Un abbraccio per il padre di Eluana
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Ha ragione chi sottolinea l’urgenza di non trasformare la vita di Eluana in una disputa ideologica. E’ un rischio altissimo. Provo grande difficoltà ad accogliere il dibattito oggi in corso. Si parla del “caso” Englaro come prima lo si è fatto con altri. Il termine “caso” presume una genericità e spoglia le connotazione personali ed umane del soggetto. Stiamo parlando di una donna, di una famiglia e di un padre. Non vorrei che ci fosse ideologia neppure nel difendere la vita di Eluana. Non è facile affrontare l’argomento dopo la sentenza di un giudice. Non lo è perché, la vita e la morte non possono essere “giudicate”. Non sto parlando di morale, della legge di Dio o della pietà. Vorrei che tutti noi fossimo più parsimoniosi di parole, che non alzassimo l’indice per giudicare a nostra volta. Penso al padre di Eluana e non posso esimermi dal guardare l’amore di un padre. Credo nella genuinità che esprime, nella sua ricerca di pace, in quel tentativo di ridare libertà alla figlia. Non spetta a noi e mai dovremmo farlo entrare nella dimensione intima e personale tra un padre ed una figlia. Penso alla solitudine di quest’uomo, tra un consiglio scientifico ed uno legale, penso al suo “bene” che lo ha portato a chiedere le estreme conseguenze. Non possiamo giudicare, non dobbiamo alzarci dalla sedie pronunciando il nostro “se fossi”. Mai. E’ nostro compito però, inserirsi in una discussione che parla a tutti noi di vita. Di vita e di morte. Chiedo di non trasformare questa vicenda in un ennesimo scontro laici-cattolici. Sarebbe sbagliato, fuorviante. Ancora una volta si riproporrebbero le stesse dinamiche che da anni ci costringono stretti in un pertugio scosceso. Non spetta agli uomini decidere della vita di un altro uomo. Non può spettare ad un giudice. Lasciare senza idratazione e cibo una persona, provoca orrore. “Era il suo volere” si è detto. Si dimentica di dire però una cosa, nel nostro paese non esiste il testamento biologico ed una dichiarazione verbale non può costituire motivo per una sentenza. Lasciar morire di fame e di sete una persona. Io vorrei, che il nostro agire, le nostre prese di posizioni, le firme che si raccoglieranno, le bottiglie di acqua che si depositeranno in Piazza Duomo a Milano, non venissero interpretate come ostili dal padre di Eluana. Ogni gesto simbolico in difesa della vita, sia un abbraccio per il padre. Affinché la sua solitudine posso trovare il sollievo, il suo amore la forza del dubbio. Un abbraccio per la vita.