Editoriale - Per tutti i sacerdoti: un tesoro in un vaso di creta
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Questo mese di giugno si caratterizza per gli anniversari delle ordinazioni sacerdotali.
Da molti anni, infatti, a differenza del passato, i preti vengono ordinati normalmente in giugno.
Ma al di là dell'esattezza cronologica, ci preme una piccola riflessione sull'identità e la missione dei sacerdoti nella Chiesa Cattolica.
"Abbiamo un tesoro in vasi di creta", così dice San Paolo.
Questa è la questione: non la dignità dei preti, la moralità o altro.
Ma il giudizio. Ciò che dicono, anche se poi non riescono a viverlo.
Esprimiamo il pensiero in una serie di ringraziamenti.
GRAZIE ai nostri preti perché celebrano ogni giorno l'Eucaristia e la Penitenza: senza questi sacramenti, infatti, non cresce la Chiesa, non si edifica il Corpo del Salvatore della storia.
GRAZIE ai nostri preti perché non dicono il loro pensiero ma la sana fede cattolica, in particolare seguendo il pensiero, le preoccupazioni, gli accenti… insomma la guida del Papa. Seguendo la loro indicazione siamo CERTI di seguire la volontà di Dio.
GRAZIE ai nostri preti perché dedicano ogni sforzo, intelligenza e creatività a radunare un popolo, a incoraggiarlo nei tentativi anche imperfetti, valorizzando la tradizione, insegnando la liturgia millenaria che educa, e coltivando la bellezza nuova perché antica.
GRAZIE ai nostri preti perché si lasciano educare dalla varietà dei carismi che lo Spirito suscita e, amandoli, li aiutano a convergere nell'unità perché Cristo sia annunciato a tutti, opportunamente e inopportunamente.
GRAZIE ai nostri preti perché l'offerta quotidiana della propria carne, anche nel livello oggi sentito più indiscutibile e personale come l'affettività, li rende liberi di dire Gesù Cristo di fronte a tutti e a tutto.
GRAZIE ai nostri preti perché ogni giorno cercano di convertire il giudizio corrente e potentemente strombazzato da tv e giornali, nel grande giudizio della chiesa che valuta tutto e trattiene il valore, indicando, anche di fronte a vie più facili, qual è la via veramente umana, e quindi cristiana.
GRAZIE ai nostri preti perché l'unico interesse che hanno è che la Chiesa sia visibile e incontrabile, perché ogni uomo possa incontrare Cristo e di fronte a Lui, decidere il destino eterno della vita.
GRAZIE ai nostri preti, perché se non facessero così noi forse saremmo scusati della nostra poca fede, della tiepidezza della testimonianza che invece è da portare ovunque e comunque, della sciocchezza con cui ci facciamo paladini di ciò che il "mondo" pensa… se non ci richiamassero noi resteremmo ciechi e loro pagherebbero il tradimento di averci condotti male.
La Santa Chiesa può solo gioire e ringraziare Dio di aver donato dei preti che quando guidano sono certi di non interpretare il dono loro affidato, ma di trasmetterlo com'è, con la creatività e con i doni di ognuno, ma nella serena e pacificante fedeltà.
Ringraziamo di questo, e solo di questo, i nostri preti.