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Giustizia in ritardo - Gli 11 poliziotti metropolitani

Fonte:
CulturaCattolica.it
Proponiamo un video sull'arresto e la detenzione di Simonovis, tratto da Youtube

Inizia con delle foto in bianco e nero che si succedono a gran velocità sui fatti che tutti noi abbiamo potuto vedere in tv, grazie alla decisione presa da Globovisión - unica rete ancora rimasta che fa opposizione al governo e sulla quale pesa la minaccia di Chávez di chiuderla a breve per golpista, oligarchica, etc etc - di dividere lo schermo in due, in quanto il presidente si è presentato in tv a reti unificate e in quel momento i pistoleros di Puente LLaguno hanno cominciato a sparare sulla folla inerme!

In seguito inizia la voce della giornalista:

“11 aprile 2002. Centro di Caracas. Venezuela.
19 vittime fatali. Centinaia di feriti.
Responsabili dietro le sbarre: nessuno
Nessuno è stato sentenziato colpevole per questi fatti.
Dopo quasi 6 anni di tutti questi crimini, solo si dibattono nel processo 3 omicidi e il caso di 19 feriti.
La giustizia venezuelana è in mora (in ritardo, ndt) nel caso di oltre 80 lesi e 16 assassinii.
Fin’ora 5 persone sono state processate e liberate di ogni colpa: i cosidetti Pistoleros de Llaguno
Hanno sparato e confessato di averlo fatto, quel giorno e in quel luogo, ma sono stati assolti.
Altre persone che pure hanno utilizzato armi da fuoco quel giorno, non sono state processate
e in alcuni casi nemmeno identificate, anche se comparivano in fotografie come queste. (siamo al min. 1.11 circa...)
Ora sono state tutte beneficiate da un’amnistia presidenziale”

La scena passa all’intervista a un’avvocatessa di cognome Malave:
“A tutti i pistoleros che vediamo in queste foto che hanno sparato dalla parte di sotto di Puente Llaguno e non dobbiamo tenere
conto che non sono solo quelle 4 persone processate in quell’occasione e alle quali non è stato possibile provare chi hanno
ferito, sono le stesse condizioni che si verificano con i funzionari della Polizia Metropolitana. Che pensiamo noi con questa amnistia,
che è per il resto dei pistoleros, dei 65 pistoleros che abbiamo contato fin’ora e che il tribunale non ha avuto alcun interesse nel fare un’indagine. Da lì avverrebbe la morte del figlio di Mohamed Merhi (fondatore della ong VIVE insieme a un gruppo di avvocati che stanno tentando di introdurre il caso delle morti di aprile 2002 e dicembre 2002 a Piazza Altamira al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja....Credo che comunque, essendo il presidente ancora in carica, non sia possibile fare ancora niente, ndt) per esempio, di Palencia, di Tortoza (fotografo del quotidiano 2001), dei lesi...”

Giornalista:
“Gli unici detenuti per i fatti dell’11 aprile 2002 sono:
11 funzionari della polizia:
8 poliziotti della PM (Polizia Metropolitana) 4 anni e 10 mesi in arresto senza sentenza.
Ivan Simonovis (si vede la foto) Commissario Capo Del Corpo Tecnico della Polizia Giudiziale, 3 anni e 3 mesi in arresto senza sentenza.
Henry Vivas, ex Segretario Sicurezza Cittadina del Comune Maggiore, 3 anni e 3 mesi in arresto senza sentenza.
Lazaro Forero, ex Direttore Polizia Metropolitana, 3 anni e 3 mesi in arresto senza sentenza.

Se alla fine del processo venissero dichiarati innocenti, avrebbero perso più di 1100 giorni della loro vita.

La Costituzione Nazionale, nel suo art. 49 stabilisce che: “ogni persona si presume innocente finché non si provi il contrario”

Fin’ora non è stata dimostrata la colpevolezza di queste persone, pagano una sentenza anticipata.

“Lì nessuno risarcirà loro il tempo che sono rimasti detenuti e tanto meno a tutti i parenti che sono quelli che più patiscono, a parte di essi certamente, diciamo, di quel carcere ingiusto, che hanno sofferto quelle visite umilianti dove sono costretti a denudarsi, dove vengono perquisiti senza che ce ne sia necessità, vale a dire, quello non lo paga nessuno.”

Il Codice Organico di Procedura Penale Venezuelano stabilisce che nessun cittadino dev’essere privato della sua libertà per oltre due anni senza sentenza. Hanno già scontato in prigione 3 anni i commissari e 4 i poliziotti. Quel diritto è stato loro negato. Così questo sarà il processo più lungo della storia del paese. Il prossimo 20 Marzo 2008 compiono 2 anni di processo, viaggiando a Maracay, Regione Aragua (Maracay dista circa 120 km da Caracas, ndt) per dibattere dinanzi a un giudice.
Solo di strada percorsa hanno fatto 36 mila chilometri ammanettati e più di 500 ore perse nei trasferimenti.
Sono state celebrate 175 udienze, hanno dichiarato 165 testimoni e sono state mostrate 250 prove, senza risultati.

Parla l’Avv. Tamayo:
“Il Pubblico Ministero ha presentato una quantità di prove che non avevano assolutamente niente a che vedere con il processo e il Giudice di Controllo, Francisco... aveva l’obbligo di controllare l’attività del PM e non lo ha fatto. Ha semplicemente permesso che quell’ingente quantità di prove assurde e inutili che non dimostravano niente, entrassero in un processo. Poi la giudice Marjori Calderón, che aveva la possibilità legale di ridurre a piacere il numero delle prove, nemmeno lo ha fatto”.

Giornalista:
“La Commissione Interamericana per i Diritti Umani, sta studiando di ammettere il caso di questi funzionari, mettendo in risalto la presunta violazione del diritto alla libertà e integrità personale e alle garanzie giudiziali. L’Ufficio della Democrazia e Lavoro del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l’11 marzo 2008, ha pubblicato un verbale dove qualifica gli 11 poliziotti detenuti come prigionieri politici.

“Gli ex commissari della PM, Ivan Simonovis, Henry Vivas e Làzaro Forero, oltre a altri 8 poliziotti, sono mantenuti prigionieri senza condanna, con l’accusa di essere complici di omicidio durante gli avvenimenti relativi ai disordini del 2002.”

“Il Dipartimento di Stato nordamericano ha criticato le condizioni dei centri di reclusione nei quali sono detenuti. Il caso di questi funzionari della polizia si somma a centinaia di storie di ritardo processuale.”

Alla fine:
“La Giustizia è la regina delle virtù repubblicane e con essa si sostiene l’uguaglianza e la libertà” (Simón Bolìvar 1783 - 1830).


Ecco il video

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