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San Pio e il diavolo

Autore:
Oliosi, Don Gino
Fonte:
CulturaCattolica.it
Le più grandi “tempeste” che minacciavano Padre Pio erano gli assalti del diavolo

«Come è stato per Gesù, la vera lotta, il combattimento radicale Padre Pio ha dovuto sostenerli non contro nemici terreni, bensì contro lo spirito del male (Ef 6,12). Le più grandi “tempeste” che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con l’“armatura di Dio”, con “lo scudo della fede” e “la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (6, 11.16.17). Rimanendo unito a Gesù, egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura e il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio, del suo Regno che viene, anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell’amore e della vita sul peccato e sulla morte. Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina, come ebbe a dire di lui anche il servo di Dio, il Papa Paolo VI: “Era un uomo di preghiera e di sofferenza”» [Benedetto XVI, Omelia a san Giovanni Rotondo, 21 giugno 2009].

L’intervento di Benedetto XVI è provvidenziale sia perché il demonio come essere personale è una verità di fede e sia perché anche la cultura sempre più secolarizzata dell’Occidente moderno vive ancora grazie alla libertà dalla paura dei demoni, libertà portata dal cristianesimo. Ma se la secolarizzazione dovesse dissolvere la consapevolezza degli assalti del diavolo e della difesa attraverso, come testimonia san Pio, l’“armatura di Dio”, “lo scudo della fede” e la “spada dello Spirito, che è la Parola di Dio”, pur con tutta la sua tecno-scienza, il mondo contemporaneo ricadrebbe nel terrore e nella disperazione come il mondo pagano: ci sono già i segni di questo ritorno di forze oscure, mentre crescono nei luoghi secolarizzati i culti satanici, le sette sataniche.
Perché oggi si irride chi parla di Satana e dell’inferno, di esorcismi e di preghiere di liberazione ma si affollano come non mai maghi e astrologhi (si calcolano sei miliardi di euro di compensi), sette sataniche ed esoteriche?
Storicamente è documentato che quando è giunta la fede nella presenza sacramentale del Risorto, che ha vinto Satana, la cultura dell’Occidente è stata liberata sia dalla paura, sia dal dominio del Demonio e dei suoi satelliti. Chi pretende che neppure si parli di Satana e di diavoli, di preghiere di liberazione e di esorcismi, anzi che non vengano più praticati, dato lo scandalo che provocano nella cultura secolarizzata, in realtà favorisce di nuovo il diffondersi della paura e del dominio di Satana, dal quale Cristo è venuto a liberarci insegnandoci a pregare ogni giorno, soprattutto nel Padre nostro e nella preghiera del sacrificio eucaristico: non abbandonarci nella tentazione, liberaci dal Male Maligno, liberaci da ogni male.
Concretamente e storicamente parlando, il male morale e fisico si è abbattuto sull’uomo non già per il semplice effetto della sua disobbedienza, ma per effetto della volontà dell’uomo stesso dietro l’istigazione e l’influsso di Satana. Il peccato si colloca non nella cornice di una generica lotta tra il bene e il male, ma nello scontro tra Dio e Satana, tra il regno di Dio e l’azione contraria a Cristo di Satana. Lo stato di spogliazione dei beni della grazia e dei doni soprannaturali, in cui l’uomo è caduto per influsso di Satana, è non un atto ma uno stato di vero peccato cioè di vera avversione a Dio e di schiavitù sotto la potestà di Satana con cui siamo concepiti. Ogni conseguenza del peccato, alla quale tutt’ora sottostiamo, è sempre esercizio anche del potere di Satana sopra il mondo e sopra di noi togliendo il desiderio della verità e la disponibilità all’amore. Tale signoria si evidenzia non solo nei nostri peccati personali, ma anche in tentazioni di ogni sorta, in persecuzioni, tribolazioni, influssi nocivi degli elementi infraumani, infortuni, malattie di ogni genere, morte. Nell’infinita scala dei mali fisici, psichici, morali, che noi subiamo, e a cui è sottoposto il mondo, si manifesta effettivamente l’influsso di Satana, il suo potere, la sua lotta incessante contro il regno di Dio in Cristo attraverso la Chiesa, la sua Parola e i suoi gesti o Sacramenti. L’uomo in virtù della grazia e dei doni preternaturali, nel paradiso terrestre godeva dell’immunità da tutti questi mali. La stessa redenzione di Cristo ci ridona la grazia, ma non ancora i doni preternaturali; ci reintegra nuovamente sin d’ora nelle file del Regno di Dio cioè là dove Lui è amato e il suo amore ci raggiunge, ma non ci sottrae alla lotta e al possibile influsso di Satana e dei suoi “satelliti”. Tale influsso si esercita ogni volta che ci colpisce un qualsiasi male, fisico o morale. La nostra lotta non è solo contro la carne e il sangue cioè il male che storicamente viene dal libero arbitrio dell’uomo nella sua pretesa autosufficienza e dai limiti della natura, ma – ci ricorda san Paolo e con lui san Pio – anzitutto da Satana e dagli angeli ribelli, che operano anche attraverso le molestie, che la carne e il sangue ci affliggono. Dietro ogni male fisico e morale che ci colpisce ci cela effettivamente l’influsso personale di Satana. Paolo VI, nella catechesi del 15.XI.1972 così intervenne:
- “Il male non è soltanto una deficienza ma una efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa, paurosa”.
- “Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo esistente; ovvero chi ne fa un principio a se stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica della cause ignote dei nostri malanni”.
- “Bisogna difendersi contro il male che chiamiamo demonio… un agente oscuro e nemico”.
- “Il demonio è all’origine della prima disgrazia dell’umanità. E’ il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero e con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana”.
Il tormento dei corpi, pur essendo una realtà sconvolgente e drammatica, non è l’attività primaria dell’azione demoniaca, anche se nella mentalità corrente, purtroppo rischia di essere l’unica. L’attività più subdola, deleteria e devastante è altra. Le possessioni, che oltretutto sono rare, le vessazioni subite anche da san Pio, le ossessioni sono la punta di un immenso iceberg. E’ della massa sommersa dell’iceberg che dobbiamo preoccuparci non solo della punta emergente sempre cangiante e distraente. Così si è espresso Giovanni Paolo II nelle catechesi del luglio e agosto del 1986:
- “Non è escluso che in certi casi lo spirito maligno si spinga fino a esercitare il suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell’uomo per cui si parla di possessioni diaboliche…”
- “Non è facile discernere ciò che di preternaturale avviene in questi casi, né la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la tendenza ad attribuire molti fatti ad interventi diretti del demonio, ma in linea di principio non si può negare che, nella sua volontà di nuocere e di condurre al male, Satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità”.
E Benedetto XVI nell’udienza del 14 settembre 2005:
- “Saluto poi i partecipanti al Convegno Nazionale degli Esorcisti, e li incoraggio a proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro Vescovi e dalla preghiera incessante della comunità cristiana”.
San Pio ci testimonia, però, che “il più forte” senza confronto è la presenza di Cristo, l’incontro con Lui. Su di Lui il demonio non ha alcun potere e quindi non siamo dei condannati alla schiavitù del demonio ma continuamente liberati da Cristo, che nel dono del suo Spirito ci fa vivere da figli nel Figlio. Fine per il quale è valso la pena di essere venuti al mondo.

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