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Venezuela: I veri assassini sono liberi!

Fonte:
CulturaCattolica.it
Proponiamo un altro video sulla detenzione di Simonovis e degli altri accusati, tratto da Youtube

Si vede la foto pubblicata sul sito, con sopra scritto questo: “30 anni di prigione per quelli che hanno vegliato sulla sicurezza di tutti i venezuelani l’11 aprile 2002. I veri assassini sono liberi!”. La canzone che si sente, è l’inno nazionale, Gloria al bravo pueblo, ma cantato con un tono triste, quasi da funerale appunto.

1- La prima immagine è quella di una donna. È la moglie di Henry Vivas. Non si capisce molto ciò che dice perché è appunto molto concitata, toccata e direi disperata. Si riesce a cogliere questo: “...è un processo politico...”. “...non piango... sono 3 anni di processo...”

2- La seconda immagine è quella di una donna che piange. Parla di “…un po’ di etica. Povero ragazzo...” Continua a farfugliare qualcosa di senza cuore e spietata (si capisce che parla della giudice Marjorie Calderón che ha dettato questa obbrobriosa sentenza!). Segue: “la sentenza, 30 anni a mio figlio per una foto che nessuno ha potuto provare. 30 anni sapendo che sono innocenti... dove sono i diritti umani? i diritti fondamentali, il diritto alla vita e alla libertà? Il tribunale non sa cos’è avere etica. Quella signora non ha cuore, non ha niente nelle vene...”

3- La terza persona dice: “…al presidente della repubblica al quale sempre ho avuto l’intenzione di rivolgermi per dimostrargli l’innocenza di mio figlio, un bravo ragazzo, sportivo, che non è capace di ammazzare nessuno, che è arrivato tardi quel giorno al commissariato ed e andato là, a Ponte LLaguno. Non ha ammazzato nessuno...”

4- Appare una giovane. È la figlia di Henry Vivas. Dice: “Sapevamo che tutto poteva succedere, ma non questa schifezza che ha dettato la giudice contro mio padre e gli altri funzionari. È una sfacciataggine, è inaudito... dico, Dio mio che sta succedendo in questo mondo? che sta succedendo qui? I colpevoli per strada e gli innocenti dietro le sbarre? ma come! Basta... i fedeli a Chávez qui applaudono. Che stanno celebrando? Signori, i colpevoli non sono loro, quelli stanno per strada. Non lo hanno potuto provare durante il processo che loro (i funzionari) hanno ferito e ammazzato una delle persone che stavano là (alla grande manifestazione dell’11 aprile 2002, che ha prodotto 19 morti e l’uscita di Chávez dalla presidenza per 2 giorni, poi riportato dagli stessi militari che lo avevano deposto!, ndt) Signori, non festeggiate niente. Giustizia non ce l’hanno. Stiamo chiedendo giustizia. Specie a casa mia, mio padre… sono 30 anni che dovrà trascorrere in carcere per un capriccio della giudice. Veramente mi vergogno di essere venezuelana. Questo tribunale è una vergogna... perché loro sono qui perché avrebbero detto (via radio, ndt) “sparate ai talebani” e non sono riusciti a provarlo...

5- Altra donna. Moglie di Lazaro Forero. Dice: “...è passato alla storia come quel tristissimo giorno in cui venezuelani contro venezuelani si sono confrontati e per le famiglie di 11 uomini, bene, oggi 9 perché 3 sono stati assolti, per noi è il giorno più triste, per noi come familiari. … abbiamo visto un processo imbrogliato, viziato, e questa è stata la decisione che ha dettato la giudice, Marjorie Calderón, è una donna sfacciata, indegna, e noi venezuelani non possiamo dimenticare quel nome, Marjori Calderón, la giudice 4º del processo di questo tribunale che in questo momento ha commesso l’ingiustizia più grande in questo paese e che dobbiamo ricordarla tutta la vita. Come ho detto a lei: “…quando i suoi figli passeranno per un brutto momento, ricordi questo, perché la pagherà. M.C. lei non merita nemmeno di essere chiamata giudice, è una venduta, lei sta solo compiendo ordini del presidente (esecutivo, ndt) per consegnare dei trofei ai prodighi dell’11 aprile. Al presidente H.C: qui non è stata fatta giustizia, qui ci sono ancora vittime dell’11 aprile e continuiamo a essere vittime noi i parenti e i nostri familiari che in questo momento e purtroppo e molto tristemente, sono stati appena condannati, nel caso di Lazaro Forero, a 30 anni... 30 anni...

6- Parla la moglie di Simonovis: “…ora gli obiettivi della difesa non sono stati raggiunti, ma noi non ci rassegneremo al fatto che questi coraggiosi uomini stiano 30 anni dietro le sbarre. Non ci staranno né 5, né 10, né 15, né 20, né tantomeno 30, perché sono innocenti, perché hanno paura di loro, sentono una grande paura e per questo sono in prigione, perché semplicemente si sono comportati con una signorilità che mai l’ha avuta lei (è ovvio che parla direttamente al presidente, ndt) o i suoi compagni quando vi siete arresi codardamente durante il golpe del ’92. Presidente, rifletta! Non permetta che il potere giudiziale continui a essere utilizzato in questo modo. Questa giudice, M. C., è una giurista dell’orrore, si deve vergognare... Ora io devo affrontare i mie due figli e dirgli che il loro papà è stato condannato a 30 anni. Ma io potrò continuare a guardare negli occhi i miei figli, con la fede, il rispetto, con la speranza, loro sanno che è un orgoglio che il loro padre Ivan Simonovis, che il loro papà è un uomo coraggioso e che da qui usciremo 9 famiglie a lottare per loro fino a raggiungere la libertà e non solo per queste 9 famiglie, ma continueremo la nostra lotta affinché nelle carceri venezuelane non ci sia più un prigioniero politico. Questa è la mia riflessione.”

Alla fine, il video conclude con quanto scritto di seguito:

Venezuelano esci dal tuo letargo.
Rifletti!

Poi:

Noi venezuelani vediamo cristallizzata la DITTATURA DI FATTO CHE CI IMPONE IL REGIME, AVVALENDOSI DI UN SISTEMA GIUDIZIALE INGINOCCHIATO E INDEGNO.

OGGI TOCCA A TUTTI LORO...
DOMANI A QUALSIASI DI NOI!

Nel sottofondo, di nuovo l’inno nazionale cantato con tanta tristezza...

Guarda il video

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