prefigge di diventare cabina di regia per coordinare a livello nazionale interventi di difesa del diritto inalienabile della vita, e di creare anche un network europeo.
La Marcia per la vita che a Roma, nel maggio scorso, ha visto sfilare oltre 15 mila persone e si sta preparando alla terza edizione, ha dunque dimostrato di non essere un’esperienza estemporanea, limitata alla pura testimonianza: in questi mesi il popolo pro-life ha continuato a camminare e a dare frutti. E’ nato il mensile “Notizie Pro Vita”, il sito Prolifenews, è stato organizzato il convegno che ieri ha proposto significative testimonianze sulla bellezza della vita e sul valore della famiglia, e si è incontrato formalmente questo affiatato gruppo di giuristi, convinti che occorra, oggi, occuparsi della vita in termini di diritto, con azioni concrete capaci di contrastare le pattuglie agguerrite degli avvocati pro-choice.
Se i temi eticamente sensibili interessano il 5 per cento degli elettori cattolici, come riferisce Famiglia Cristiana, beh: certamente i “Giuristi per la vita” e chi ieri ha partecipato al convegno a Verona fa parte di questa minoranza. Che – c’ero e posso testimoniarlo! – non si è dimostrata sonnacchiosa o rinunciataria, ma orgogliosamente creativa. Per costoro il bene sacrosanto e inalienabile della vita non solo è una priorità, ma è di scottante attualità, e dunque, checché ne dicano i sondaggi, “attizza”. Perché aveva ragione il poeta Nazim Hikmet: “Se io non brucio e Tu non ardi, / se tutti e due non prenderemo fuoco, / chi mai dissiperà le tenebre?”

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