Condividi:

Per la libertà religiosa nel mondo

Fonte:
CulturaCattolica.it
Chi distrugge la presenza dei cristiani in ogni angolo della terra, impedisce fisicamente a Cristo di essere presente in quel luogo. E’ una possibilità di salvezza che viene meno, è la gloria di Cristo che non è più così splendente nel mondo. Per questo diciamo a Magdi Allam e a quanti hanno aderito al suo appello: noi ci stiamo

Grande Magdi Allam. Laddove noi pavidi occidentali guardiamo altrove distratti, o ci dibattiamo nelle paludi del ”politicamente corretto”, il coraggioso vicedirettore del ”Corriere della Sera” ci ripete: ”Io amo la vostra cultura, la vostra tradizione, l’esperienza che vi ha generati. Ma voi le amate?” Il 13 giugno un suo editoriale ha smosso l’inerzia dell’Occidente: ”La grande persecuzione dei cristiani nel mondo arabo”. Elencando dati già sentiti ma facilmente rimossi, Magdi ha fotografato una situazione disastrosa: in Iraq, in Palestina, in Libano, in Siria, in Sudan i cristiani fuggono a decine di migliaia da condizioni invivibili, da persecuzioni aperte o da emarginazioni subdole ma non meno terribili.

”Il caso più grave è quello che colpisce i cristiani in Iraq. Da circa un milione e mezzo prima dell’inizio della guerra scatenata da Bush il 20 marzo 2003, si sono ridotti a circa 25 mila. Un «accorato appello» per la «preoccupante situazione in Iraq» e per le «critiche condizioni in cui si trovano le comunità cristiane», era stato lanciato dal papa Benedetto XVI nel corso del suo incontro con Bush sabato scorso. Proprio ieri, in una dichiarazione raccolta da Avvenire, il vescovo ausiliare di Bagdad, monsignor Shlemon Warduni, ha alzato il tiro denunciando che anche «i cristiani non stanno facendo nulla mentre qui si muore, si viene rapiti, costretti a convertirsi all’islam o a pagare per ottenere protezione, a cedere le proprie figlie a dei delinquenti per evitare ritorsioni o a fuggire lasciando tutto il lavoro di una vita. Dagli Usa e dall’Europa solo silenzio».”

Magdi Allam non si limita a denunciare, chiede anche esplicita solidarietà e propone una manifestazione pubblica per il 4 luglio ”contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani nel Medio Oriente e per la libertà religiosa nel mondo”. Appoggiamo calorosamente la proposta di Allam, per almeno tre ragioni: in primo luogo, sentire fisicamente la vicinanza di altri fratelli, e soprattutto dei fratelli cristiani, è decisivo per la visibilità del Corpo della Chiesa, del popolo che essa rappresenta. Già San Paolo elogiava le comunità che con pesanti sacrifici aiutavano altri cristiani provati dalla carestia o da gravi disagi. In secondo luogo, soprattutto per il Movimento di CL, la presenza in Medio Oriente e segnatamente in Terrasanta, ha il volto concreto di amici, come Samar, come Sobhy, come i volontari dell’AVSI o i Memores di Nazareth o gli artigiani che a Betlemme costruiscono rosari col legno dell’ulivo. Infine, chi distrugge la presenza dei cristiani in ogni angolo della terra, impedisce fisicamente a Cristo di essere presente in quel luogo. E’ una possibilità di salvezza che viene meno, è la gloria di Cristo che non è più così splendente nel mondo. Per questo diciamo a Magdi Allam e a quanti hanno aderito al suo appello: noi ci stiamo.

Vai a "Abbiamo detto... Gli Editoriali"